Nel Consiglio dei Ministri del 10 giugno sono stati presi provvedimenti, tra gli altri, su ricostruzione post calamità, crisi d'impresa e sicurezza cibernetica.
Il Consiglio dei ministri si è riunito lunedì 10 giugno 2024, riportiamo i temi trattati fonte Governo italiano.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, dei Ministri per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, dell’Interno, Matteo Piantedosi, e della Difesa, Guido Crosetto, ha approvato un decreto-legge relativo a disposizioni urgenti per la ricostruzione post-calamità, per interventi di protezione civile e per lo svolgimento di grandi eventi internazionali.
Il decreto-legge introduce disposizioni urgenti e necessarie, finalizzate a realizzare alcune specifiche esigenze emerse in sede attuativa, correlate ad interventi di protezione civile e di ricostruzione post-calamità. Si aggiungono, inoltre, due disposizioni – nel capo III – finalizzare a favorire le attività urgenti e necessarie per lo svolgimento di grandi eventi internazionali, quali il G7 di Brindisi e i Giochi olimpici di Milano-Cortina.
Lo schema di decreto-legge consta di 12 articoli. Tra gli altri:
Già la sentenza n. 362/2004 del T.A.R. per il Piemonte aveva escluso la natura di organismo di diritto pubblico dell’allora Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali – Torino 2006 (TOROC). In precedenza, anche la Commissione Europea nell’ambito della deliberazione 1576 del 17 luglio 2002, aveva precisato che il TOROC Commissione Europea svolgesse attività imprenditoriale in regime di concorrenza con gli organizzatori di altri grandi eventi sportivi, dovendo vendere sul mercato diritti di marketing legati all’evento.
La natura giuridica della Fondazione Milano-Cortina è stata affrontata con quattro pareri dell’Avvocatura Generale dello Stato:
In conclusione la Fondazione è stata istituita per adempiere a obblighi di natura privatistica, come già prevede l’articolo 2 comma 2 del DL 216/2020. La disposizione odierna offre quindi certezza rispetto al quadro giuridico che ne regola le attività, offrendo i chiarimenti necessari per le complesse e urgenti attività di gestione, organizzazione, promozione. e comunicazione degli eventi sportivi relativi ai Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026, così scongiurando il pericolo di ritardi che comprometterebbero la realizzazione dell’evento.
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha approvato un decreto legislativo relativo a disposizioni integrative e correttive al codice della crisi di impresa e dell’insolvenza di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019 n 14.
Lo schema di decreto legislativo è composto di oltre cinquanta articoli, recante disposizioni integrative e correttive al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza di cui al decreto legislativo n. 14/2019. Si tratta del terzo correttivo, in ordine temporale, apportato al Codice e si inserisce nel quadro degli impegni assunti col PNRR. In particolare, lo schema di decreto legislativo approvato oggi in prima lettura dal Consiglio provvede a correggere taluni difetti di coordinamento normativo emersi a seguito dei precedenti correttivi, a emendare alcuni errori materiali ed aggiornare i riferimenti normativi, nonché a fornire chiarimenti ad alcuni dubbi interpretativi emersi in sede di applicazione del codice.
Il Consiglio dei ministri, su proposta su proposta del Presidente Giorgia Meloni, e del Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha approvato un decreto legislativo relativo al recepimento della direttiva (UE) 2022/2555, relativa a misure per un livello comune elevato di cybersicurezza nell’Unione, recante modifica del regolamento (UE) n. 910/2014 e della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148 (DIRETTIVA NIS2).
Lo schema in esame è volto a recepire la direttiva (UE) 2022/2555, relativa a misure per un livello comune elevato di cybersicurezza nell’Unione, recante modifica del regolamento (UE) n. 910/2014 e della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148
La direttiva (UE) 2022/2555 risponde all’esigenza di rafforzare la resilienza e la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell'UE. Le principali novità introdotte sono:
La nuova direttiva esclude dall’ambito di applicazione i soggetti operanti in settori quali la sicurezza nazionale, la pubblica sicurezza o la difesa, il contrasto, comprese la prevenzione, le indagini, l'accertamento e il perseguimento dei reati, Parlamenti e banche centrali. Il capo relativo alla vigilanza e alle sanzioni non si applica agli organi Costituzionali e di rilievo costituzionale.
