Settore automotive in calo del - 9,6%, secondo i dati ANFIA

Posted on 11/02/2020 in Mercato by Anfia

A dicembre 2019, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme registra un calo tendenziale dell’11,5%.

A dicembre 2019, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme registra un calo tendenziale dell’11,5%, con un segno negativo, il diciottesimo consecutivo, che perdura dal mese di luglio 2018 e si confronta con un dicembre 2018 già in brusco calo (-12,3%).

Nell’intero 2019 la variazione tendenziale è -9,6%. Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, la fabbricazione di autoveicoli (codice Ateco 29.1), dopo la ripresa di novembre, vede il proprio indice in calo dell’8,6% a dicembre 2019 rispetto a dicembre 2018, e in flessione del 13,9% nell’intero 2019 rispetto al 2018; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) cresce del 2,8% nel mese e del 6,7% nel cumulato, e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori diminuisce del 17,2% nel mese e dell’8,1% nel 2019.

Secondo i dati preliminari di ANFIA, a dicembre 2019 la produzione domestica di autovetture in Italia registra una flessione del 25%, continuando il trend negativo che ha caratterizzato tutti i mesi del 2019, e chiudendo l’anno appena trascorso a -19%.

Il forte calo di autovetture è dovuto soprattutto al calo dell’export, che nel 2019 è stato del 24%; l’export di autovetture del 2019 ammonta al 54% della produzione. La produzione totale di autoveicoli è stata inferiore a quella del 2018 del 14% e il 66% è stato destinato all’export. L’andamento della produzione automotive si colloca nel contesto di una produzione industriale italiana complessiva in calo da dieci mesi consecutivi: anche a dicembre, infatti, l’indice della produzione industriale nel suo complesso diminuisce del 4,3% e risulta in flessione dell’1,3% nell’intero 2019, a livello tendenziale.

Gli ordinativi totali dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni), presentano una diminuzione del 4,3% nel mese di novembre, con riduzioni su entrambi i mercati (-2,2% la componente interna e -7,3% la componente estera) e un calo del 2,6% nei primi undici mesi del 2019 (-0,9% la componente interna e -5% la componente estera).

“Con il decimo ribasso consecutivo a dicembre 2019, nonostante un giorno lavorativo in più rispetto a dicembre 2018, la produzione industriale italiana chiude l’anno negativamente, trainata in basso anche dall’andamento non buono del settore automotive – dichiara Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA. Si tratta di una dinamica che non riguarda solo l’Italia, visto che anche in alcuni dei major market europei i problemi legati all’industria automotive si riflettono in una flessione dei livelli produttivi dell’industria nel suo complesso.

In base agli ultimi dati disponibili, a novembre la produzione industriale diminuisce in termini tendenziali dell’1,5% nell’area Euro e dell’1,3% nell’area UE28. Del resto, come già rilevato il mese scorso, in tutti e 5 i maggiori Paesi europei i volumi produttivi delle autovetture risultano in diminuzione nel 2019 rispetto al 2018. La fase di debolezza che il comparto sta attraversando in Europa, unita all’impatto dei problemi legati alle relazioni commerciali internazionali – non ultimo quello che riguarda i fermi produttivi della Cina e i conseguenti possibili blocchi delle forniture alla filiera automotive europea e italiana – influiscono anche sul trend dell’export italiano di autovetture – con una contrazione del 24% nel 2019 – e di componenti automotive. A ottobre 2019 (ultimo dato disponibile), infatti, il valore delle esportazioni della componentistica della filiera diretta registra un calo tendenziale del 4,7%, con flessioni significative verso alcuni dei major markets europei: -2,7% verso la Germania, -6,8% verso UK, -12,6% verso la Francia. Si tratta di effetti che destano una certa preoccupazione, nonostante nel cumulato da inizio 2019 l’export dei componenti italiani mantenga, per il momento, il segno positivo (+0,2%).

Parallelamente, l’indagine ISTAT sulle intenzioni di acquisto delle autovetture nei prossimi 12 mesi evidenzia un trend in peggioramento, in base al quale ANFIA ha stimato una proiezione del mercato auto 2020 a 1,94 milioni di unità, con un andamento negativo delle vendite nella prima metà dell’anno.

In conclusione, è necessaria una politica industriale per il settore finalizzata a far ripartire la produzione in Italia e a gestire la transizione produttiva in direzione dell’elettrificazione, creando le condizioni per lo sviluppo di un ecosistema industriale adeguato e per una ricaduta positiva sul mercato. Ci auguriamo che dal Tavolo automotive lanciato qualche mese fa dal Mise, e declinato anche sulle politiche industriali, nascano provvedimenti di breve e medio periodo a sostegno della nostra filiera produttiva”.

Per il settore automotive nel suo complesso, gli ordinativi risultano in calo del 4,1% a novembre, con una componente interna in diminuzione del 4,2% (-4% sui mercati esteri). Nel cumulato dei primi undici mesi del 2019, gli ordinativi calano del 10,6%, soprattutto a causa di una componente interna in ribasso del 14,1% (-5,9% quelli dei mercati esteri).

La contrazione degli ordini è uno dei fattori che impattano sull’andamento della produzione di componenti, in calo del 17,2% a dicembre e dell’8,1% nel 2019 e, ovviamente, sulle esportazioni. Nello specifico, per le parti e accessori per autoveicoli e loro motori, gli ordinativi diminuiscono del 5,3% a novembre (-9,1% per il mercato interno, -1,4% per il mercato estero) e -8,2% nel cumulato (-14,1% mercato interno e -2,5% mercato estero). A novembre 2019 (ultimo dato disponibile), inoltre, il valore delle esportazioni di autoveicoli dall’Italia è di 1,79 miliardi di Euro, invariato rispetto allo stesso mese del 2018, il 4,5% del totale esportato. L’import di autoveicoli vale, invece, 2,98 miliardi di Euro e risulta in flessione del 2,6%, rappresentando l’8,4% del totale importato in Italia.

Gli Stati Uniti sono, in valore, il primo Paese di destinazione per l’export di autoveicoli dall’Italia, con una quota del 20%, seguiti da Francia e Germania, rispettivamente con una quota del 15% e del 14%. Il fatturato6 del settore automotive nel suo complesso, infine, presenta una variazione negativa del 4,1% a novembre (-6,6% il fatturato interno e -0,7% quello estero). Nei primi undici mesi del 2019, il fatturato è in flessione dell’8,2% (-12% il fatturato interno e -3,1% quello estero).

Il fatturato dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni) risulta in flessione del 3,1% nel mese (-2,2% sul mercato interno e -4,6% sui mercati esteri) e chiude a -0,4% il periodo gennaio-novembre 2019 (-0,4% il mercato interno e -0,5% il mercato estero). Anche il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta un calo del 3,6% nel mese, a causa della flessione della componente interna (-5,7%) e della componente estera (-1,7%). Nel periodo gennaio-novembre 2019 l’indice del fatturato registra un decremento del 6,1%, con una componente interna in diminuzione del 12,9% (+0,6% il fatturato estero).

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