E' necessario avviare quanto prima un confronto costruttivo tra il MIT e la filiera automotive per superare le attuali criticità e rendere disponibile un servizio realmente utile a cittadini ed imprese.
“Dopo il recente rinvio dell’entrata in vigore della disciplina sul Documento Unico, è necessario avviare quanto prima un confronto costruttivo tra il MIT e la filiera automotive per superare le attuali criticità e rendere disponibile un servizio realmente utile a cittadini ed imprese.
Va colmata, una volta per tutte, la lacuna normativa che spinge oggi sempre più Pubbliche Amministrazioni a notificare alle società di noleggio le multe per le infrazioni al Codice della Strada commesse dalla clientela. Un pericoloso orientamento che rende meno sicure le nostre strade, garantendo impunità ai reali trasgressori, che rischia di costare al settore, già gravemente colpito dalla pandemia, ogni anno 240 milioni di euro (a fronte di oltre 2 milioni di multe)”.
Sono queste le principali richieste avanzate nel corso dell’audizione sul cosiddetto DL Trasporti presso la Commissione Lavori pubblici del Senato del Presidente ANIASA (l’Associazione che in Confindustria rappresenta i servizi di mobilità) Massimiliano Archiapatti.
Nel corso dell’audizione il Presidente ha evidenziato come lo strumento del Documento Unico rappresenti un utile sistema di gestione delle pratiche automobilistiche, ma, così come è impostato oggi, pone per le flotte aziendali seri problemi, focalizzati principalmente su tre aree critiche:
Stop ai verbali ingiustamente notificati alle società di noleggio per le multe causate dai propri clienti
Archiapatti si è poi soffermato sull’esigenza di risolvere una volta per tutte, attraverso una norma chiara e certa, il tema della responsabilità solidale. Nell’attuale situazione di crisi, le Pubbliche Amministrazioni notificano direttamente alle aziende di noleggio, più facili da identificare, verbali per infrazioni al Codice della Strada commesse dai clienti.
Una pratica sbagliata e pericolosa che rischia di rendere meno sicure le nostre strade, deresponsabilizzando i comportamenti scorretti dei driver, e che produrrebbe gravi danni economici per il settore (240 mln di euro l’anno).
“E’ tempo che si intervenga sul tema con una norma chiara che non lasci spazio a interpretazioni e sancisca la responsabilità unica del driver per le infrazioni commesse”, ha concluso Archiapatti.