Npl e Utp - Audizione AD DoValue

Posted on 27/10/2020 in Normativa by Redazione

Audizione AD DoValue spa, Andrea Mangoni, in merito ai modelli di business degli operatori attivi nel mercato degli Npl e degli Utp.

Conclusa, presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario di Camera e Senato, l’audizione dell’Amministratore Delegato di DoValue spa, Andrea Mangoni, in merito ai modelli di business degli operatori attivi nel mercato degli Npl e degli Utp. 

Analisi

Di seguito un breve resoconto dei principali temi emersi.

Elencate ad apertura lavori le aree tematiche su cui è stato chiesto al Dott. Mangoni di predisporre la relazione informativa, per acquisire elementi conoscitivi al fine di promuovere iniziative di carattere legislativo :

  • numero di risorse umane, qualifiche ricoperte e distribuzione sul territorio delle stesse;
  • modello di business adottato, con particolare riferimento alle procedure aziendali utilizzate e alle relative tempistiche (attività di scouting, attività di due diligence, differenziandoli tra cessioni pro soluto e pro solvendo, strutturazione dell’operazione, sottoscrizione titoli, documentazione prodotta per gli investitori, strategia di gestione di recupero crediti);
  • prezzi medi applicati per l’acquisizione di Npl e UTP secured e unsecured;
  • fonti di finanziamento utilizzate per l’acquisizione di portafogli npl e utp;
  • masse gestite, suddivise tra portafogli npl e utp;
  • tempi medi di recupero portafogli crediti;
  • utilizzo di soggetti terzi per l’attività di recupero portafogli crediti differenziati;
  • modalità di selezione dei servicer;
  • performance medie delle attività di recupero crediti, differenziati tra npl e utp.

Dott. Andrea Mangoni, Amministratore delegato di DoValue spa

  • Descrizione DoValue Spa – La società ha 162 mld di crediti under management. Ciò significa che la società non è acquirente di crediti ma lavora per i proprietari di crediti. La società svolge attività di liquidazione per gli Npl o attività di ristrutturazione per gli Utp. I clienti della società sono i proprietari di crediti: le banche; i fondi di investimento che comprano le esposizioni debitorie dalle banche; i veicoli di cartolarizzazione che acquistano le posizioni creditorie delle banche. Circa 78 mld dei 162 sono in Italia. Oltre all’Italia, la società è presente in Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro. In ciascuno di questi paesi, ad eccezione del Portogallo, la società è la prima del settore per dimensione, quota di mercato e profittabilità. La società ha 3.150 dipendenti, di cui 1.112 sono in Italia. È quotata dal 2017 alla Borsa di Milano, non ha un’azionista di controllo ma un azionariato in cui sono presenti alcuni dei principali fondi di private equity, come Fortress e Bain Capital, o alcuni dei principali global asset manager (come BlackRock, Schroders, Jupiter). La società esiste da 20 anni ma ha avuto il suo principale momento di sviluppo a fine 2015 quando è stata acquisita la società che per conto di Unicredit svolgeva questa attività.
  • Modalità di lavoro per categorie di clienti – Per quanto riguarda le banche la società stipula dei contratti a lungo termine, che prevedono che le banche diano alla società la responsabilità di liquidare o ristrutturare uno stock di crediti e gli Utp e gli Npl che vengono a formarsi durante la vita del contratto. La remunerazione di questo lavoro è una fee che dipende da quanto è grande lo stock e una performance fee che dipende da quanti dei crediti si riescono a strutturare e liquidare. I più importanti contratti riguardano Unicredit, contratto che scade nel 2025 per gestire sofferenze per un importo inferiore a 1 mln, e, tra gli altri, quello con Banco Santander. Per quanto riguarda i fondi d’investimento, il rapporto nasce dal momento in cui il Fondo decide di portare a termine l’operazione di acquisizione: la società effettua l’attività di due diligence, supporta l’attività di underrating e infine, se il Fondo riesce ad acquisire il portafoglio messo in vendita dalla banca, si stipula un contratto a lungo termine analogo a quello con le banche. Infine, per quanto riguarda i veicoli di cartolarizzazione (si ricorda che dei circa 78 mld in Italia, più di 30 mld fanno riferimento a operazioni Gacs, ovvero a cartolarizzazioni), la società svolge lo stesso lavoro che effettua per i fondi di investimento. Sulle gacs, la società è il primo operatore sul mercato italiano. Si sottolinea che per le operazioni gacs sono necessari il rating delle note emesse (le valutazioni delle agenzie sulla solvibilità) e il servicer rating, attribuito dalle agenzie al servicer sulla base dell’analisi del processo operativo e del track record. La società ha i più alti livelli di servicer rating in tutta Europa.
  • Aumento livello prezzi NPL e UTP negli ultimi anni – Grazie all’introduzione della Gacs, la gran parte delle operazioni sono transitate per Gacs e non per vendita diretta ai singoli investitori. Sulla base dell’ultimo rapporto di banca IFIS, i prezzi medi degli Npl sono intorno al 45% su portafogli con posizioni secured e unsecured, mentre per gli Utp fra il 45% e il 50, livelli di prezzo, si sottolinea, che tre-quattro anni fa erano impensabili. La combinazione del funzionamento del mercato e della Gacs ha portato un sollievo importante ai bilanci delle banche e, infatti oggi le banche principali rientrano nei parametri di solidità patrimoniale fissati dalla sorveglianza della BCE.
  • Modello di business relativamente a UTP e NPL – Sugli Npl la società svolge operazioni di onboarding, ovvero vengono trasferiti crediti in sofferenza dai bilanci delle banche ai sistemi della società. In questa operazione i crediti vengono clusterizzati a seconda delle funzionalità rispetto alle strategie di recupero e per ciascuna delle posizioni vengono predisposti dei business plan, ovvero dei piani che definiscono le azioni necessarie ad arrivare all’incasso del credito. Sulla base dei business plan, vengono attivate le due possibili vie di recupero: quella giudiziale e quella stragiudiziale. Le professionalità di cui c’è bisogno per queste operazioni sono di carattere legale e finanziario, in particolare per valutare la congruità del prezzo a cui una transazione si chiude e per predisporre il business plan. Per quanto riguarda gli Utp, invece, la società ha l’interesse di ristrutturare quel credito (riportare in bonis il credito), quindi far rimanere il credito “vivo”.
  • Importanza di dati e software – Tale business è basato sui dati. Il lavoro di trattamento e di gestione dei dati è la base fondamentale di queste attività. Gli algoritmi e i sistemi che gestiscono i dati sono fondamentale e, a tal proposito, si ricorda che la società investe moltissimo in questo. La crisi finanziaria ha dimostrato che le banche erano in ritardo su questi investimenti, che le banche non fossero in condizione di recuperare questo ritardo in tempi brevi e che per definizione non erano il miglior gestore delle loro posizioni a credito.
  • Calendar provisioning – Oggi il mercato è ben regolamentato. Rimangono alcuni punti aperti importanti, tra cui il calendar provisioning. Generalmente si crede che più sono stringenti i criteri di accantonamento sulle posizioni problematiche delle banche più quest’ultime saranno propense a cederle rivolgendosi alle società come DoValue Spa. Si sottolinea che la società non ha un interesse specifico in questo perché non lavora solo con le banche, ma anche con investitori e veicoli di cartolarizzazione.

video Audizione: https://bit.ly/3mw0IDF

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