Le PMI Triveneto in tour “IMPRESE VINCENTI” IntesaSanpalo

Programma «IMPRESE VINCENTI 2020» le PMI VENETE, FRIULANE E TRENTINE al DIGITAL TOUR “IMPRESE VINCENTI” il programma di INTESA SANPAOLO dedicato alle eccellenze imprenditoriali italiane.

Le PMI Triveneto in tour “IMPRESE VINCENTI” IntesaSanpalo

Dodici le Imprese Vincenti selezionate:

·        FRASSON, GAERNE, GABER e GIBUS per la categoria Sistema persona, Arredamento e Design
·        Industrialtechnics, F.B., LIDIO POIAN e OFFICINA STELLARE per la categoria Elettronica e Meccanica di precisione
·         NONNONANNI, MCUBE, NICOLIS PROJECT e ALPENITE per la categoria altra industria e servizi

-       Selezionate in tutta Italia 144 imprese, tra le 4000 autocandidate sul sito di Intesa Sanpaolo
-       Focalizzazione sulle PMI capaci di sostenere percorsi di crescita e sull’imprenditoria ad impatto sociale sul territorio
-       Partnership con Bain&Company, ELITE e Gambero Rosso, oltre a Cerved e Microsoft Italia
-       Programmi di supporto allo sviluppo, advisory su posizionamento strategico, confronto con best practice internazionali e con la community ELITE, formazione e workshop

 

Arriva oggi a Padova il digital tour di “Imprese Vincenti 2020”, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle piccole e medie imprese italiane, spesso poco note ma fondamentali per la vitalità del sistema produttivo, capaci di esprimere esempi di eccellenza imprenditoriale e del made in Italy, motore di filiere e distretti produttivi.

Nonostante l’emergenza Coronavirus, sono molte le imprese che hanno risposto positivamente all’invito di partecipare al programma di valorizzazione di Intesa Sanpaolo e dei partner di progetto Bain&Company, ELITE Gambero Rosso e, da quest’anno, Cerved e Microsoft Italia.

Lanciato a gennaio e giunto alla seconda edizione, Imprese Vincenti ha raccolto quest’anno sul proprio sito l’autocandidatura di circa 4000 imprese, rispondenti ai requisiti richiesti per poter partecipare al programma. Ne sono state selezionate 144, attive in vari settori produttivi e - novità di quest’anno - anche nel terzo settore, in un confronto tra mondo profit e non profit nella logica di sostenibilità e della piena valorizzazione dell’impatto sul territorio di tutte le tipologie di impresa.

Le Imprese Vincenti dell’edizione 2020 sono state individuate sulla base dei fattori di successo che le rendono ‘campioni’ del proprio territorio, con particolare attenzione all’impatto sociale ed alla capacità di generare valore in termini di sostenibilitàinnovazioneinvestimenti sul proprio capitale umanocapacità di programmare il passaggio generazionaleinternazionalizzazionelegame con il territorio e con le proprie filiere produttive.

La selezione non si è limitata quindi a categorie merceologiche predefinite ma si è aperta all’orizzonte più traversale dei distretti industriali tipici del proprio territorio di radicamento.

Ne emerge un gruppo di imprese capaci di esprimere ante-covid una crescita media del fatturato del 18%, una crescita dei dipendenti del 20% e un ROE medio del 34%. Sono peraltro imprese che - anche in questa difficile fase – si stanno impegnando per mantenersi sul mercato, per adeguare i propri modelli di business al contesto e per sostenere il proprio business.

I segnali provenienti da molte delle imprese selezionate, capaci di resilienza e di saper impostare strategie per il futuro, rafforzano la convinzione che nei nostri territori esistano aziende ‘campioni’, esempi di eccellenza imprenditoriale e del made in Italy che continuano a trainare l’economia e che, soprattutto in questa delicata fase, possono contribuire al rilancio del Paese. Grazie al programma Imprese Vincenti, a queste imprese saranno riservati percorsi di crescita e di visibilità, oltre alla valorizzazione delle proprie strategie competitive e i propri fattori di successo.

Già nella prima edizione, la caratteristica di Imprese Vincenti è di aver dato voce a 120 imprenditori di tutta Italia, che hanno raccontato ad altri imprenditori la loro storia d’impresa, la capacità di affrontare e superare la crisi economica.

