La produzione di autovetture continua a diminuire (-7%) e si temono le conseguenze dell emergenza sanitaria sui livelli produttivi dei mesi a venire, la flessione della domanda e il rischio di recessione dell’economia
A gennaio 2020, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme registra un calo tendenziale del 2,1%, in flessione per il diciannovesimo mese consecutivo, ma in recupero su dicembre 2019 (+3,5%).
Ricordiamo che nell'intero 2019 la variazione tendenziale era stata -9,6%. Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, la fabbricazione di autoveicoli (codice Ateco 29.1), vede il proprio indice in calo del 4,1% a gennaio 2020 rispetto a gennaio 2019; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) cresce del 4,2%, e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori diminuisce dello 0,6%, in ripresa dal -17,2% registrato a dicembre 2019.
Secondo i dati preliminari di ANFIA, a gennaio 2020 la produzione domestica di autovetture in Italia registra una flessione del 7%, continuando il trend negativo che ha caratterizzato tutti i mesi del 2019. L’andamento della produzione automotive si colloca nel contesto di una produzione industriale italiana complessiva in calo da undici mesi consecutivi, anche se a gennaio l’indice della produzione industriale nel suo complesso diminuisce appena dello 0,1% a livello tendenziale.
Gli ordinativi totali dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni), presentano una crescita tendenziale del 6% nel mese di dicembre (ultimo dato disponibile), grazie ad un mercato interno in aumento del 12,6% (-3,6% la componente estera) e anche a livello congiunturale si registra una crescita dell’1,4%. Anche nel complesso del quarto trimestre 2019 l’aumento congiunturale è dell’1,9%. Si rileva, invece, un calo dell'1,9% a livello tendenziale nell'intero 2019 (+0,2% la componente interna e -4,9% la componente estera).
“A gennaio 2020, la produzione industriale italiana risulta perlopiù allineata ai livelli di un anno fa (-0,1%), anche considerando che il mese ha contato 21 giorni lavorativi contro i 22 di gennaio 2019 – dichiara Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA. Si temono le conseguenze dell’attuale fase di emergenza sanitaria sui livelli produttivi dei mesi a venire, a rischio recessione. Le previsioni di crescita del PIL per l’Italia, del resto, erano già state progressivamente riviste al ribasso prima delle recenti misure di contenimento del contagio, che hanno inizialmente toccato le regioni più produttive del Paese, e per il primo trimestre la variazione negativa è difficile da quantificare. Le stesse riflessioni valgono per la filiera produttiva automotive, che a gennaio prosegue il trend discendente dello scorso anno, anno che ha visto una chiusura negativa anche per la produzione di autovetture in Europa (-5%). Lo stanziamento di 7,5 miliardi di Euro deliberato dal Governo italiano, in attesa di approvazione, è il primo passo di una strategia che va elaborata al più presto per affrontare questa crisi di congiuntura e prevenire danni permanenti al tessuto produttivo dell’economia italiana e all’occupazione. Al di là della situazione venutasi a creare nei primi mesi del 2020, ricordiamo che il comparto della componentistica automotive italiana vive già da tempo una fase di rallentamento produttivo, dettata non solo da un calo degli ordini interni, ma anche dalla frenata dell’export, che a novembre 2019 (ultimo dato disponibile) registra un calo tendenziale del 5,9%, con importanti ribassi del valore delle esportazioni verso Germania (-6,3%) e Regno Unito (-18,4%)”.
Per il settore automotive nel suo complesso, gli ordinativi risultano in calo dello 0,2% a dicembre, con una componente interna in crescita del 2,9% (-4,3% sui mercati esteri). Nel cumulato 2019, gli ordinativi calano del 9,9%, soprattutto a causa di una componente interna in ribasso del 13% (-5,8% quelli dei mercati esteri). La contrazione degli ordini è uno dei fattori che impattano sull’andamento della produzione di componenti, che dopo l’importante calo a doppia cifra di dicembre, contiene la flessione allo 0,6% a gennaio. Nello specifico, per le parti e accessori per autoveicoli e loro motori, gli ordinativi registrano un incremento del 2% a dicembre (-1,1% per il mercato interno, +5% per il mercato estero), ma chiudono il cumulato 2019 a -7,6% (-13,3% mercato interno e -2% mercato estero).
A dicembre 2019 (ultimo dato disponibile), inoltre, il valore delle esportazioni di autoveicoli dall’Italia è di 1,64 miliardi di Euro, l'1,9% in meno rispetto allo stesso mese del 2018, il 4,4% del totale esportato. L’import di autoveicoli vale, invece, 2,56 miliardi di Euro e risulta in flessione del 4,5%, rappresentando il 7,9% del totale importato in Italia. Gli Stati Uniti sono, in valore, il primo Paese di destinazione per l’export di autoveicoli dall’Italia, con una quota del 16%, seguiti da Francia e Germania, rispettivamente con una quota del 15% e del 13%.
Il fatturato del settore automotive nel suo complesso, infine, presenta una variazione negativa del 3,1% a dicembre (-8,6% il fatturato interno e +6,5% quello estero). Nell'intero 2019, il fatturato è in flessione del 7,8% (-11,7% il fatturato interno e -2,4% quello estero). Il fatturato dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni) risulta in crescita dell'1,7% nel mese (+1,2% sul mercato interno e +2,9% sui mercati esteri) e chiude a -0,3% il periodo gennaio-dicembre 2019 (-0,3% il mercato interno e -0,2% il mercato estero). Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta un incremento del 5,1% nel mese di dicembre, grazie ad una componente interna in rialzo del 5% e ad una componente estera a +5,3%. Nel periodo gennaio-dicembre 2019 l’indice del fatturato registra, invece, una flessione del 5,5%, con una componente interna in diminuzione dell'11,9% (+0,9% il fatturato estero).
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