Assemlea Ania: relazione del Presidente
Riportiamo, fonte Ania, la relazione in occasione dell'Assemblea annuale di oggi del Presidente Maria Bianca Farina.
L’Associazione considera la sostenibilità ambientale e la gestione del climate change una priorità assoluta ed è impegnata nell’identificazione e attuazione di obiettivi ambiziosi, affiancando il Governo e le Istituzioni in questa transizione che condizionerà il futuro del Pianeta.
ECONOMIA ITALIANA
L’emergenza sanitaria e le inevitabili misure di blocco hanno avuto un impatto rilevante sull’attività produttiva. Il PIL reale è diminuito in Italia nel 2020 di quasi il 9%: con l’eccezione del periodo conclusivo della Seconda guerra mondiale, il calo più pesante dall’Unità d’Italia. Nonostante le previsioni di una ripresa vivace nel 2021, con una crescita stimata intorno al 5%, l’attività produttiva tornerà ai livelli pre-pandemici solo nel terzo trimestre del 2022. L’indebitamento netto si è portato al 9,5% del PIL, dall’1,6% del 2019. La riduzione del reddito delle famiglie (-2,6% in termini reali) e le diffuse percezioni di paura e incertezza si sono tradotte in un drastico calo di investimenti (-9,1%) e consumi (-10,7%) e in un forte aumento della propensione al risparmio, che è raddoppiata in un anno, raggiungendo il 15,3%, ossia il valore più elevato degli ultimi venti anni. Una gran parte del risparmio è stata allocata in strumenti liquidi a breve termine, ma è anche aumentata la quota destinata alle polizze vita. Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha osservato di recente che “con la normalizzazione della situazione sanitaria e la riduzione dell’incertezza, l’elevato risparmio accumulato potrebbe gradualmente tradursi in maggiori consumi”. Poiché quasi un terzo della ricchezza è investito in depositi e circolante, gli italiani potranno, allo stesso tempo, aumentare i propri consumi e destinare una quota crescente del risparmio verso impieghi a più lungo termine, volti a rafforzare ad esempio la protezione delle famiglie, soprattutto in materia di previdenza integrativa e di non autosufficienza per il futuro dei giovani e delle donne, che sono oggi tra i soggetti più scoperti. Le prospettive economiche sono ora positive. Siamo perciò in un momento cruciale: dalle scelte compiute oggi dipende il futuro del Paese. Occorre porre le basi per una ripresa economica che poggi su alcuni pilastri fondamentali: la capacità del sistema di far fronte a eventi inattesi come pandemie e calamità naturali; la transizione dell’economia verso un modello di sviluppo rispettoso degli equilibri ambientali; l’inclusione, ossia la capacità di rendere più ampia possibile la platea dei beneficiari della crescita a iniziare dai giovani, troppo di frequente costretti a cercare in altri Paesi opportunità più in linea con la loro preparazione. Di fronte a una crisi senza precedenti, l’Europa è riuscita a trovare soluzioni innovative e comuni; il fondo Next Generation EU ne rappresenta il segno più evidente. L’Italia, che è il beneficiario della quota più ampia dei fondi, ha un ruolo centrale per la riuscita del programma, che sarà visto come un’iniziativa di successo solo se il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con cui saranno utilizzate le risorse, consentirà di superare le debolezze strutturali della nostra economia e ambire a una crescita superiore alla media europea. Il Piano Nazionale, che prevede un volume considerevole di investimenti pubblici, metterà alla prova la capacità di scegliere gli interventi migliori, progettarli bene ed eseguirli nei tempi stabiliti. Ancora più importanti sono le annunciate riforme, indispensabili anche per colmare ritardi accumulati nel tempo, che hanno fortemente penalizzato l’intera economia. Compito certo non facile, considerato anche il limitato tempo a disposizione, ma necessario per riportare il nostro Paese ai livelli che merita.