Punti discussi nella seconda giornata del Consiglio e punto Stampa del Premier Conte a conclusione.
Se il primo giorno del Consiglio meglio non si può dire della seconda è iniziata con la dichiarazione del premier Conte che la definisce "situazione di stallo". Video delle dichiarazioni durante la giornata qui
Viene cambiata sostanzialmente la composizione dei programmi di “Next Generation EU”, il Recovery plan complessivo proposto dalla Commissione: le sovvenzioni del Rrf aumentano da 310 a 325 miliardi, ma vengono ridotti di 5 miliardi ciascuno ReactEU (fondi strutturali), il Fondo di sviluppo rurale e i fondi Ndci per l’azione esterna, di 18,8 miliardi i due fondi di InvestEU, di 2,7 miliardi il fondo per la Salute, e di 2 miliardi il fondo per la ricerca “Horizon 2020”, mentre spariscono del tutto il “Solvency Instrument” da 26 miliardi, e i finanziamenti di RescEU da 2 miliardi per le catastrofi naturali e sanitarie.
Un taglio di 50 miliardi di euro alle sovvenzioni (“grants”), compensato da un uguale aumento dei prestiti diretti agli Stati (“loans”), nell’equilibrio previsto dal Recovery fund (Rrf) da 750 miliardi complessivi: i “grants” passerebbero così da 500 a 450 miliardi e i “loans” da 250 a 300 miliardi (rapporto 60% – 40% invece che 66%-33% della proposta originaria della Commissione). Questa è la modifica di maggiore sostanza messa sul tavolo dal presidente Michel.
Un’altra modifica importante, per venire incontro alle esigenze di tre dei quattro “frugali” (Austria, Svezia, Danimarca) è l’aumento di 100 milioni di euro (per sette anni) dei loro “rebate”, gli “sconti” sulle contribuzioni nazionali al bilancio comunitario, mentre il mantenimento al 20% (anziché riduzione al 10% come proponeva la Commissione) della trattenuta sui dazi alle importazioni riscossi per conto dell’Unione doganale, come costo di raccolta, favorisce il quarto “frugale”, l’Olanda, con i suoi grandi porti commerciali (Rotterdam è il più grande d’Europa). Si sottolinea che l'Italia non ha mai ottenuto alcun rebate.
"L'Italia non può accettare - ha sottolineato Conte - che questo programma possa essere compremesso nella sua efficacia e che diventi inutile per la ripartenza dell'Italia ma anche dell'Europa intera. Si sta discutendo di un bilancio molto articolato cui si è aggiunto anche il Next Generation. Su entrambe le cose ci vuole l'unanimità, questo significa che il "no" anche di un solo stato lo può bloccare".
"Dobbiamo procedere all'unamnimità: siamo in una casa comune, qui tutti saremo vincitori o tutti saremo sconfitti c'è da proseguire questo negoziato". Prosegue Conte "siamo tutti sulla stessa barca non stiamo aiutando l'Italia, stiamo consentendo di riparare i danni della pandemia. Siccome siamo economie integrate se un Paese va giù le conseguenze negative si riverberano su tutti gli altri Stati connessi. Domani proseguiremo perchè dobbiamo chiuderlo nell'intersse di tutti rimandare questa partita non giova a nessuno".