Confidi italiani: investire in progetti Fintech

Posted on 19/11/2020 in Mercato by CRIF

I confidi maggiori italiani considerano sempre più strategico investire in progetti Fintech. Il 77% ha attivato almeno due progetti Fintech nell’ultimo biennio e l’84,6% ne programma almeno uno nel prossimo futuro

In allegato il comunicato relativo all’indagine svolta da CRIF in collaborazione con il prof. Lorenzo Gai dell’Università degli Studi di Firenze su un campione rappresentativo di Confidi maggiori che complessivamente detiene uno stock pari a circa 4,8 miliardi di euro di garanzie alle PMI domestiche con l’obiettivo di verificare se i Confidi abbiano o meno percezione e consapevolezza dell’innovazione e delle nuove tecnologie in ambito finanziario come elementi in grado di incidere concretamente sul loro business attuale e prospettico e di comprendere e valutare come tale variabile sia stata affrontata e gestita internamente dai Confidi, nel rapporto con i propri clienti e con le banche.

Lo studio ha evidenziato che nel corso dell’ultimo biennio, il posizionamento in ambito Fintech dei Confidi maggiori è risultato particolarmente sentito a livello strategico. Infatti, il 77% dei Confidi maggiori in Italia che hanno partecipato alla survey ha avviato almeno due progetti in ambito Fintech, mentre solamente il 7,7% non si è ancora attivato. Inoltre, sebbene lo stato di avanzamento di tali attività sia diversificato, una buona parte di esse risulta essere completata o in stato avanzato di completamento. Alla luce di questo, solo il 15,4% dei Confidi non prevede di avviare nuovi progetti Fintech nel prossimo futuro, mentre il restante 84,6% ha in programma di attivarne almeno uno. I progetti Fintech dei Confidi maggiori riguardano il business prevalente o direttamente ricollegabile ad esso, tra cui la gestione delle garanzie, la consulenza, il credito diretto e la valutazione del rischio. È interessante però notare che quasi il 20% delle attività riguarda ambiti nuovi e ad alto contenuto innovativo, come crowdfunding, social lending, sistemi di pagamento e minibond.

Inoltre, il 78% dei progetti avviati dai Confidi si rivolgono alle imprese clienti, mentre il 22% è dedicato alla relazione con le banche. Non risultano invece attivi progetti dedicati alla Pubblica Amministrazione. A livello tecnologico prevalgono attività che puntano a digitalizzare il legame con tali segmenti attraverso la firma digitale (28,2% del totale), il cloud e l’API (entrambi al 20,5%).

 

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