La seconda edizione di ‘Imprese Vincenti’ punta a dare evidenza anche ai segnali di reazione e di volontà di ripartenza di buona parte del tessuto imprenditoriale italiano, attraverso la testimonianza diretta degli imprenditori al digital tour che, dopo Milano, Firenze, Torino e Napoli giunge oggi virtualmente a Padova e che attraverserà tutta l’Italiain 12 tappe complessive dedicate alle storie delle imprese e dei territori: dopo Padova, sarà la volta di Brescia, Bari, Bologna, Bergamo, Roma e Cuneo, oltre ad una tappa dedicata alle imprese del Terzo settore.

Come per ogni tappa, anche per Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige saranno presentate 12 Imprese Vincenti che racconteranno la propria esperienza e il percorso di crescita che stanno affrontando ad un pubblico ancora più ampio e digitale, in risposta al contesto straordinario determinato dall’emergenza Covid. Il percorso di Imprese Vincenti 2020 si concluderà a novembre, con un forum finale dedicato alle PMI.

Main Partner di ‘Imprese Vincenti 2020’ si confermano Bain&CompanyELITE e Gambero Rosso, che metteranno a disposizione delle aziende selezionate strumenti di supporto alla crescita come advisory dedicati alla comprensione del posizionamento strategico dell’azienda sul proprio mercato di riferimento e all’identificazione di possibili linee guida per lo sviluppo, confronto con la community ELITE e con best practice internazionali, partecipazione a corsi di formazione, workshop o sessioni dedicate su tematiche di carattere strategico.

Novità tra i partner: Cerved, che ha contribuito alla creazione del modello di selezione delle Imprese Vincenti, e  Microsoft Italia, che  accompagnerà le PMI con formazione e servizi di supporto tecnologico per accelerare i percorsi di trasformazione digitale. Intesa Sanpaolo ForvalueIntesa Sanpaolo Formazione Intesa Sanpaolo Innovation Center accompagneranno con interventi mirati i programmi di sviluppo offerti da ‘Imprese Vincenti’.

Renzo Simonato, Direttore Regionale Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo: «La crisi indotta dal Covid19 ha sottolineato la necessità di una visione più ampia dell’interesse comune e ci ha imposto di ricercare, definire e proporre soluzioni, anche di credito, con una nuova sensibilità solidale e sociale radicata nei legami territoriali e nelle reti sociali ed economiche. Con Imprese Vincenti 2020 il nostro programma di valorizzazione delle PMI rafforza il significato del rapporto banca-impresa, risultato fondamentale per affrontare questa ulteriore crisi. Le aziende trovano nella banca un partner capace di sostenere liquidità ed investimenti ma anche di assisterle nella non facile analisi del contesto e delle opportunità di crescita. In questo quadro – continua Simonato - il nostro Gruppo ha un ruolo di motore per lo sviluppo del Paese e delle imprese, anche facendo leva sulle iniziative del Governo. Nei primi 6 mesi dell’anno abbiamo erogato al Triveneto finanziamenti a medio e lungo termini pari a 4,8 miliardi di euro in crescita del 56% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno».

Nella tappa di Padova del digital tour le 12 “Imprese Vincenti” con sede Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige – 4 per ogni categoria di riferimento – si sono presentate raccontando la propria storia d’impresa e le scelte strategiche che le hanno portate a consolidare il proprio percorso di sviluppo: FRASSON, GAERNE, GABER e GIBUS per la categoria Sistema persona, Arredamento e Design; Industrialtechnics, F.B., LIDIO POIAN e OFFICINA STELLARE  per la categoria Elettronica e Meccanica di precisione; NONNONANNI, MCUBE, NICOLIS PROJECT ALPENITE per la categoria altra industria e servizi.

La selezione delle “Imprese Vincenti”

Per definire un’impresa vincente sono stati incrociati vari parametri, attraverso anche asseveratori esterni alla banca. Le PMI selezionate sono innanzitutto economicamente solide e in crescita da tre esercizi consecutivi, con un numero di dipendenti non in diminuzione e con indici di redditività positivi. Sono aziende che hanno creato un modello di business vincente in Italia e all’estero, dunque anche per questo da considerare eccellenze del Made in Italy.

