Anfia, mercato auto: prosegue il trend positivo con +10,7%

Posted on 22/02/2023 in Mercato by ANFIA

L'Associazione Nazionale della Filiera Industria Automobilistica evidenzia un'apertura d'anno positiva per l'auto, rispetto al primo mese del 2022, ma i volumi rimangono comunque inferiori a quelli di gennaio 2019.

Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito a gennaio le immatricolazioni di auto ammontano a 911.064 unità, il 10,7% in più rispetto a gennaio 2022.

A seguito di una chiusura del 2022 a poco meno di 11,3 milioni di unità (-4,1%), il mercato auto europeo apre l’anno con il segno positivo (+10,7%), realizzando il sesto rialzo consecutivo – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA. La buona performance di gennaio, tuttavia, deriva in gran parte dal confronto con il record negativo in termini di volumi di gennaio 2022, e quindi resta ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia – la variazione negativa rispetto a gennaio 2019 è del 25,7%.

Guardando ai cinque major market (incluso UK), registrano una crescita a doppia cifra la Spagna (+51,4%), che riporta il maggior incremento, l’Italia (+19%) e il Regno Unito (+14,7%), seguiti dalla Francia, con una crescita più contenuta (+8,8%). Segno negativo, invece, per la Germania, che chiude il primo mese del 2023 a -2,6%, restando comunque in testa in termini di volumi immatricolati.

Le immatricolazioni di autovetture elettriche (BEV) e ibride tradizionali (HEV) continuano a crescere in Europa: a gennaio 2023 le prime crescono del 13,9%, rappresentando il 10,3% del mercato e le seconde sono in aumento del 21,8% (+24,7% in Italia), con una quota del 26,8% del totale immatricolato. Calano, invece, del 9,2% le immatricolazioni delle ibride plug-in (PHEV), con una quota del 7,1%, complice il dimezzamento delle vendite in Germania - nel 2022 il maggiore mercato per questa tipologia di vetture - nel mese. Norvegia (66,5%), Svezia (28,8%), Islanda (26,8%) e Finlandia (26%) detengono la quota maggiore di auto elettriche in UE, mentre l’Italia, ultima tra i 5 major market, si ferma al 2,6%.

Di fronte al recente voto con cui il Parlamento europeo ha confermato il target di riduzione delle emissioni di CO2 a -100% rispetto ai livelli del 2021 per le auto e i veicoli commerciali leggeri al 2035, siamo chiamati ad accelerare nel percorso di decarbonizzazione della mobilità. Oltre ad evidenziare la necessità di un rafforzamento e di una parziale rimodulazione delle misure nazionali, chiediamo lo stanziamento di un Fondo europeo specificamente dedicato a questa transizione, perché solo così si potrà dare un supporto concreto agli investimenti e alla riconversione produttiva delle imprese che si trovano a dover fronteggiare questa enorme sfida, nonché un’accelerazione e la fissazione di target certi per lo sviluppo della rete infrastrutturale, elemento imprescindibile per la riuscita della transizione energetica”.

 

In Italia, i volumi totalizzati a gennaio 2023 si attestano a 128.437 (+19%). Secondo le stime ISTAT, a gennaio l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,2% su base mensile e del 10,1% su base annua (da +11,6% nel mese precedente). La flessione del tasso di inflazione si deve, principalmente, al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +70,2% a -10,9%) e, in misura minore, di quelli degli Energetici non regolamentati (da +63,3% a +59,6%), degli Alimentari non lavorati e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. La dinamica dei prezzi degli Energetici non regolamentati si deve al rallentamento dei prezzi dell’Energia elettrica mercato libero (da +219,3% a +174,7%), del Gas di città e gas naturale mercato libero (da +134,9% a +117,9%), del Gasolio per riscaldamento (da +24,2% a +20,6%), degli Altri combustibili solidi (da +31,1% a +29,6%) e degli Altri carburanti (da +6,1% a +5,2%; +0,3% da dicembre); in accelerazione, invece, i prezzi del Gasolio per mezzi di trasporto (da +9,5% a +13,9%; +4,6% il congiunturale) e quelli della Benzina (che invertono la tendenza, salendo da -2,7% a +2,4%; +5,8% sul mese).

Analizzando il mercato per alimentazione, le autovetture a benzina vedono il mercato di gennaio aumentare del 15,5%, con una quota di mercato al 26,6%, mentre le diesel crescono del 21,4% rispetto allo stesso mese del 2022, con una quota del 18,8%. Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano il 54,6% delle immatricolazioni del solo mese di gennaio e risultano in crescita del 20%. Le autovetture elettrificate sono il 44% del mercato di gennaio, in aumento del 20,5%. Tra queste, le ibride mild e full aumentano del 24,7% nel mese, con una quota di mercato del 36,7%. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili incrementano del 3,2% nel mese (7,3% di quota): tra queste, le auto elettriche hanno una quota del 2,6% e diminuiscono dell’8,7% nel mese in termini di volumi, mentre le ibride plug-in aumentano dell’11,1% e rappresentano il 4,7% del mercato di gennaio. Infine, le autovetture a gas rappresentano il 10,5% dell’immatricolato del primo mese del 2023, di cui il 10,3% è composto da autovetture a GPL (+31,8%) e lo 0,2% da autovetture a metano (-79,5%).

