Innovazioni futuristiche nel settore automotive: carrozzerie rivestite di celle solari, computeristica di bordo e Additive Manufacturing
Le auto del futuro sono sempre più green, sempre più intelligenti, sempre più connesse: il settore automotive si conferma avanguardia del cambiamento e dell’innovazione.
Nella sostenibilità innanzi tutto, grazie alla progettazione di veicoli - ibridi o elettrici - sempre più performanti.
Come Sion, il modello futuristico della tedesca Sono Motors – presentato al Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas lo scorso gennaio. L’auto è rivestita da 248 celle solari integrate nella carrozzeria grazie a un’innovativa struttura in polimeri che sostituisce il tradizionale processo di verniciatura, che permettono – in condizioni di luce favorevoli – di ottenere un’autonomia aggiuntiva fino a 35 km al giorno semplicemente parcheggiando l’auto all’aperto, senza necessità di doverla collegare alla corrente elettrica.
Un’opportunità non da poco, se si pensa che l’auto, che è in grado di percorrere 255 km con una singola carica, è stata pensata per i brevi tragitti (il classico casa-lavoro per esempio) offrendo quindi la possibilità di spostarsi a costo zero nella quotidianità cittadina.
O nella computeristica di bordo, con l’introduzione di schermi e interfacce sempre più interattive, che ampliano le funzionalità del pilota e del passeggero.
Come Mbux Hyperscreen, l’innovativo schermo di Mercedes largo 141 centimetri che crea un’unica e ampia interfaccia utente, o come la full-electric Celestiq di General Motors (entrambi presenti al CES), auto di altissima gamma che mira a diventare un nuovo punto di riferimento per il comfort di bordo e il lusso. Oltre a un grande schermo "da montante a montante" integrato nel cruscotto, al touch screen per il controllo del climatizzatore e a due schermi multimediali per i passeggeri posteriori, l’auto – prima assoluta – è dotata di uno smart glass, ovvero un tettuccio in cristallo la cui trasparenza può essere regolata da ciascuno dei passeggeri in modo indipendente, ognuno per la propria porzione.
Sempre sul fronte delle innovazioni, come non citare l’auto che “possiamo stampare da soli, a casa”. Non è uno scherzo: è la nuova tecnologia di stampa tridimensionale, la cosiddetta "manifattura additiva" che permette, attraverso l’uso di stampanti 3D, di realizzare oggetti sommando strati successivi di materiale.
Una tecnologia che ha ampliato le sue possibilità grazie alla digitalizzazione e alla possibilità di stampare oggetti di dimensioni e complessità sempre maggiori in tempi sempre più brevi.
Grazie al contenimento dei costi di fabbricazione dei componenti, alla maggiore personalizzazione e alla possibilità di avere meno scorte in magazzino, questa innovazione rappresenta una grande opportunità per l’automotive, che si sta già organizzando: come Bmw, per esempio, che ha investito 15 milioni di euro nel suo Additive Manufacturing campus a Monaco.
Ma rappresenta un’opportunità anche per le piccole e medie aziende italiane – per loro natura snelle, flessibili e rapide nei processi decisionali: dalla produzione di pezzi di ricambio su misura alla realizzazione di componenti personalizzati, la stampa in 3D risulta vincente laddove le logiche di produzione tradizionale, su larga scala, non sono applicabili.
Un vantaggio per chi saprà innovare e rispondere ai bisogni di un mercato sempre più esigente, specifico e personalizzato.