Le Regioni vogliono riaprire. Domani tavolo di lavoro tra Governo e Conferenza delle Regioni, nel rispetto dei protocolli di sicurezza deadline di riapertura il 18 maggio, senza accordo si procederà in autonomia.
Il Tar sentenzia di nuovo la chiusura per la Calabria, intanto però Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Umbria e Provincia autonoma di Trento, hanno scritto al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini chiedendo per domani un incontro con il Governo al fine di avere assoluta certezza che le linee guida Inail per le riaperture, si legge in una nota, "siano disponibili entro mercoledì della prossima settimana e che dal 18 maggio ogni territorio, nel rispetto delle misure per il contenimento della pandemia, possa consentire la ripartenza delle attività economiche. Una prospettiva che, qualora fosse disattesa, porterà le scriventi Regioni ad agire autonomamente". "Il Governo chiarisca subito questa partita" della riapertura. Lo chiede con forza il presidente del Veneto, Luca Zaia, che affida al presidente Stefano Bonaccini le istanze da sottoporre "domani al ministro Boccia. Da lì - precisa - verremo fuori con una soluzione. C'è la convergenza con molti colleghi, se non la quasi totalità, di procedere". Per Zaia il primo giugno è troppo tardi: "il punto di caduta sia il 18 maggio". ll presidente della Liguria Giovanni Toti su Fb : "Ho sentito questa mattina il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. Stiamo lavorando con tutti i governatori affinché dal 18 maggio il Paese possa davvero ripartire. Da quella data infatti riapriranno tutti i negozi, parrucchieri ed estetisti, bar e ristoranti e tutto il resto. Il Ministro mi ha confermato che è intenzione del Governo dare da quel momento piena autonomia ai territori circa le proprie scelte, ovviamente seguendo con attenzione i dati dell'epidemia, per fortuna in costante calo".