Commissione europea, green deal, co2: -90% nel 2040

Posted on 09/02/2024 in Normativa by Commissione europea

Nelle raccomandazioni della Commissione per raggiungere la neutralità climatica nel 2050 c'è il taglio delle emissioni del 90% entro il 2040 e nuove tecnologie di cattura e utilizzo del carbonio.

Attuando la Legge europea sul clima, in vigore dal 2021, il 6 febbraio scorso la Commissione europea ha pubblicato una valutazione d’impatto tramite la quale viene proposto un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990.

In linea con il parere dato alla Commissione dal Comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici e con l’obiettivo di azzeramento delle emissioni nette entro il 2050, il nuovo target proposto potrà essere trasformato in una proposta legislativa dalla prossima Commissione, a seguito delle elezioni europee di quest’anno.

Oltre a stimolare un dibattito politico e avviare un dialogo con le parti interessate, la Commissione europea ha elencato una serie di condizioni abilitanti per il conseguimento dell'obiettivo fissato per il 2040. Al primo posto si evidenzia la necessità di implementare completamente il quadro regolatorio già stabilito per il 2030, basato sul pacchetto Fit-for-55 e sul piano REPowerEU.  

In questo contesto, secondo la Commissione, va garantita sia la competitività dell’industria europea sia una maggiore attenzione ad una transizione giusta, includendo un dialogo strategico sul quadro post-2030 che coinvolga industria e settore agricolo.

Per raggiungere tale obiettivo, sarà cruciale adottare un'ampia gamma di soluzioni per ridurre le emissioni, tra cui l'uso di energie rinnovabili come la geotermia e l'idroelettrico, il nucleare, la bioenergia, l'efficienza energetica, e le innovative tecnologie di cattura e utilizzo del carbonio (CCS e CCU).

In merito a quest’ultima soluzione tecnologica, la Commissione europea ha rilasciato, contestualmente alla raccomandazione sulla riduzione delle emissioni al 2040, una comunicazione sulla gestione industriale del carbonio, che espone nel dettaglio le modalità con cui il CCS e il CCU possono contribuire agli obiettivi al 2040 e al 2050.

Il documento individua una serie di azioni da intraprendere sia a livello europeo che nazionale per consentire la diffusione di queste tecnologie e delle relative infrastrutture necessarie alla creazione di un mercato della CO2 in Europa. A tal fine, la Commissione ha affermato di voler stilare una mappatura dei potenziali siti di stoccaggio e definire una guida per i processi di autorizzazione dei progetti CCU e CCS. Inoltre, in collaborazione con gli Stati membri, verrà sviluppato uno strumento di aggregazione per mettere in contatto i fornitori di CO2 con gli operatori del trasporto e dello stoccaggio. 

La strategia presentata si integra e completa le politiche e gli strumenti di finanziamento esistenti, come la Direttiva sullo stoccaggio geologico del carbonio, il sistema europeo di scambio delle emissioni (ETS), il quadro di certificazione proposto dall'UE per l'eliminazione delle emissioni di carbonio, la legge sull'industria a zero emissioni nette (Net-Zero Industry Act), nonché il sostegno alle infrastrutture di trasporto di CO2 nell'ambito del regolamento TEN-E per i progetti energetici transfrontalieri, l’EU Innovation Fund, e il Connecting Europe Facility.

Guardando ai singoli settori, si stima una pressoché totale decarbonizzazione poco dopo il 2040 per quello energetico, mentre il settore dei trasporti dovrebbe riuscire a ridurre le proprie emissioni di circa l’80% entro il 2040 (rispetto al 2015), grazie a una combinazione di soluzioni tecnologiche e prezzi del carbonio. 

Sebbene la Commissione ritenga che, in assenza di alternative più convenienti, la cattura del carbonio debba essere primariamente usata nei settori hard-to-abate, con adeguate politiche e sostegno, il settore agricolo può ugualmente svolgere contribuire alla transizione, potenziando la capacità dei suoli e delle foreste di immagazzinare carbonio. Un dialogo olistico con l'industria alimentare in senso ampio, anche al di là delle aziende agricole, è ritenuto fondamentale per il successo in questo settore e per lo sviluppo di pratiche e modelli commerciali sostenibili.

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