Audizione di Intrum Italy relativamente al mercato degli UTP e NPL. Assilea segue con attenzione questo settore di business che, già in espansione, nei prossimi anni vedrà crescere molto i propri volumi.
Si è svolta presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, l’audizione dei rappresentanti di Intrum Italy SpA in merito ai modelli di business degli operatori attivi nel mercato degli NPL e UTP.
Analisi
In rappresentanza di Intrum Italy è intervenuto l’Amministratore delegato, Marc Knothe. Di seguito, un breve resoconto di quanto illustrato nel corso dell’audizione.
- Gruppo Intrum – Intrum Italy è parte di Intrum Group, uno dei principali player nel mercato del credit managements services in Europa. Il gruppo opera in 24 paesi europei, impiegando oltre 10 mila dipendenti, e può essere considerato uno dei principali attori nel sia in termini di volumi gestiti che di utili. L’azienda, fondata in Svezia oltre 100 anni fa, è stata capace di rafforzare il proprio ruolo nel mercato grazie anche alla fusione con la società norvegese Lindroff, avvenuta nel 2017. Il gruppo Intrum è quotato sulla borsa di Stoccolma.
- Intrum Italy – Intrum Italy è il risultato dell’integrazione delle attività di recupero crediti e dei team di asset class specialist di Intesa Sanpaolo e, nel giugno 2019, della fusione per incorporazione in Intrum Italy delle attività di CAF. La società ha circa 850 collaboratori (quasi tutti dipendenti a tempo indeterminato) suddivisi in 30 uffici territoriali localizzati in 22 città. Intrum Italy opera con licenza 115 TULPS. La Intrum Italy Holding, invece, controlla anche Revalue, che è dotata di licenza 106 concessa dalla Banca d’Italia. Revalue è un operatore attivo nel debt purchasing con focus particolare su UTP e small ticket unsecured.
- Organizzazione – Intrum Italy ha in gestione circa 40 miliardi di portafoglio (29 miliardi in conto terzi e 12 miliardi in portafogli acquisiti). La società è strutturata in squadre divise in base alle dimensioni dei ticket che gestiscono. C’è poi una squadra dedicata asset class più specifiche e complesse, che è la nostra squadra special services. Sotto ai diversi team c’è poi una squadra di funzioni trasversali: reporting, monitoring e data quality, alla quale si aggiungono i nostri addetti ai call center, che sono per lo più avvocati e bancari.
- In merito al Business model di Intrum:
- I prezzi di acquisizione di portafogli (che rappresentano una parte minore dei volumi gestiti da Intrum, rispetto al conto terzi) dipendono da molti parametri, che rendono difficile individuare un prezzo medio di acquisto. Molto dipende dal tipo di pratica.
- Tempi medi per il recupero dipendono anch’essi dal tipo di pratica e dal sistema giudiziale. Una pratica unsecured viene risolta mediamente in 4 anni, mentre una pratica secured varia tra i 6 e gli 8 anni.
- Generalmente Intrum non si affida a sub-servicers. Quando viene acquistato un portafoglio Intrum lo tiene in gestione direttamente.
- I principali costi che incidono sul modello di business sono quelli di due diligence e home bording (caricare i dati sui sistemi e poi la data quality). Ci sono poi ovviamente i costi del sistema IT, sul quale Intrum investe oggi anno importi significativi, e poi i costi per tribunali e gli avvocati.
- Prospettive del mercato – Si stima che la pandemia porterà a un sensibile aumento dei volumi di NPE nei prossimi due anni. Ci si aspetta un incremento tra i 60 e i 100 miliardi di euro da qui al 2023, che significherebbe – per il mercato italiano – tornare ai livelli di non performing exposures del 2013-2014. La NPE ratio potrebbe salire fino al 12% dei bilanci delle banche, ben al di sopra della media europea, che prima della pandemia era un low single digit. A queste difficoltà si aggiungono poi i cambiamenti al livello contabile: il calendar provisioning, infatti, sarà un altro elemento di pressione sulle banche.