PAC, la Politica agricola dell’Unione europea, sull’attrazione e il mantenimento dei giovani agricoltori nelle zone rurali viene accolta con il favore della Corte dei Conti.
La Corte dei conti giudica complessivamente positivo l’impatto delle misure della PAC, la Politica agricola dell’Unione europea, sull’attrazione e il mantenimento dei giovani agricoltori nelle zone rurali, tuttavia esse sono spesso insufficienti per affrontare da sole le due barriere principali al ricambio generazionale - l'accesso alla terra e al capitale - che dipendono principalmente dalle politiche legali, sociali e fiscali nazionali.
E’ quanto emerge dalla Relazione speciale “L’accesso alla Riserva nazionale dei titoli da parte di giovani e nuovi agricoltori” approvata dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali della Corte dei conti, con delibera n. 3/2021.
Permangono, tuttavia, criticità legate all’utilizzo della Riserva nazionale (costituita obbligatoriamente da ogni Stato membro con la finalità di finanziare a fondo perduto specifiche categorie, tra cui i giovani e nuovi agricoltori) e al rischio di una deriva in senso assistenziale dei sostegni alle categorie dei giovani e nuovi agricoltori, dovuta a una scarsa programmazione dell’impatto delle scelte nazionali nel medio-lungo periodo.
Diverse le osservazioni formulate dalla Sezione: sui criteri di accesso alle risorse, una riduzione della platea dei potenziali beneficiari (ad oggi il limite di età per l’accesso alle misure è di 65 anni) potrebbe potenzialmente incrementare il valore dei titoli, se si tenesse conto di ulteriori criteri di ammissibilità rispetto a quelli attualmente previsti dalla normativa dell’UE, quali ad esempio le competenze specifiche e la formazione in tale ambito.
Ugualmente opportuna risulterebbe la limitazione nell’utilizzo della quota di Riserva per la liquidazione delle soccombenze alle sole decisioni giudiziarie o amministrative definitive, e non anche a quelle pendenti, tenendo conto della rilevanza di tali importi (7.000.000 di euro per il 2019), oltre alla previsione di un sistema di tracciamento e verifica a livello centrale a ciò dedicato, che sembra attualmente mancare.
Resta inoltre necessario il potenziamento dei complessivi meccanismi di controllo, anche attraverso un robusto coinvolgimento e responsabilizzazione dei CAA locali (centri autorizzati di assistenza agricola), verificando la presenza e la corretta applicazione dei meccanismi premiali e/o sanzionatori contenuti nelle clausole convenzionali tra questi soggetti e gli Organismi pagatori.
Si osserva infine come, complessivamente, tali accorgimenti potrebbero favorire l’aumento di dotazione della Riserva e la sua valorizzazione, esiti che potrebbero essere maggiormente facilitati dall’assunzione da parte del Ministero per le politiche agricole e forestali di un ruolo di controllo e coordinamento ancora più centrale.