Focus di Italfinance Group sulle misure "buone" per le Imprese che il Governo ha attivato per contrastare gli effetti del Coronavirus
Ormai è il nostro pane quotidiano: il tema del Coronavirus dilaga su tutti i giornali, i tg, i comunicati stampa, le ordinanze comunali e regionali. Anche quando entri in ufficio, è la prima parola che senti nominare dopo “Buongiorno”. L’epidemia nel nostro Paese era un’ipotesi che non si pensava sarebbe divenuta realtà, soprattutto se consideriamo che il virus proviene dalla Cina - lontanissima dall’Italia - e che il mondo conta ben 206 Stati. Perché proprio il nostro Belpaese? È successo, e non possiamo fare nulla, se non rimboccarci le maniche e pensare alle misure più efficaci per contrastare quello che sarà il vero danno a posteriori di questo problema: l’economia.
È proprio a questo che ha pensato il governo, che per far fronte all’emergenza Coronavirus ha lavorato in tempi record a un decreto MiSE per attivare una serie di agevolazioni fiscali a favore delle imprese attive nelle regioni colpite, e non solo.
Buone notizie quindi per le PMI!
Vediamo in sintesi quali sono le misure adottate:
Stop ai contributi
La prima misura adottata dal governo riguarda la sospensione fino a fine aprile dei pagamenti riguardanti sia i tributi erariali - quelli il cui gettito va ad alimentare il bilancio dello Stato - sia i tributi locali - quelli spettanti agli enti locali.
Aumento delle garanzie
Per sostenere le piccole e medie imprese della “zona rossa”, il governo ha deciso di aumentare fino a € 750 Mln il Fondo di Garanzia delle PMI, ossia il Fondo che garantisce tutte le operazioni finanziarie finalizzate all’attività d’impresa concesse dalla banca o da altro intermediario finanziario. La garanzia, che copre fino a un massimo dell’80% dell’importo dell’operazione finanziaria e fino a un importo massimo garantito per beneficiario di € 2,5 Mln, sarà maggiorata per le PMI operanti nella “zona rossa”, che per 12 mesi avranno la priorità di concessione del credito, ed estesa per periodi determinati e con successivo decreto alle piccole e medie imprese residenti in aree limitrofe a quella interessata ma che rientrano all’interno di una filiera particolarmente colpita o che hanno subito danni eccezionali.
Per le realtà più piccole, in particolare, la quota garantita dal Fondo sui prestiti a breve termine potrebbe essere estesa dal 30% all’80% in modo tale da sopperire alla possibile mancanza di liquidità.
Per le imprese agricole in difficoltà, infine, è stato istituito un fondo rotativo per la concessione di mutui a tasso zero.
Aiuti a export e turismo
In aiuto alle imprese esportatrici, SACE, l’istituto dedicato all’export e controllato dalla Cassa Depositi e Prestiti, metterà a disposizione altri € 350 Mln ai fondi già predisposti dal governo a sostegno delle esportazioni.
Sono state adottate anche misure specifiche per il turismo: per tutte le strutture ricettive, le agenzie di viaggio e i tour operator, è stato sospeso il versamento di ritenute fiscali e contributi previdenziali, e sono stati istituiti voucher per rimborsare le disdette di alberghi e voli aerei.
È stato infine differito al 15 febbraio 2021 l’obbligo di segnalazione (Procedimento di Allerta) che grava su organi di controllo interno e revisori contabili, introdotto dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14).
Ma per chi si approfitta di questa situazione di emergenza, il governo ha previsto anche una serie di norme anti-speculazione: sono infatti considerate pratiche commerciali “scorrette”, e quindi sanzionabili dall’Antitrust, quelle che profittano «di situazioni di allarme sociale incrementando il prezzo di vendita di prodotti attinenti alla salute in misura superiore al triplo del prezzo di listino, o della media degli ultimi 30 giorni».
Di fronte a questa situazione ci sorge spontanea una domanda: serviva un virus affinché le nostre imprese ricevessero maggiori aiuti e incentivi dallo Stato? Dicci la tua qui!