Presso la Commissione Finanze, sulla nuova definizione di default, classificazione della clientela da parte delle banche e sul "calendar provisioning".
Hanno tenuto l'Audizione i Diretori Generali di Federcasse e dell’Associazione Bancaria Italiana, il Dott. Sergio Gatti e il Dott. Giovanni Sabatini. Trasmettiamo di seguito un sunto, per punti, di ciascuna Audizione.
Federcasse – Associazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali
- Contesto generale – Negli ultimi anni gli operatori del settore hanno assistito ad un’evoluzione delle regole bancarie europee che ha progressivamente irrigidito le procedure di erogazione del credito. Ciononostante, negli ultimi 5 anni gli operatori hanno contribuito ad una significativa riduzione di tutte le tipologie di crediti deteriorati dai propri bilanci, tale per cui l’NPL ratio netto del settore del credito cooperativo si attesta oggi attorno al 4%.
- Futuro dell’Unione bancaria – Le considerazioni dell’associazione rispetto all’oggetto dell’audizione presumono un necessario sviluppo dell’unione bancaria, volto a superare il modello “one size fits all” in favore di approccio taylor-made che adatti i requisiti prudenziali alle dimensioni degli intermediari. Il DG Gatti ha sottolineato in questo senso il procedimento di revisione del metodo di derivazione europea che impone regole omologate per tutti gli intermediari che la Banca d’Inghilterra ha avviato lo scorso 30 aprile. A detta del DG Gatti, l’unione bancaria, uscendo dalla pandemia, dovrà considerare la necessità di apportare delle migliorie al proprio funzionamento per evitare di soffrire uno svantaggio competitivo rispetto ad altre giurisdizioni (come appunto il Regno Unito o gli Stati Uniti d’America).
- Calendari provisioning e nuova definizione di default – Federcasse chiede una modifica significativa, o la sospensione, del regolamento che prevede l’applicazione del calendar provisioning, maggiore flessibilità nella classificazione a default dei clienti (incrementando dall’1% al 5% la soglia che determina la classificazione a default a seguito delle ristrutturazioni dei crediti). Federcasse ritiene inoltre necessario introdurre un quadro di incentivi alle banche per favorire la gestione interna di crediti deteriorati, al fine di favorirne la ristrutturazione, e auspica la ripresa delle discussioni per l’introduzione di un veicolo nazionale per l’acquisto di crediti deteriorati, oltre alla stabilizzazione a medio termine delle GACS.
ABI – Associazione Bancaria Italiana
- Considerazioni di carattere generale – Il quadro regolamentare bancario europeo, concepito in un contesto completamente diverso da quello attuale, presenta delle criticità che vanno assolutamente affrontate per evitare una deleteria restrizione dell’offerta di credito, ed impatti sociali sulle famiglie e sulle imprese. La durata della crisi, molto superiore a quanto inizialmente ipotizzato, rende indispensabile la conferma, per tutto il tempo necessario, degli approcci introdotti nella prima fase dell’emergenza, e in particolare la flessibilità accordata nel trattamento delle moratorie rientranti negli Orientamenti EBA/GL/2020/02, di cui si ribadiscono i rischi di un troppo precoce ritiro.
- Calendar provisioning e nuova definizione di default – L’ABI ha molto per tempo evidenziato le ricadute negative e i rischi connessi alle nuove regole sin dal momento in cui erano in corso, da parte dell’EBA, le attività dirette alla loro definizione. Il combinato disposto di una norma restrittiva, come quella che limita a 90 giorni il periodo di ritardo di pagamento ammesso, con l’applicazione, da gennaio 2021, di nuove e più restrittive soglie per gli importi scaduti, nonché i nuovi criteri per il trattamento dei crediti ristrutturati, rischiano infatti di determinare la classificazione a default di un numero ingentissimo di clienti, che perderebbero di fatto l’accesso al credito, con quello che ne consegue. Appare indispensabile che il quadro normativo e le aspettative di vigilanza in tema di calendar provisioning incorporino uno slittamento di almeno due anni rispetto all’applicazione dei coefficienti di copertura attualmente previsti
- Crediti deteriorati – Per agevolare la cessione dei crediti deteriorati sarebbe importante che le GACS vengano prorogate dopo il 2022 e valutare la possibilità di poterle estendere oltre alle sofferenze anche alle posizioni che sono classificate come inadempienze probabili. Una misura essenziale è poi la proroga della norma che consente, alle banche che applicano i modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito, di sterilizzare almeno in parte le conseguenze delle cessioni massive di NPL. Altrettanto essenziale è garantire le migliori condizioni per la cartolarizzazione dei crediti deteriorati. È inoltre il caso di ricordare che è indispensabile, in aggiunta alle misure indicate, intervenire velocemente anche in ambito nazionale per cercare di ridurre i tempi della giustizia civile e rendere più efficienti le procedure di recupero del credito, per ridurre la formazione di volumi eccessivi di NPL nei bilanci delle banche, ai quali consegue l’applicazione di misure di vigilanza più stringenti.
Testo Audizione ABI: https://bit.ly/2RwOyAG