Rimangono poche settimane per salvare il settore auto dell’UE e della Gran Bretagna dal disastro da 110 miliardi di Euro di una Brexit senza accordo
A sole 15 settimane dalla fine del periodo di transizione della Brexit, i leader europei dell’industria automotive uniscono oggi le forze nel chiedere che la Gran Bretagna e l’Unione Europea, si assicurino un ambizioso accordo di libero scambio senza ulteriori posticipi. I negoziatori di entrambe le parti devono ora fare tutto il possibile per evitare un’uscita senza accordo al termine della transizione, che, secondo gli ultimi calcoli, costerebbe al settore pan-europeo dell’automotive qualcosa come 110 miliardi di Euro di perdite a livello commerciale nei prossimi cinque anni, mettendo a rischio posti di lavoro in un settore che garantisce occupazione a 14,6 milioni di persone, 1 posto di lavoro su 15 sia in UE che in UK.
Le principali associazioni che rappresentano i costruttori di autoveicoli e di componenti dell’Unione Europea, ACEA (Associazione europea dei costruttori di autoveicoli) e CLEPA (Associazione europea della componentistica automotive), insieme a 21 associazioni nazionali comprese l’associazione inglese dell’automotive (SMMT), l’associazione dell’industria automotive tedesca (VDA), il comitato dei costruttori di auto francese (CCFA) e la Plateforme automobile francese (PFA) avvertono oggi che il settore potrebbe subire pesanti ripercussioni. Infatti, l’economia e i posti di lavoro al di là e al di qua della Manica rischiano un secondo devastante colpo, derivante dall’assenza di un accordo, che andrebbe ad aggiungersi ai circa 100 miliardi di euro di valore della produzione persi finora, quest'anno, a causa della crisi dovuta al coronavirus.
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