Sono aziende i cui fattori di successo le rendono ‘campioni’ del proprio territorio, con particolare attenzione all’impatto sociale ed alla capacità di generare valore soprattutto in termini di sostenibilità. Gli investimenti sulle persone o sulla sostenibilità ambientale hanno assunto un peso significativo in quanto identificano un’impresa in grado di sostenere i processi di cambiamento e con una strategia prospettica di crescita e di adattamento. Il concetto di eccellenza è infatti legato al prodotto, alla sua visibilità, alla capacità affermarsi sul mercato italiano e internazionale oggi, ma anche ai valori intangibili che consentono di sviluppare un modello di business di crescita e sostenibile nel tempo.

Molte di esse hanno marchi e brevetti registrati e identificabili, mentre altre fanno della qualità del prodotto un punto di forza. Sono quindi imprese che hanno espresso la capacità di puntare su un insieme di strategie evolute in termini di internazionalizzazione, innovazione, valorizzazione delle competenze e dei talenti del proprio capitale umano.

Il tutto in coerenza con gli assi chiave valorizzati da Intesa Sanpaolo all’interno del questionario qualitativo del rating, adottato anche come ulteriore strumento nella valutazione del merito creditizio di un’impresa. Hanno assunto rilievo, oltre ai citati marchi e brevetti, anche l’appartenenza a filiere, il grado di innovazione di prodotto e di processo, il grado di internazionalizzazione, le certificazioni di qualità, le attività di formazione delle risorse umane, il welfare aziendale e tutti quegli aspetti intangibili che rendono una impresa eccellente e sostenibile prospetticamente.

Il contesto produttivo di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige – a cura della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

Nell’anno in corso si sono manifestati profondi mutamenti generati dalla diffusione della pandemia di Covid-19 che ha modificato in modo drastico le relazioni sociali ed economiche presenti sul territorio. A partire dalla fine del mese di febbraio 2020, oltre all’emergenza sanitaria si è assistito a una significativa contrazione dei livelli di attività e di domanda conseguenti all’introduzione delle misure di contenimento alla diffusione del virus. Con riferimento al primo aspetto, le tre regioni presentano complessivamente circa 48.000 persone positive (dato al 13 ottobre) da inizio della pandemia con un’incidenza sulla popolazione pari a 0,988% per il Trentino-Alto Adige, 0,649% per il Veneto e 0,459% per il Friuli-Venezia Giulia, contro la media italiana che è pari a 0,596% (fonte Ministero della Salute). Dal punto di vista delle misure e dei provvedimenti governativi che hanno comportato la chiusura di alcune attività produttive, gli impatti sono complessivamente più severi in questo territorio rispetto alla media nazionale. Per i comparti dell’industria e dei servizi i provvedimenti hanno interessato il 52% delle unità locali (51% in Trentino-Alto Adige, 53% in Veneto, 50% in Friuli-Venezia Giulia rispetto al 49% in Italia), il 49% degli addetti (44% in Trentino-Alto Adige, 50% in Veneto, 49% in Friuli-Venezia Giulia rispetto al 44% in Italia) e il 47% del valore aggiunto (40% in Trentino-Alto Adige, 48% in Veneto, 49% in Friuli-Venezia Giulia rispetto al 41% in Italia, fonte Istat).

Una prima valutazione degli effetti della crisi in corso si può cogliere dall’andamento dei flussi di commercio internazionale. Nel primo semestre 2020, le esportazioni del Triveneto hanno registrato come era nelle attese dopo il lockdown di aprile e maggio una contrazione a doppia cifra anche se di poco inferiore a quella nazionale (-14,4% Triveneto contro il -15,3% Italia) che equivale ad una perdita di circa 6,3 miliardi di euro (di cui 4,7 miliardi in Veneto). Il calo delle importazioni è stato anche più rilevante (-20,3% pari a -6,7 miliardi di euro) e più intenso rispetto a quello nazionale (-17,3% Italia). Nel secondo trimestre il calo delle esportazioni è stato più forte ed è stato pari al -25,4% in Veneto, al -24,1% in Trentino Alto Adige e al -26,7% in Friuli Venezia Giulia: tra le principali province esportatrici ha perso di più Vicenza (-1,3 miliardi di euro) seguita da Treviso (-953 milioni di euro), Padova (-667 milioni di euro) e Udine (-470 milioni di euro). Il calo è stato quasi generalizzato a livello settoriale. Tuttavia alcuni settori si sono messi in evidenza, mostrando una buona tenuta o addirittura una crescita delle esportazioni: in Veneto l’agroalimentare (stabile) e la farmaceutica (forte aumento per espansione produttiva di una multinazionale farmaceutica nel rodigino); in Trentino Alto Adige l’agroalimentare (aumento rilevante della filiera agricola e della frutta);  in Friuli Venezia Giulia l’elettronica (balzo a doppia cifra con un progresso pari al 29%), la cantieristica navale (le cui commesse non si sono interrotte), l’aerospazio (che ha più che raddoppiato i valori del 2019), la chimica e  la gomma e plastica.  

