Riciclaggio, Laviola: abbiamo rafforzato analisi e presidio
Il Capo dell'Unità di Supervisione e normativa antiriciclaggio della Banca d'Italia al Seminario Annuale ABI “Antiriciclaggio: novità, impatti e prospettive”, tenutosi a Roma presso le Scuderie di Palazzo Altieri.

Sebastiano Laviola, Capo dell'Unità di Supervisione e normativa antiriciclaggio della Banca d'Italia, è intervenuto al Seminario Annuale ABI "Antiriciclaggio: novità, impatti e prospettive" sul tema "La nuova vigilanza antiriciclaggio alla luce dell’AML Package".
Il riciclaggio di denaro rappresenta una grave minaccia per l’economia e la sicurezza dei cittadini e può determinare effetti destabilizzanti per il sistema finanziario. Contrastarlo significa anche difendere la stabilità finanziaria, la concorrenza, lacompetitività del sistema economico, il corretto funzionamento del sistema bancario e finanziario e, più in generale, l’integrità dell’economia complessivamente intesa. Per questo, un sistema AML efficace rappresenta oggi uno dei presìdi fondamentali per la sicurezza economica dell’Unione.
L’esperienza degli anni passati ha mostrato i limiti di un approccio europeo basato sull’armonizzazione minima, che non ha tenuto il passo con rischi sempre più complessi e transnazionali, favoriti da un contesto di instabilità geo-politica, crescente proiezionedegli intermediari oltre confine e spinta all’innovazione tecnologica. Casi di riciclaggio avvenuti anche a livello europeo hanno messo in evidenza le lacune di alcuni sistemi nazionali e la necessità di un rafforzamento della cooperazione tra autorità.
Con l’adozione del pacchetto antiriciclaggio l’Unione Europea ha compiuto un passo deciso verso una maggiore efficacia e integrazione nel contrasto al riciclaggio. In particolare, con l’istituzione dell’autorità antiriciclaggio europea (Anti-Money Laundering Authority, AMLA) l’Europa si è dotata di un’Autorità incaricata di promuovere un approccio di vigilanza integrato, al fine di superare la frammentazione che caratterizza i sistemi nazionali quanto a metodologie di analisi, ambiti di applicazione e misure di vigilanza. Come ha recentemente ricordato la Presidente Bruna Szego, la nuova Autorità poggerà la sua azione su tre pilastri fondamentali: i) il completamento e l’attuazione uniforme di un insieme unico di regole AML (Single Rulebook); ii) il rafforzamento della cooperazione tra autorità, sia a livello europeo che internazionale; iii) la supervisione diretta dei soggetti finanziari più esposti ai rischi. Sono obiettivi ambiziosi, che richiedono una forte cooperazione a diversi livelli. In questa prospettiva, il ruolo delle autorità di vigilanza nazionali resta centrale: non solo come soggetti incaricati dell’attuazione dei controlli a livello nazionale, ma come parte integrante della costruzione del nuovo assetto.
La Banca d’Italia ha da tempo avviato un processo di adeguamento organizzativo e operativo per rispondere in modo efficace alla transizione europea. Già nel 2022, è stata istituita l’Unità di Supervisione e Normativa Antiriciclaggio (SNA), con il compito di integrare le funzioni normative e di controllo sul contrasto del riciclaggio con una visione specializzata e strategica, in un quadro di stretta cooperazione con la vigilanza prudenziale e con l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF).
In coerenza con l’obiettivo europeo, abbiamo rafforzato la capacità di analisi e di presidio dei rischi, rivisto le nostre procedure e i modelli valutativi. L’azione di supervisione è stata intensificata con l’introduzione di nuovi strumenti nella vigilanza cartolare per svolgere sia approfondimenti specifici su singoli intermediari, sia analisi tematiche a carattere trasversale; la qualità e l’intensità del dialogo con gli intermediari è stata accresciuta attraverso l’organizzazione di incontri di lavoro (workshop) con l’industria, eventi dedicati e incontri annuali con i principali operatori. Siamo fortemente convinti che il dialogo rappresenti una leva importante per accrescere la cultura e la comprensione dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo (per brevità, “ML”) – sia attuali che emergenti – e il livello di consapevolezza del settore bancario.
Al tempo stesso, abbiamo contribuito attivamente alla costruzione del nuovo pacchetto legislativo, e siamo impegnati nell’attuazione del nuovo sistema di vigilanza europeo. In quest’ambito, abbiamo partecipato ai lavori avviati dall’EBA, nel 2024, su richiesta della Commissione, per definire la bozza di standard tecnici di regolamentazione giudicati prioritari per l’attuazione del nuovo pacchetto. Questi standard – che domani saranno oggetto di riflessione in questo convegno – riguardano temi cruciali per l’impostazione della nuova architettura europea, quali le metodologie di valutazione del rischio degli intermediari e i criteri di selezione per la vigilanza diretta da parte dell’AMLA, gli obblighi di adeguata verifica e la disciplina secondaria in materia di sanzioni. La consultazione pubblica sugli standard è terminata a inizio giugno. I contributi pervenuti, che includono quelli dell’industria bancaria e finanziaria italiana, saranno oggetto di attenta analisi e valutazione, al fine del completamento dei testi che saranno trasmessi alla Commissione e all’AMLA entro il prossimo ottobre.
L'intervento integrale nel testo allegato.