Il Gruppo Stellantis ha registrato, in Europa, 156.553 immatricolazioni nel mese di gennaio 2023 (-0,2%) con una quota di mercato del 17,2%.

 

La Spagna totalizza 64.147 immatricolazioni a gennaio 2023, il 51,4% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno (ma -26% rispetto a gennaio 2020). L’Associazione spagnola dell’automotive ANFAC rileva che l'anno si è aperto con un aumento delle vendite di oltre il 50%, un buon dato, ma che va considerato in prospettiva. Gli effetti della pandemia e della tempesta Filomena nel mese di gennaio degli anni precedenti distorcono infatti la realtà del mercato dei veicoli in Spagna. Il dato rilevante è che il mercato è ancora del 26% al di sotto delle cifre di gennaio 2020, pre-Covid19. Il 2023 sarà un anno chiave per spingere la ripresa del settore automobilistico. Le vendite ai privati sono ancora molto basse e resta da capire quanta parte del rialzo di gennaio sia dovuta ai veicoli non consegnati negli ultimi mesi del 2022.

Se è vero che l'aumento dell'inflazione è un importante fattore che condiziona le decisioni di acquisto delle famiglie, è quindi necessario predisporre misure che servano da incentivo, sia dal punto di vista economico che fiscale, per alleviare questa pressione inflazionistica. Il 2023 si presenta, quindi, come un anno complesso, un anno in cui le decisioni politiche saranno fondamentali per il futuro dell’industria e dei suoi dipendenti.

Nel dettaglio, secondo i canali di vendita, il mercato di gennaio risulta così ripartito: 32.040 vendite ai privati (+48,6%), 27.962 vendite alle società (+45,6%) e 4.145 vendite per noleggio (+157,5%).

Le autovetture a benzina rappresentano il 40,3% del mercato di gennaio (+59,4%). A seguire, le vetture ibride non ricaricabili rappresentano il 32,6% del mercato del mese (+59,3%). Le auto diesel sono il 13,1% del mercato di gennaio (+13,1%), seguite dalle ibride plug-in (6,4% la quota del mese e +28,2% sullo scorso anno), dalle elettriche (4,7% nel mese +72% rispetto a gennaio 2022) e dalle auto a gas (2,8% di quota di mercato).

Le emissioni medie di CO2 nel mese di gennaio restano pressoché stabili a 118,3 g/km, lo 0,1% in meno di gennaio 2022.

 

In Francia, a gennaio 2023, si registrano 111.939 nuove immatricolazioni, in crescita dell’8,8% rispetto a gennaio 2022.

A gennaio 2023 calano ancora le autovetture le diesel e le mild-hybrid. Tutte le altre alimentazioni sono invece in aumento. Le elettriche hanno una quota di mercato nel mese del 13,1%, mentre 12 mesi fa avevano il 9,9%.

 

Nel mercato tedesco sono state immatricolate a gennaio 179.247 unità, in flessione del 2,6% (ma -33% rispetto a gennaio 2019).

Gli ordini domestici, a gennaio 2023, risultano nuovamente in calo, -37% su base annua.

Le motorizzazioni alternative aprono il 2023 con una contrazione dei volumi: le auto ibride (-6,2%) rappresentano il 28,3%, di cui il 4,9% sono ibride plug-in (-53,2%), mentre le auto elettriche (BEV) registrano un calo del 13,2%, con una quota del 10,1%. Infine, le vetture a GPL (-32,7%) rappresentano lo 0,6% del mercato e le auto a gas naturale (-47,8%) lo 0,1%.

Le emissioni medie di CO2 delle auto di nuova immatricolazione aumentano del 5,8% a gennaio 2023 e si attestano a 131 g/km.

 

Il mercato inglese, infine, a gennaio totalizza 131.994 nuove autovetture immatricolate, con una crescita del 14,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, registrando così il sesto rialzo consecutivo.

La buona partenza dell’anno si rispecchia nelle ultime previsioni di mercato, che stimano 1,79 milioni di immatricolazioni di auto nuove nel 2023, con un aumento dell'11,1% rispetto al 2022, ma ancora ben al di sotto dei livelli del 2019.

L’Associazione inglese dell’automotive SMMT fa notare che l'industria automobilistica sta già registrando una crescita superiore al trend nazionale ed è pronta, nel giusto contesto, ad accelerare la decarbonizzazione dell'economia britannica. L'industria e il mercato sono in fase di transizione, ma fragili a causa delle difficili prospettive economiche, dell'aumento del costo della vita e dell'incertezza dei consumatori nei confronti delle nuove tecnologie. Serve un Governo che riaffermi l'impegno per il Net Zero e definisca misure per favorire la crescita verde del settore e della nazione.

Nel mese, le immatricolazioni delle flotte crescono del 36,8%, mentre le vetture intestate a privati calano del 4,3% e quelle intestate alle aziende registrano un aumento del 45,6%.

Le vendite di veicoli elettrici mantengono un trend positivo: +19,8% e una quota di mercato del 13,1% nel mese di gennaio. Le ibride plug-in (PHEV) restano sostanzialmente stabili (+0,7%), ma detengono una quota del 6,9%, inferiore del 7,9% rispetto a gennaio 2022. Non si ferma il calo delle vetture diesel (-12,1% nel mese, con una quota che scende al 4%), mentre le auto a benzina fanno registrare il 14,6% in più di volumi rispetto a gennaio 2022, attestandosi alla stessa quota di mercato, del 44,7%.

 

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