NPL e UTP, Audizione di Cerved Group

Posted on 18/11/2020 in Normativa by Redazione

Audizione di Cerved Group presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario su NPL e UTP. Gestire gli UTP e NPL è strategico per gli operatori, Assilea offre servizi "ad hoc".

Audito presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, l'amministratore delegato di Cerved Group Spa, Andrea Mignanelli, in merito ai modelli di business degli operatori attivi nel mercato degli NPL e UTP.

Breve resoconto dei temi trattati durante l’audizione.

  • Cerved Group – Cerved è nata in seno delle Camere di Commercio nel 1974. A metà degli anni ’90 è diventata proprietà di un pool di banche che l’hanno poi venduta nel 2009 ad un fondo private equity e quotata in borsa in 2014. Dal 2015, Cerved è una delle due società della Borsa di Milano completamente public, ovvero senza azionisti di riferimento. Negli ultimi anni ha avuto un tasso di crescita medio dei ricavi di quasi il 9%. In termini di dipendenti, il gruppo nel suo complesso occupa quasi 2.500 persone. Cerved opera principalmente in tre aree di servizio: risk intelligence (utilizzo di dati e informazioni per ottimizzare le scelte creditizie); gestione dei crediti; market insolution (utilizzo di dati per indirizzare scelte di natura commerciale). L’azienda dispone di un sistema di dati molto articolato e tecnologie evolute per analizzare tali dati, in modo tale da tradurli in app e strumenti immediatamente fruibili dal cliente. Ad esempio, l’azienda dispone di strumenti che tracciano i pagamenti tra aziende, in tal modo permettendo di monitorare mensilmente i flussi di pagamento delle fatture. Inoltre, Cerved raccoglie open data, dati dai social e da partnership con cui vi è una collaborazione (come ad esempio con Vodafone). Grazie a questi dati si è creato un ecosistema di dati in grado di fornire predizioni. Infine, Cerved pubblica ogni anno un rapporto che fornisce uno spaccato sulla demografia e le dinamiche delle piccole e medie imprese. Cerved ha deciso di dotarsi di una divisione di gestione crediti, che, per dimensione, è tra le prime tre di tutto il mercato italiano.
  • Attività di Cerved – L’azienda è una piattaforma di servicing che lavora per banche, investitori e grandi aziende. La gestione dei crediti bancari rappresenta il 60% del fatturato del gruppo, ma Cerved gestisce anche crediti commerciali (fatture, non crediti finanziari). Inoltre, Cerved svolge attività legale, disponendo di una società di avvocati grazie a cui si cercano di ottimizzare tempi e costi delle procedure giudiziali, utile per gestire i portafogli di crediti.  Infine, altro set di attività, è la gestione di crediti performing.
  • Numero di risorse e distribuzione sul territorio – Cerved ha 19 uffici in tutta Italia, quasi 1000 dipendenti, di cui 700 in Italia e una presenza in Romania e in Grecia. Inoltre, collaborano con la società circa 560 gestori di crediti esterni, per un totale di 1.600 persone operative. L’attività di law management ricopre il 60% degli operativi, la funzione di data management rappresenta il 13%.
  • Modello di business – Nel settore degli npl e utp, si è seguito l’approccio della specializzazione. Cerved ha team dedicati per le varie tipologie di credito. L’articolazione è la seguente: top loan (crediti sopra il milione di euro), team multidisciplinare con dipendenti altamente specializzati; medium loan (crediti dai 50.000 al milione); utp (la società gestisce circa 1,1 mld di utp); infine, l’area dello small banking (pratiche bancarie sotto i 50.000) ovvero crediti originati in banca, composti da due/tre linee di credito, possono essere franchigie di un leasing, residuo di un mutuo e sono centinaia di migliaia di pratiche per cui si è creata un’unità specializzata di giovani specialisti, laureati in particolare in giurisprudenza, con capacità e professionalità sui contratti bancari. Il modello di business è pertanto multi-specialistico.
  • Crediti in portafoglio – La società ha in gestione 45 mld: 32,6 mld di crediti bancari problematici (somma di utp, 1,1 mld e npl, 31,5 mld); 5,7 mld di crediti commerciali che le aziende vantano nei confronti dei loro clienti (bollette, fatture impagate etc); 6,7 mld di crediti in bonis. In termini di clienti la società gestisce cinque GACS, circa dieci banche gli hanno affidato i loro crediti e una ventina tra investitori italiani e internazionali hanno dato in gestione a Cerved i portafogli acquistati.
  • Curve temporali di recupero – Per quanto riguarda i tempi di recupero, sono stati suddivisi i crediti tra sofferenze assistite da garanzia reale (npl secured), sofferenze non assistite da garanzia reale (npl unsecured) e utp. La distribuzione degli incassi nel tempo è molto diversa tra le tre tipologie. La vita media è simile ma la distribuzione del tempo è molto diversa. Si sottolinea che la vita media di 5 anni nasconde una coda molto lunga con una durata che arriva anche a 12 anni.
  • Struttura di costo – Esiste una componente di success fee, ovvero percentuale a premio sull’incassato. Tale percentuale è tra il 4% e il 15% e varia in funzione del tipo di credito: più grande il credito e maggiore la componente di garanzia sottostante, più bassa sarà la percentuale. Al diminuire della dimensione del credito e della garanzia sottostante la percentuale può salire. In alcune situazioni, si applica la asset management fee che si calcola sui volumi in gestione, come le commissioni di un fondo normale. Questa fee remunera le attività amministrative sottostanti al portafoglio. In altri casi, possono essere pattuite altre fee con il proprietario del credito, ad esempio se c’è un leasing vi sarà una fee collegata con il recupero del bene sottostante. Cerved l’anno scorso ha fatturato circa 180 mln di ricavi, la componente success è quasi il 60%. Si sottolinea, quindi, che questa industria si caratterizza per una struttura di costi fissi e ricavi variabili e per questo richiede un forte orientamento ai risultati e alla performance.

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