Il ministro Patuanelli alla Camera per rispondere a interrogazioni sul rilancio del comparto dell'edilizia, attività commerciali, sulle misure a sostegno di ristorazione, turismo e stabilimenti balneari
On. Nardi e altri
Grazie Presidente, grazie Onorevoli interroganti.
Il settore dell’edilizia è evidentemente in una grossa crisi ormai da parecchi anni. Ben prima della comparsa del Covid, al Ministero dello Sviluppo economico abbiamo attivato un tavolo di crisi proprio sull’edilizia per individuare quali erano gli strumenti che potevamo mettere a disposizione di quel mondo per ricominciare a crescere. Quando cresce il settore dell’edilizia del nostro Paese, l’intera filiera cresce e crea occupazione perché ha un moltiplicatore enorme rispetto agli investimenti che vengono fatti. Intervenire, quindi, era necessario allora e lo è ancor di più oggi.
Posso annunciare che tra pochissime ore al Consiglio dei ministri, all’interno del decreto in fase di approvazione, ci sarà l’aumento dell’Ecobonus e del Sismabonus al 110%, con la possibilità di cessione del credito anche a intermediari finanziari, cosa che mette in sicurezza anche i piccoli che non hanno capienza o che non potevano cedere esclusivamente alla filiera il proprio credito maturato.
Ritengo che questo provvedimento sia veramente il cuore delle misure non emergenziali che vengono messe all’interno del decreto, ma che hanno una prospettiva di crescita per il futuro dei prossimi anni del nostro Paese.
Ricordo che con il provvedimento noi riusciamo a garantire tre grandi cose. Il primo, per quanto riguarda il Sismabonus, la possibilità di interventi ingenti di messa in sicurezza del patrimonio edilizio. Patrimonio che nel nostro Paese, anche quello degli anni 50, 60 e 70, ormai segna il tempo e l’età e quindi ha segnali di degrado.
Consentiamo di farlo con la detrazione al 110% anche a chi non era nelle condizioni economiche di poterlo fare. Per la parte Ecobonus otteniamo il medesimo risultato , dare la possibilità anche a chi economicamente non poteva farcela di vivere in un ambiente più confortevole, dove l’energia prodotta è prodotta da fonti rinnovabili e dove l’edificio disperde meno energia. E’ ovviamente anche una questione ambientale.
Lo spreco di energia del nostro patrimonio edilizio è enorme e uno degli obiettivi anche del Pniec è quello di aumentare l’efficientamento dei nostri edifici.
Tutto questo tiene assieme anche la grande spinta della parte offerta e quindi di tutto il settore dell’edilizia che, come dicevo prima, è uno dei settori produttivi trainanti, più importanti e strategici del nostro Paese.
Grazie.
On. Rizzone e altri
Grazie Presidente e ringrazio gli onorevoli interroganti che toccano un tema molto delicato, complesso e, in questa fase, di grande attenzione da parte del Governo.
È evidente che in qualsiasi attività di studio macro-economico emerge che il prezzo si muove a seconda di come si muove la domanda e l'offerta.
Siamo ora davanti ad un fenomeno complesso, perchè ci sono beni per i quali è calata la domanda e altri beni per cui l'offerta è molto scarsa a causa della bassa produzione. Questa è una modifica del rapporto tra domanda e offerta che non è orizzontale, non riguarda allo stesso modo tutti i prodotti, ma è una modifica asimmetrica. La valutazione, quindi, e il monitoraggio dei prezzi delle singole materie e dei singoli beni è complesso. Lo stiamo facendo assieme, ovviamente, a tutte le istituzioni che sono deputate a monitorare l'andamento dei prezzi. Penso alla Guardia di Finanza e a tutti gli strumenti a disposizione del Ministero del Lavoro che sono messi in campo per il monitoraggio.
Esiste, poi, un tema specifico. Mi sembra abbastanza evidente che il dibattito pubblico si è spostato molto sul costo dei dispositivi di protezione individuale e in particolare sul costo delle mascherine. In particolare con l'ordinanza del 26 aprile del Commissario straordinario per l'emergenza è stato fissato un prezzo unico. Ovviamente è stata una scelta molto importante e molto complessa. Il prezzo fissato è stato in parte criticato per la sua entità, per il fatto di essere molto basso: 50 centesimi più Iva come prezzo di vendita massimo. Ovviamente è stato valutato rispetto al costo di produzione e alla attuale disponibilità di dispositivi.
