Audizione della Presidente dell’ANIA, Maria Bianca Farina sull’esame della proposta di legge recante “Trasparenza nel settore RCAuto obbligatoria e contrasto dell'evasione dell'obbligo assicurativo”.
Temi trattati nell’audizione:
Introduzione – ANIA condivide pienamente l’intento sotteso alla norma proposta. In ogni caso, si sottolinea che il testo è stato depositato più di un anno fa, quindi in parte risulta superato da normative emesse e da iniziative intraprese.
- Articolo 1: Valutazione soddisfazione cliente – Per quanto riguarda l’articolo 1, che attiene alla valutazione della soddisfazione del cliente, si fa presente che non conviene andare nella direzione della misurazione del cliente, non perché non sia importante, ma perché l’IVASS ha nella sua mission la tutela del consumatore. IVASS controlla già le procedure di emissione e liquidazione delle compagnie assicurative rispetto ai clienti, quindi basterebbe chiedere all’IVASS questi dati, senza introdurre una nuova procedura. Inoltre, si sottolinea che le compagnie assicurative già tengono in altissima considerazione la valutazione del cliente
- Articolo 2: Garanzia di base – L’articolo 2, volto a definire la garanzia di base, è superato dall’entrata in vigore dal contratto base introdotto con il decreto del MISE del 2 luglio 2020. Con la garanzia base definitiva, viene introdotto anche il nuovo preventivatore, strumento unico nel panorama europeo che consente ai cittadini, sulla base del contratto base, di comparare più offerte assicurative e fare il confronto tra le varie offerte. Si fa inoltre presente che il nuovo preventivatore rappresenta un progetto molto impegnativo dal punto di vista economico per tutti gli attori coinvolti nel progetto (vigilanza, compagnie, istituzioni).
- Articolo 3: evasione obbligo assicurativo – Si condividono le finalità dell’articolo 3, relativo al contrasto dell’evasione dell’obbligo assicurativo. L’evasione assicurativa è socialmente inammissibile e crea gravi danni al sistema, in quanto l’onere dei sinistri viene ripartito su un numero inferiore di utenti, diminuisce il beneficio della mutualità e aggrava le differenze territoriali. Quanto alla portata del fenomeno, si sottolinea che non è semplice capirne la dimensione reale, per cui sarebbe necessario un controllo continuo da parte delle forze dell’ordine e un archivio informatico centralizzato, al momento inesistente. Tale archivio dovrebbe raccogliere tutte le sanzioni per guida senza assicurazioni comminate dalla polizia e dai carabinieri. Per ora, sulla base delle informazioni di cui ANIA dispone, la stima è che nel 2019 i veicoli non assicurati siano pari a circa 2,6 mln, circa il 6% del totale dei veicoli circolanti. A fronte di questa media nazionale, il valore raggiunge il 9,4% al Sud e scende al 3,8% al Nord. Questo fenomeno ha un costo per la collettività degli assicurati, innanzitutto la circolazione di questi veicoli comporta un mancato incasso dei premi stimato in circa 1 mld, che determina effetti indiretti su quello che sarebbe il vantaggio tariffario che deriva dalla mutualità assicurativa. Si accentua il divario territoriale dei prezzi sulle zone a più alta incidenza del fenomeno. A tutto ciò si aggiunge il mancato gettito per le finanze pubbliche che si può stimare, tra imposte e contributi, a circa 280/300 mln. Data la gravità del fenomeno, ANIA ha intrapreso già da anni molte iniziative in collaborazione con le forze dell’ordine per combattere tale fenomeno. Alla fine del 2018, Fondazione ANIA ha approvato un progetto triennale per supportare le forze dell’ordine nella lotta all’evasione assicurativa, fornendo strumenti tecnologici che consentono di controllare 100 targhe al secondo. A tal fine è stato siglato il 1 gennaio 2019 un protocollo di collaborazione tra la Fondazione ANIA e la polizia stradale, che prevede un progetto di monitoraggio e di prevenzione dell’evasione. Sulla base di questo progetto sono stati forniti ai compartimenti della polizia stradale 140 kit da impiegare nelle 29 province a maggior rischio di incidenti. Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2020 sono stati effettuati 1.7 mln controlli, sulla base dei quali sono stati individuati quasi 33.000 mila veicoli non assicurati e 84.000 veicoli che non avevano avuto la regolare revisione.
- Sull’utilizzo dei dispositivi telematici – Tale procedura potrebbe essere potenziato se potessero essere utilizzati tutti i dispositivi telematici disponibili per la lettura della targa (autovelox, telepass, tutor), perché consentirebbe l’accertamento a distanza della violazione dell’obbligo assicurativo dell’auto. Si tratta, in definitiva, di verificare che i vari dispositivi soddisfino la condizione dell’accertamento unico, ovvero che non ci sia una duplice accertamento della stessa targa da parte di più dispositivi. A tal fine, bisogna verificare tale requisito tecnico e che vi sia un’omologazione tramite un decreto del MIT, d’intesa con il Ministero dell’interno. Si sottolinea che si attende da tempo tale decreto.
- Sinergie fra banche dati – Si ritiene che la normativa prevista dal Ddl Alemanno vada rafforzata e razionalizzata. Il provvedimento dovrebbe introdurre un coordinamento nazionale tramite l’archivio integrato antifrode IVASS. Si propone, quindi, di rafforzare il ruolo del Ministero dell’Interno assegnando il compito di coordinamento a livello nazionale del contrasto all’evasione RCAuto, utilizzando un archivio integrato che attui i collegamenti e gli incroci delle informazioni con le banche dati, già presenti. Si segnalano, a questo proposito, la banca dati dei veicoli assicurati e immatricolati del MIT, gestita dalla Motorizzazione e collegata con la banca dati dei proprietari dei veicoli gestita dal PRA e con la banca dati ANIA delle coperture assicurative. Si propone, inoltre, che venga assegnato l’ulteriore obiettivo di coordinare i collegamenti fra le banche dati che memorizzano le sanzioni per guida senza assicurazione, che al momento non comunicano tra loro. Infine, si propone anche che le segnalazioni delle discordanze tra targhe e assicurazioni previste dalla proposta di legge non siano fatta solo al comune ma anche alle forze dell’ordine.
- Proposte – Si ribadisce che il sistema RCAuto ha perso gli elementi fondanti e andrebbero ritrovati. Malgrado ciò, ci sono state evoluzioni positive: il premio medio dal 2012 ad oggi è diminuito del 32% e il divario con l’Europa è pari a 62 euro (213 euro nel 2008). Rimangono, tuttavia, aree di miglioramento. In particolare, si propone di intervenire sui seguenti ambiti:
o Sulla onerosità delle lesioni gravi: i maggiori costi di risarcimento connessi ai sinistri mortali determinano il 40% del divario di prezzo rispetto agli altri paesi europei, soprattutto per la parte di risarcimento derivante dal danno non patrimoniale. In Italia c’è un rischio stradale molto più elevato (anche per la condizione delle strade) e questo è testimoniato dalla maggiore incidenza dei sinistri mortali.
- Si auspica che il sistema bonus/malus possa in futuro recuperare gli aspetti di educazione assicurativa insiti nel sistema e pertanto si propone di rivederne il funzionamento;
- Incidere sulle frodi, molto più alte degli altri paesi europei;
- Rivedere la convenzione dell’indennizzo diretto, soprattutto perché non c’è trasparenza tra il risarcimento pagato e il forfait che viene liquidato.