Confcommercio fornisce informazioni utili e aggiornamenti sulla nuova tassa per disincentivare l'utilizzo dei prodotti in plastica monouso.
La plastica monouso: Confommercio illustra tutti gli aspetti della plastic tax.
Dal 1° luglio 2021 entrerà in vigore l'imposta sul consumo di plastica monouso, anche detta Plastix Tax. Inizialmente l'entrata in vigore della tassa era prevista per luglio 2020, in seguito posticipata, come da Decreto Rilancio n. 34 del 2020, al 1° gennaio 2021. Ma poco prima dell'entrata in vigore, la tassa è stata ulteriormente posticipata di sei mesi a causa delle condizioni di difficoltà in cui vertono le imprese dei settori interessati dalla plastic tax.
Al fine di promuovere, attraverso lo strumento dell’imposizione fiscale, un disincentivo nell’utilizzo comune dei prodotti di materiale plastico e di favorire, al tempo stesso, la progressiva riduzione della produzione, e quindi del consumo di manufatti di plastica monouso, il legislatore con la Manovra del 2020 ha disposto l’istituzione di un’imposta sul consumo dei manufatti con singolo impiego (MACSI).
Con tale disposizione si dà attuazione alla Direttiva n. 2019/904/UE destinata a prevenire e ridurre l’impatto sull’ambiente di determinati prodotti in plastica ogniqualvolta siano disponibili alternative.
Gli Stati membri sono altresì chiamati ad adottare misure volte a ridurre il consumo di alcuni prodotti in plastica monouso per i quali non esiste alternativa. Inoltre sono gli stessi Stati membri a monitorare il consumo di tali prodotti monouso e le misure adottate e a riferire alla Commissione Europea i progressi compiuti.
La Plastic Tax è una tassa del valore fisso di 0,45 centesimi di euro per ogni chilo di prodotti di plastica monouso venduto (i cosiddetti MACSI). La nuova tassa graverà, principalmente sull’azienda produttrice del MACSI, sull’eventuale importatore di prodotti MACSI e, ovviamente, sull’acquirente.
L’imposta, prevista dalla Legge di Bilancio 2020, si applica al consumo dei manufatti realizzati con materiale plastico aventi funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci ovvero prodotti alimentari (anche in forma di fogli, pellicole o strisce) che siano stati ideati ed immessi sul mercato per un singolo impiego. Prodotti, dunque, che non siano progettati per essere riutilizzati, o per compiere più trasferimenti durante il loro ciclo di vita. Tali manufatti sono stati definiti con la sigla MACSI.
L’accertamento dell’imposta avviene sulla base di dichiarazioni trimestrali presentate all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli entro la fine del mese successivo al trimestre solare cui la dichiarazione si riferisce; entro il medesimo termine viene effettuato il versamento dell’imposta dovuta.
Ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è attribuito il compito di svolgere le attività di accertamento, verifica e controllo dell’imposta, con facoltà di accedere presso gli impianti di produzione di MACSI al fine di acquisire elementi utili ad accertare la corretta applicazione delle disposizioni in esame. Fissato in 10 € l’importo dovuto minimo in corrispondenza o al di sotto del quale l’imposta non deve essere versata (in questo caso non si è nemmeno tenuti alla presentazione della dichiarazione ai fini dell’accertamento).
Il quadro sanzionatorio applicabile per le violazioni commesse in merito alla nuova imposta è il seguente:
La Legge di Bilancio 2021, oltre allo slittamento della Plastic Tax, prevede anche ulteriori modifiche. Di seguito un elenco delle novità introdotte:
Inoltre sono state introdotte le seguenti modalità per definire l'ambito di applicazione del provvedimento dell'Agenzia delle Entrate:
Quando si parla di Plastic Tax è fondamentale inquadrare l'introduzione della norma nel panorama delle nuove misure dell'Unione Europea.
Il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, in occasione dell'audizione nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del disegno di legge di bilancio per il triennio 2020-2022, ha evidenziato l'importanza del nuovo provvedimento:
Esistono direttive europee che vieteranno fra poco alcuni oggetti prodotti con plastica monouso e quindi è ragionevole che si utilizzi anche la leva fiscale per incentivare e sostenere una graduale riduzione della plastica monouso, che va ridotta. Non solo ridotta, anche riciclata. Esistono le tre ‘R’, riduzione, riciclo e riuso e noi dobbiamo sostenerle tutte, quindi è giusto che anche il riciclo debba essere incentivato ulteriormente.