Ricordo peraltro che esiste il Garante per la sorveglianza dei prezzi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ma che purtroppo è una figura che è rimasta un po' sulla carta perchè negli anni nessuno ha pensato di dargli dei poteri e dei compiti specifici.
Lo lascio anche come tema di dibattito parlamentare perchè è chiaro che in uno dei prossimi provvedimenti di conversione dei decreti legge, nelle aule parlamentari potrebbe essere giusto intervenire, con un dibattito parlamentare serio e profondo, su come dare al Garante per la sorveglianza sui prezzi poteri concreti. Cosicchè non sia soltanto una figura fisicamente presente al Ministero, ma che abbia realmente il potere di intervenire laddove, nel libero mercato, emergono problemi e di conseguenza la necessità di sorveglianza dell'andamento dei prezzi.
Grazie.
On. Tartaglione e altri
Grazie Presidente, ringrazio gli onorevoli interroganti,
Tutti i settori produttivi di questo Paese sono colpiti gravemente dal Covid, ma certamente quello del turismo è in particolre quello che più di ogni altro vede il dramma di una totale riduzione delle proprie capacità reddituali. Aggiungo che, mentre alcuni settori stanno ripartendo, penso alla manifuttura, già ripartita, ad alcuni settori che con lentezza, anche perchè la vendita dei prodotti procede ancora lentamente, vedono una prospettiva di ripartenza, il settore del turismo ha ancora difficoltà ad intravedere la luce in fondo al tunnel.
Non perchè c'è una volontà nel nostro Paese né tanto meno nel Governo di rallentare la riapertuta della stagione turistica e limitarla, ma perchè gli spostamenti, i transiti, il viaggiare comparta una serie di rischi sanitari e tutti i Paesi stanno ancora valutando come garantire gli spostamenti e come garantire i transiti da un Paese all'altro. È chiaro che per il turismo, e l'estero in questo senso è un grande bacino di domanda per il nostro Paese, che attrae moltissimo turismo dall'estero, non avendo questa prospettiva, è ancora più difficile valutare l'impatto complessivo dei danni che il settore avrà. Però alcune misure le stiamo predisponendo. Venivano citate le tasse di occupazione del suolo pubblico. Nel decreto oggi in approvazione dal Consiglio dei ministri ci sarà la sospensione del pagamento della Tosap fino ad ottobre. Poi questa misura potrà essere prorogata fino a fine anno.
La sospensione non sarà a carico dei Comuni, ma a carico del bilancio dello Stato.
C'è una semplificazione anche per la posa in opera dei dehors, degli arredi esterni per le attività di ristorazione, dei bar, dei pub incui possono esercitare, nella stagione estiva ovviamente con più faciilità, le loro attività. È prevista una facilitazione delle procedure anche con le Soprintendenze, le cui pratiche di autorizzazione vengono sospese.
Poi ci sono una serie di misure che valgono per tutti i settori produttivi. Cito la misura sugli affitti, con il credito di imposta del 60% degli affitti per tre mesi. È cedibile ed utilizzabile immediatamente. Ha il limite dei 5 milioni di fatturato per tutti i settori, ma non per gli alberghi, proprio per andare incontro alle esigenze di questo settore specifico.
Ci sono ovviamente tutte le misure di ristoro diretto. Il decreto rilancio vedrà l'abrogazione del saldo e della rata di acconto dell'Irap, del valore di oltre 5 miliardi, destinata a tutte le aziende da 0 a 250 milioni. Ci sarà l'indennizzo diretto fino ai 5 milioni per una misura che vale quasi 6 miliardi.
Stiamo quindi mettendo delle risorse reali e immediate a disposizione di tanti settori produttivi e in particolare del turismo.
È necessario però, e il Ministero competente lo sta facendo, predisporre un vero piano per il turismo per capire come l'emergenza Covid, che avrà una durata probabilmente prolungata nel tempo, potrà essere affrontata cambiando alcuni paradigmi del turismo, con una certezza. Ci sono delle cose che si possono continuare a fare a distanza, ma visitare il Colosseo o visitare le coste del nostro Paese, andare a visitare le nostre Città dell'arte, come Venezia, questo non lo potremo mai fare a distanza e dobbiamo garantire che quel settore rinasca il prima possibile.
Grazie.