CdM: ok alla Nadef, il Premier Draghi in conferenza stampa

Posted on 29/09/2021 in Normativa by Redazione

Approvata nella tarda mattinata la Nota di aggiornamento al Def, conferenza stampa del Presidente del Consiglio e del Ministro dell'Economia Franco.

Approvata questa mattina dal CdM la Nadef, nell’aggiornamento del documento di programmazione sono fstabiliti anche gli obiettivi di saldo netto da finanziare per il bilancio dello Stato e di saldo di cassa del settore statale. Camera e Senato, stando all'agenda dei lavori parlamentari, esamineranno la Nota di aggiornamento mercoledì 6 ottobre.

Di seguito, per punti, breve sunto del documento:

Politica di bilancio: 

il Governo conferma la politica di bilancio del DEF ipotizzando che il grado di restrizione delle attività economiche e sociali legato al Covid-19 si vada via via riducendo, l'orientamento della politica di bilancio resterà espansiva fino a quando il PIL e l’occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019. Tali condizioni saranno verosimilmente soddisfatte dal 2024 in avanti. Da quella data, la politica di bilancio punterà a ridurre il deficit strutturale e a riportare il rapporto debito/PIL  al livello precrisi entro il 2030. Il consolidamento della finanza pubblica si baserà soprattutto sulla crescita del PIL sostenuta e incentivata dagli investimenti e dalle riforme previste dal PNRR. Per colmare il gap nel medio periodo si provvederà a moderare la  spesa pubblica e a incrementare le entrate fiscali attraverso il contrasto all’evasione.

Cresceranno le risorse destinate agli investimenti e alle spese per ricerca, innovazione e istruzione.

Manovra 2021

per giusta coerenza la manovra della Legge di bilancio nel biennio 2022-2024 mirerà a raggiungere significativa riduzione dell’indebitamento netto dal 9,4% per quest’anno al 3,3% del PIL nel 2024.

Rispetto al DEF, l’obiettivo di deficit per il 2022 scende dal 5,9% del PIL al 5,6%,  anche i livelli di indebitamento previsti per i due anni successivi sono inferiori a quelli prospettati nel DEF. Verranno rinnovate misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI e agli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi.

Previsioni macroeconomiche:

Si prevede come esito di questi effetti una crescita del PIL  pari al 4,7% nel 2022, 2,8% nel 2023 e 1,9% nel 2024. Risulta anche superiore rispetto al tendenziale la crescita dell’occupazione durante il triennio e scende di conseguenza il tasso di disoccupazione.

Riforme e raccomandazioni del Consiglio europeo

Le riforme e le priorità di investimento sono stabilite nel PNRR. Articolate in sedici punti, raggruppate in sei Missioni, tutte con tre priorità in comune, relative alla parità di genere, alla protezione e valorizzazione dei giovani e al superamento dei divari territoriali. Le riforme previste dal Piano si dividono in: orizzontali,  abilitanti e  settoriali.

Riforme orizzontali:

trasversalmente presenti in tutte le Missioni, sono interventi volti a migliorare equità, efficienza, competitività e clima economico del Paese, e sono la riforma della PA e la riforma del sistema giudiziario, entrambe da realizzare entro il 2026.

Pubblica amministrazione

La riforma della PA è tra quelle orizzontali  e condizione necessaria per il successo delle misure del Piano. I primi passi per l’attuazione di tale riforma  sono stati compiuti già tra il primo ed il secondo semestre del 2021: è stato approvato il decreto sulla governance del PNRR e le semplificazioni normative e un decreto che introduce modifiche strutturali dei processi di reclutamento e, più in generale, dell’organizzazione del capitale umano nella PA. Per le infrastrutture digitali, il Governo ha completato la strategia di cyber-resilienza del Paese,  ha semplificato i meccanismi di condivisione dei dati tra le amministrazioni, per consentire alle varie banche dati di interconnttersi.

Sistema giudiziario: 

Gli interventi in materia di giustizia consistono in innovazioni strutturali che verranno realizzate con riforme ordinamentali, mediante lo strumento della delega legislativa, ma anche potenziando le risorse umane e le dotazioni tecnologiche del sistema giudiziario. Riguardo l’aumento delle imprese in difficoltà o insolventi e la necessità di fornire strumenti per prevenire e affrontare situazioni di crisi, il Governo ha approvato un decreto contenente misure urgenti sulla crisi d’impresa e di risanamento aziendale.

Riforme abilitanti:

sono gli interventi funzionali a garantire l’attuazione del Piano e a rimuovere ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali. In particolare: la legge sulla concorrenza, la legge delega sulla corruzione, il federalismo fiscalela riduzione dei tempi di pagamento della PA e del tax gap.

Semplificazioni:

Nel decreto di riforma della PA sono contenute una serie di disposizioni per accelerare le procedure e rinforzare la capacità amministrativa della PA  al fine di favorire la transizione energetica e digitale.

Concorrenza:

Il Governo si è impegnato ad adottare ogni anno una legge sulla concorrenza.

Le riforme settoriali:

sono riforme che riguardano: lavoro, politiche sociali e famiglie, istruzione, università e ricerca. 

Nell’ambito dell’alta formazione, per promuovere l’inserimento di giovani neo-laureati nel sistema produttivo, alle imprese che sostengono finanziariamente (tramite donazioni) iniziative formative finalizzate allo sviluppo e all’acquisizione di competenze manageriali è riconosciuto un contributo sotto forma di credito d’imposta, utilizzabile esclusivamente in compensazione, con un’attenzione particolare per le PMI. 

Altra riforma settoriale è quella sull'Ambiente ed energia. È in corso di approvazione da parte del Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica la proposta di piano per la transizione ecologica, avente come orizzonte temporale il 2050. In relazione all’economia circolare, agli investimenti previsti nel PNRR si aggiunge la nuova Strategia nazionale per l’economia circolare, in corso di elaborazione da parte di MiTE e MiSE con misure per aumentare il riciclaggio, il riutilizzo e la riparazione dei materiali. Il Governo ha emanato un decreto per velocizzare la transizione dai combustibili tradizionali alle fonti rinnovabili nello stesso tempo fornire una maggiore stabilità e pianificazione delle scelte  per la transizione energetica con una programmazione quinquennale che favorisca gli investimenti nel settore. Raggiunta anche un'intesa su come ripartire i 2mld del programma “Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica” per migliorare l’efficienza energetica, la resilienza e la sicurezza sismica, e la condizione sociale nei tessuti residenziali pubblici.

video alla conferenza stampa Premier Draghi: https://youtu.be/oPJMcDUZUmA

 

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