In materia di cooperazione, introduce il Gruppo di Cooperazione NIS2.
Prevede uno specifico apparato sanzionatorio, più severo e armonizzato a livello europeo, allo scopo di garantire una maggiore uniformità e deterrenza in tutta l'UE. Le sanzioni sono adeguate alle previsioni di cui alla direttiva e prevedono sanzioni amministrative pecuniarie fino a 10.000.000 di euro.
Il Consiglio dei ministri, su proposta su proposta del Presidente Giorgia Meloni, e del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha approvato un decreto legislativo relativo al recepimento della direttiva (UE) 2022/2557 relativa alla resilienza dei soggetti critici e che abroga la direttiva 2008/114/CE del Consiglio.
Il decreto viene adottato per il recepimento della direttiva (UE) 2022/2557 concernente la resilienza dei soggetti critici (direttiva CER – “Critical entities resilience”), che abroga la direttiva 2008/114/CE del Consiglio, e nel rispetto dei criteri di delega di cui all’articolo 5 della legge 21 febbraio 2024, n. 15 (legge di delegazione europea 2022-2023).
Con la direttiva CER si interviene al fine di:
A tal fine, il decreto: individua i c.d. soggetti critici almeno nei seguenti settori: energia, trasporti, bancario, acque potabili, acque reflue, produzione, trasformazione e distribuzione di alimenti, salute, spazio, infrastrutture dei mercati finanziari e infrastrutture digitali, nonché enti della pubblica amministrazione; stabilisce che gli stessi soggetti critici dovranno effettuare una valutazione del rischio, adottare misure tecniche, di sicurezza e organizzative, adeguate e proporzionate per garantire la propria resilienza, ripristinare le proprie capacità operative in caso di incidenti; notificare senza indebito ritardo all’autorità competente gli incidenti che perturbano o possono perturbare in modo significativo la fornitura di servizi essenziali; prevede l’adozione di una «strategia»; regola le modalità di individuazione dei soggetti critici di particolare rilevanza a livello europeo; contiene misure volte a consentire di reagire rapidamente e adeguatamente agli incidenti (di carattere fisico); stabilisce procedure comuni di cooperazione e comunicazione sull’applicazione della direttiva (in particolare deve essere assicurato il coordinamento con la normativa in materia di sicurezza cibernetica di cui alla direttiva NIS2); esclude dall’ambito di applicazione gli enti della pubblica amministrazione che operano nei settori della sicurezza nazionale, della pubblica sicurezza, della difesa o dell’attività di contrasto, compresi l’indagine, l’accertamento e il perseguimento di reati, ai quali non si applica il presente decreto; prevede la possibilità di escludere specifici soggetti critici che svolgono attività di tali settori ovvero che forniscono servizi esclusivamente agli enti della pubblica citati.
Il Consiglio dei ministri, su proposta su proposta dei Ministri per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha approvato un decreto legislativo relativo al recepimento della direttiva (UE) 2021/2101 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2021, che modifica la direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la comunicazione delle informazioni sull’imposta sul reddito da parte di talune imprese e succursali.
Lo schema di decreto legislativo intende realizzare l’attuazione, l’adeguamento, il coordinamento e il raccordo della normativa nazionale alle disposizioni di cui alla direttiva 2021/2101/UE (c.d. direttiva CBCR - Country-by-Country reporting) che obbliga le grandi multinazionali a comunicare, con una specifica informativa, pubblicamente le imposte sul reddito versate in ciascun Paese EU in cui hanno sede.
La direttiva si propone di aumentare la trasparenza delle imprese e il controllo pubblico sulle strategie e sulle dinamiche fiscali delle multinazionali a beneficio del pubblico e di tutti i portatori di interesse. Lo schema introduce:
Il Consiglio dei ministri, su proposta su proposta dei Ministri per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha approvato un decreto legislativo relativo al recepimento della direttiva (UE) 2021/2167, relativa ai gestori di crediti e agli acquirenti di crediti e che modifica le direttive 2008/48/CE e 2014/17/UE.
