Conclusa presso la Commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria, l’audizione del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini sulla digitalizzazione e interoperabilità delle banche dati fiscali.
Riportiamo per punti quanto emerso nel corso dell’audizione.
- Riforma IRPEF e digitalizzazione - Il Piano nazionale di ripresa e resilienza al fine di rilanciare l'economia del Paese, prevede significativi investimenti per la modernizzazione e la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, anche mediante interventi tecnologici ad ampio spettro e incisive riforme strutturali. In questo contesto si inserisce la riforma del Fisco, che - anche sfruttando appieno le potenzialità offerte dall'innovazione tecnologica - deve progressivamente puntare: alla massima valorizzazione del patrimonio informativo disponibile, attraverso un esteso utilizzo e una piena interoperabilità delle banche dati, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, alla semplificazione degli adempimenti per i cittadini e le imprese, alla digitalizzazione dei servizi. La semplificazione degli adempimenti e la digitalizzazione dei servizi, oltre a contribuire a incrementare l'efficienza del sistema Paese, ha innegabili effetti positivi sulla tax compliance, favorendo comportamenti corretti da parte dei contribuenti e, più in generale, migliorando la costante cooperazione tra le parti del rapporto tributario: cittadini, imprese, intermediari e Amministrazione finanziaria. L'Agenzia intende partecipare attivamente ai progetti strategici di trasformazione digitale del Paese anche mediante la condivisione con altre pubbliche amministrazioni, in totale sicurezza, di servizi e dati in proprio possesso. La progressiva digitalizzazione dei flussi informativi ha inoltre consentito all'Agenzia di affinare i criteri e le modalità di selezione dei soggetti da sottoporre a controllo, privilegiando un modello di azione che mira a prevenire i rischi di evasione ed elusione, piuttosto che a tentare di reprimerli ex post, e a incentivare l'adempimento spontaneo degli obblighi tributari da parte dei contribuenti, con conseguenti effetti positivi sul gettito complessivamente recuperato a tassazione
- Nuova piattaforma in collaborazione con Sogei – In collaborazione con Sogei l’AdE sta realizzando una nuova piattaforma di integrazione delle varie banche dati fiscali, in modo tale da interagire ulteriormente con soggetti istituzionali. Da ultimo, le previsioni del Codice dell'amministrazione digitale, con il cosiddetto decreto Semplificazioni, hanno previsto che tutte le amministrazioni siano tenute ad accreditarsi su una piattaforma digitale nazionale gestita dalla presidenza del Consiglio dei ministri, e l'Agenzia delle entrate è stata coinvolta fin dall'inizio al tavolo di lavoro che sta procedendo su questo progetto
- Anagrafe nazionale popolazione residente - L'Anagrafe nazionale popolazione residente è un'infrastruttura quasi completata, e andrà a sostituire le circa 8mila anagrafi comunali esistenti nel nostro Paese, e quindi riveste un'importanza strategica per avere un'informazione complessiva della popolazione italiana proprio nel processo di digitalizzazione della Pa. Al 30 aprile hanno aderito circa il 994 percento dei Comuni Italiani.
- Digitalizzazione dei processi dell’AdE – Nel 2020 circa 3.8 milioni di contribuenti hanno inviato la dichiarazione direttamente utilizzando la procedura disponibile sul sito internet dell'Agenzia delle entrate. Dal 10 maggio 2021 inoltre i cittadini potranno visualizzare il modello 730 precompilato per i redditi 2020 arricchito da una maggiore quantità di dati precompilati sulle spese detraibili, come le spese per istruzione scolastica, ai quali si aggiungono gli oneri e le spese già presenti negli scorsi anni. La dichiarazione precompilata mostra un trend in termini quantitativi e qualitativi indiscutibilmente positivo: è stato registrato un incremento costante negli anni delle dichiarazioni trasmesse direttamente dal cittadino senza l'intervento di intermediari: da 1,4 milioni del 2015 a 3,8 milioni del 2020, pari a oltre il 17% del totale dei 730 ricevuti. A partire dalle operazioni effettuate dal 1° gennaio 2022 sarà inoltre messa a disposizione anche la dichiarazione annuale Iva. I soggetti che rientrano nella platea, o i loro intermediari in possesso della delega per i servizi di fatturazione elettronica potranno accedere in prima battuta alle bozze dei registri Iva mensili. Se le bozze sono complete il contribuente può procedere a convalidare i registri e con tale operazione non sarà obbligato alla tenuta dei registri IVA mensili convalidati, che saranno memorizzati dall'Agenzia. In alternativa all'utilizzo diretto delle bozze presenti nell'applicativo web, al fine di poter sfruttare le informazioni a disposizione dell'Agenzia e agevolare i propri adempimenti tributari, il soggetto Iva o il suo intermediario potrà estrarre le bozze e importarle nei propri applicativi oppure utilizzarle per un confronto con i dati dei propri registri. Fattore fondamentale del percorso di digitalizzazione è stata la digitalizzazione della registrazione dei contratti di locazione.
- Futuri applicativi - Si sta realizzando una versione web della dichiarazione di successione, affiancando il prodotto già utilizzato dai contribuenti che devono adempiere a questo obbligo di legge.
- Applicazione dei dati in possesso all’AdE - Nel 2020 sono state trasmesse quasi un miliardo di informazioni all’anagrafe tributaria. Con l'introduzione della dichiarazione precompilata si è invertito il paradigma secondo il quale il cittadino auto dichiara i propri redditi e i propri oneri detraibili e deducibili e l'Agenzia, a distanza di tempo, li controlla sulla base di dati inviati da una pluralità di soggetti terzi all'Anagrafe tributaria (nel 2020 sono state trasmesse quasi 1 miliardo di informazioni). I dati che prima venivano utilizzati per l'attività di controllo ora vengono adoperati per precompilare la dichiarazione e proporla al contribuente per accettarla o modificarla, direttamente o tramite un caf o un professionista. La reale problematica riguarda l’integrazione nelle dichiarazioni fiscali di quei dati che attualmente non sono in possesso dell’Agenzia.
- Ristori - I contributi a fondo perduto erogati dall'Agenzia delle entrate nel corso del 2020 sono considerati aiuti di Stato automatici e in quanto tali dovranno essere iscritti dall'Agenzia nel Registro nazionale aiuti di Stato. Nel prospetto relativo agli Aiuti di stato presente nelle dichiarazioni fiscali il contribuente è tenuto a indicare gli aiuti di cui ha fruito e i dati necessari a consentirne la registrazione da parte dell'Agenzia. Questi dati sono richiesti nelle dichiarazioni fiscali in quanto non recuperabili dalle basi dati a disposizione dell'Agenzia. Le norme comunitarie, infatti, fanno rinvio a definizioni e concetti che non sono allineati a quelli presenti nella normativa interna.
- Futuri scenari - La strategia di digitalizzazione è in corso di evoluzione e bisogna essere consapevoli dei passi in avanti fatti dal parlamento negli ultimi anni, che hanno consentito la digitalizzazione di questi processi. Tutto questo deve andare di pari passo con l’accompagnamento dei cittadini che non sono ancora in grado di gestire questi processi, anche con incontri fisici in presenza.