Malgrado il rallentamento dovuto al lockdown, il danno stimato supera i 65 mln. L’importo medio frodato cresce del +24,2% e raggiunge i 5.792 €. Le vittime sono principalmente uomini, under 30, residenti in Campania
In allegato il comunicato relativo all’ultima edizione dell’Osservatorio sulle frodi creditizie e i furti d’identità, realizzato da CRIF-Mistercredit.
Anche nel primo semestre 2020, le frodi creditizie mediante furto di identità - con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene – continuano ad avere un impatto non trascurabile sul credito alle famiglie. Nel periodo di riferimento, in Italia i casi rilevati sono stati oltre 11.200 per un danno stimato che supera i 65 milioni di Euro, mentre l‘importo medio della singola frode si è attestato a 5.792 €, in aumento del +24,2% rispetto a quello rilevato nei primi sei mesi del 2019.
Tra le forme tecniche di credito in cui si registra il maggior numero di eventi fraudolenti spiccano i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto, moto, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici, energie rinnovabili, ecc), che continuano a rappresentare la metà del totale. Inoltre, la maggioranza delle vittime sono uomini (63,7% dei casi) e, relativamente alla distribuzione per fascia di età, quella nella quale si rileva il maggior incremento percentuale delle frodi nel primo semestre 2020 è quella degli over 60 (+16,6%) seguita dai 51-60enni (+10,3%). In termini assoluti, tuttavia, la fascia più colpita resta quella dei giovani tra 18 e 30 anni, coinvolti in circa 1 caso di frode su 4.
Infine, riguardo la regione di residenza delle vittime, la ripartizione dei casi mostra una maggiore incidenza del fenomeno in Campania (con oltre 1.500 casi), Lombardia (quasi 1.350), Lazio (oltre 1.300) e Sicilia (quasi 1.200).