Lo schema di decreto legislativo recepisce la direttiva (UE) 2021/2167 (c.d. Secondary Market Directive o SMD), relativa ai gestori e agli acquirenti di crediti deteriorati.
La normativa è volta ad incoraggiare lo sviluppo di mercati secondari (cioè mercati in cui avviene lo scambio di titoli già in circolazione) dei crediti deteriorati e a rafforzare le tutele dei debitori ceduti.
In particolare, la direttiva:
La direttiva prevede che, in via transitoria, i soggetti che al 31 dicembre 2023 già svolgevano attività di gestione dei crediti deteriorati possano continuare a svolgere la propria attività fino all’ottenimento dell’autorizzazione e comunque fino al 29 giugno 2024.
Il Consiglio dei ministri, su proposta su proposta dei Ministri per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha approvato un decreto legislativo relativo al recepimento della direttiva (UE) 2022/2464, che modifica il regolamento (UE) n. 537/2014, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e la direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la rendicontazione societaria di sostenibilità, e per l'adeguamento della normativa nazionale.
Lo schema di decreto legislativo recepisce la direttiva 2022/2464/UE (c.d. Corporate Sustainability Reporting Directive o CSRD) che rafforza ed estende gli obblighi in materia di reporting di sostenibilità già imposti alle imprese dalla direttiva 2014/95/UE (c.d. “Non Financial Reporting Directive” o NFRD), concludendo un percorso intrapreso, a livello unionale, con l’Accordo di Parigi del 2015 e proseguito con il Sustainable Action Plan del 2018, nonché con il Green Deal europeo del 2019.
In particolare, la direttiva 2022/2464/UE, al fine di rafforzare gli obblighi di reporting non strettamente finanziario, prevede:
Il Consiglio dei ministri, su proposta su proposta dei Ministri per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha approvato un decreto legislativo relativo al recepimento delle direttive (UE) 2023/958, recante modifica della direttiva 2003/87/CE per quanto riguarda il contributo del trasporto aereo all’obiettivo di riduzione delle emissioni in tutti i settori dell’economia dell’Unione e recante adeguata attuazione di una misura mondiale basata sul mercato, e 2023/959, recante modifiche della direttiva 2003/87/CE, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell’Unione, e della decisione (UE) 2015/1814, relativa all’istituzione e al funzionamento di una riserva stabilizzatrice del mercato nel sistema dell’Unione per lo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra.
Lo schema di decreto legislativo è volto all’attuazione, conformemente ai principi e criteri direttivi di cui all’articolo 12 della legge di delegazione europea 2022-2023, delle direttive (UE) 2023/958 e (UE) 2023/959 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 maggio 2023, recanti modifica della direttiva 2003/87/CE, la quale istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell’Unione, c.d. Emission trading system (EU-ETS).
Il sistema EU-ETS rappresenta uno dei principali strumenti della politica ambientale europea per il contrasto ai cambiamenti climatici, incidendo sul costo di utilizzo delle fonti inquinanti mediante la creazione di diritti di emissione negoziabili su appositi mercati.
In particolare, tale sistema opera secondo il principio della limitazione e dello scambio delle emissioni: si fissa un tetto massimo (cap) alla quantità totale di emissioni consentite sul territorio europeo nei settori interessati, cui corrisponde un equivalente numero di quote che possono essere acquistate o vendute dagli operatori. Tali quote possono essere allocate a titolo oneroso, mediante aste pubbliche, o gratuito, mediante assegnazione diretta agli operatori che soddisfino determinati requisiti. L’obiettivo di tale meccanismo è la riduzione delle emissioni per il 2030 in tutti i settori dell’economia e il conseguimento della neutralità climatica entro il 2050 mediante una progressiva riduzione del quantitativo complessivo di quote disponibili per gli operatori.
Al fine di conseguire il suddetto obiettivo, il sistema EU-ETS, delineato dalla direttiva 2003/87/CE, è stato modificato dalle direttive oggetto di recepimento. La revisione della citata direttiva 2003/87/CE comporta dunque la necessità di apportare modifiche al relativo decreto legislativo di recepimento (d.lgs. 9 giugno 2020, n. 47), al fine di adeguare l'ordinamento interno al nuovo quadro giuridico europeo...continua a leggere il comunicato stampa