Segno positivo a febbraio per il mercato autocarri (+2,7%), dei veicoli trainati (+7%) e anche degli autobus, che a gennaio risultavano in pesante flessione
Chiusura del bimestre in linea con gennaio-febbraio 2021 per gli autocarri (+0,7%) e in rialzo per i veicoli trainati (+6,9%), mentre per gli autobus il confronto con il primo bimestre 2021 è negativo (-7,9%).
Preoccupano le criticità economiche e le tensioni geopolitiche che stanno influenzando la filiera dell’autotrasporto: necessario un intervento deciso per far fronte al caro carburanti e ai problemi di approvvigionamento di alcune materie prime, nonché una rapida attuazione delle misure per il rinnovo del parco circolante
Il mercato degli autocarri e dei veicoli trainati a febbraio si mantiene positivo, dopo un avvio dell’anno sostanzialmente stabile per i primi e in crescita per i secondi. Registrano una performance positiva anche gli autobus, che a gennaio avevano chiuso in pesante flessione a doppia cifra.
Analizzando nel dettaglio il mercato di febbraio 2022, nel mese sono stati rilasciati 2.196 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+2,7% rispetto a febbraio 2021) e 1.383 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (+7%), suddivisi in 119 rimorchi (+13,3%) e 1.264 semirimorchi (+6,5%).
Nel primo bimestre 2022 si contano 4.408 libretti di circolazione di nuovi autocarri, lo 0,7% in più rispetto al primo bimestre 2021, e 2.620 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (+6,9% rispetto a gennaio-febbraio 2021), così ripartiti: 218 rimorchi (+0,9%) e 2.402 semirimorchi (+7,5%).
Per gli autocarri, nei primi due mesi del 2022 riportano un segno positivo l’area del Nord Ovest, in incremento a doppia cifra (+11,6%) e l’area del Nord-Est, con un rialzo più modesto (+4%), mentre Sud e Isole (-6,8%) e Centro (-7,5%) chiudono in flessione.
Per classi di peso, i veicoli sopra le 5 e fino a 6 tonnellate registrano la crescita più significativa (+166,7%), seguiti, a notevole distanza, dal segmento sopra le 12 e sotto le 16 tonnellate (+4,1%) e dai veicoli da 16 tonnellate in su (+0,7%). Contrazione a due cifre, invece, per gli autocarri superiori a 3,5 e fino a 5 tonnellate (-29,4%), per quelli sopra le 6 e fino a 8 tonnellate (-24,7%), per il segmento sopra le 11,5 e fino a 12 t (-17,4%) e sopra le 8 e fino a 11,5 tonnellate (-16,7%).
Gli autocarri rigidi risultano in crescita dello 0,3% a gennaio-febbraio, mentre i trattori stradali chiudono il bimestre a +1,1%. I veicoli da cantiere mantengono un trend positivo, a +11,8%, mentre i veicoli stradali si mantengono in flessione (-0,3%), come già a gennaio.
Analizzando il mercato per alimentazione, a gennaio-febbraio 2022 la quota di mercato dei veicoli alimentati a gas risulta del 3,8% (era del 6,2% a gennaio-febbraio 2021), per un totale di 169 unità, mentre gli autocarri elettrici e ibridi gasolio/elettrico rappresentano appena lo 0% del totale contro lo 0,3% del primo bimestre 2021.
In riferimento ai veicoli trainati, nei primi due mesi del 2022, risultano in crescita a doppia cifra le regioni del Centro (+52,6%) e del Nord-Ovest (+16,8%), mentre le immatricolazioni calano nell’area Sud e isole (-7%) e nel Nord-Est (-5%).
Le marche estere totalizzano 1.533 libretti di circolazione a gennaio-febbraio 2022 (+7,7%); variazione positiva (+5,8%) anche per le marche nazionali, con 1.087 libretti.
Luca Sra, Delegato ANFIA per il trasporto merci, ha dichiarato: “Il mese di febbraio ha registrato una lieve crescita nelle immatricolazioni dei veicoli industriali trainata principalmente dal segmento dei medi. Un risultato che, per quanto positivo, deve tener conto di tutte le criticità economiche e tensioni geopolitiche che stanno influenzando, ovviamente, anche la filiera dell’autotrasporto.
Il Governo ha già dimostrato sensibilità nei confronti del comparto, accogliendo la proposta di credito d’imposta sull’acquisto di gas naturale liquefatto, ma oggi più che mai le imprese hanno bisogno di un intervento deciso e mirato per sanare criticità che rischiano di paralizzare il settore, causando forti ripercussioni sul sistema industriale italiano. In primo luogo, è opportuno far fronte al fenomeno del caroprezzi, che sta ormai riguardando tutte le tipologie di carburanti, dal gasolio al gas naturale compresso; in secondo luogo, urge intervenire sul problema di approvvigionamento delle forniture di alcune materie prime, che condizionano inevitabilmente la produttività del settore e, in ultimo, si rinnova l’invito a dare rapida attuazione alle misure per il rinnovo del parco circolante, pubblicando i provvedimenti relativi ai fondi che il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha stanziato ormai lo scorso novembre”.