La crisi in corso può rivelarsi anche un acceleratore di processi di trasformazione già in corso prima della pandemia e offrire opportunità che, se opportunamente colte, possono contribuire al rilancio dell’economia italiana e del Triveneto. Il primo elemento che potrà diventare un’opportunità per la ripresa è la digitalizzazione: durante la pandemia i servizi digitali sono diventati essenziali per individui, famiglie, imprese e istituzioni per garantire i rapporti familiari e sociali, le attività lavorative, lo studio; il piano di digitalizzazione sarà un processo complesso che comporterà un rapido cambiamento degli scenari competitivi e richiederà profondi ripensamenti delle modalità di proporsi degli operatori economici. Un secondo aspetto è legato alla spinta verso la transizione in chiave green: l’attenzione verso soluzioni sostenibili dal punto di vista ambientale sta diventando un elemento distintivo e sempre più ricercato anche da parte dei consumatori che hanno sviluppato una maggior consapevolezza verso questi aspetti. Il terzo elemento che potrebbe determinare delle opportunità per le imprese è la possibile riorganizzazione delle catene internazionali di fornitura: il lockdown e la pandemia hanno reso instabili e discontinui i processi di fornitura e hanno così messo in discussione catene globali lunghe e sfilacciate, che potrebbero essere ripensate su base continentale o addirittura nazionale. Infine, il quarto trend che si sta manifestando è legato alla maggior attenzione al benessere, alla salute e all’ambiente domestico che dovrà rispondere in molti casi a nuove esigenze che si sono manifestate durante la fase di chiusura, ma che in parte verranno confermate da nuove abitudini e nuovi profili di consumo.

Il Triveneto sarà chiamato a confrontarsi con questi trend e dovrà ottimizzare le potenzialità già presenti e migliorare le criticità e i punti di debolezza che potrebbero frenarne la ripresa. La presenza di specializzazioni produttive nei settori più resilienti come la farmaceutica, il biomedicale o l’agro-alimentare o integrati e al servizio di queste filiere, può rappresentare un elemento trainante per la ripresa. Il territorio sta acquisendo una crescente specializzazione nelle life science: in Triveneto sono più di 2.500 le aziende del settore, con circa 15.150 occupati e 15 i centri di ricerca biomedica e 4 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Negli ultimi undici anni le esportazioni di farmaci sono più che raddoppiate, passando da 399 milioni di euro nel 2008 a 942 milioni nel 2019; di questi 794 milioni sono stati esportati dal Veneto. Inoltre, anche i settori attualmente più in difficoltà come per esempio il sistema moda o il sistema casa, potranno contare su un’articolazione territoriale ricca di relazioni su base locale e su legami di fornitura ravvicinati: è significativo evidenziare come, in base a elaborazioni interne sui flussi di pagamento delle imprese verso i loro fornitori, mediamente un’impresa distrettuale veneta si rifornisce a 82 Km, rispetto ai 100 Km medi osservati complessivamente nei distretti. Spiccano, in particolare, alcuni distretti triveneti, come la meccanica strumentale di Vicenza (61 Km), il mobile del Livenza e Quartier del Piave (72 Km) e la termomeccanica padovana (76 Km).

I fattori abilitanti che dovranno accompagnare questo processo di risposta alla crisi sono il capitale umano e la solidità patrimoniale. Le prospettive di crescita dipendono in larga misura dalla capacità di attrarre persone di talento e capitali per finanziare gli investimenti. Fondamentale sarà, dal lato delle istituzioni, sviluppare percorsi e proposte formative che sappiano rispondere alle domande di specializzazione che arrivano dal mondo produttivo e, internamente alle imprese, coniugare virtuosamente la propensione a investire e la formazione professionale. Non mancano esempi virtuosi rappresentati da università, scuole di specializzazione post-secondaria, scuole di alta formazione, ITS. Il tasso di occupazione dei diplomati negli ITS nelle nuove tecnologie per i made in Italy è particolarmente alto in Veneto e Friuli Venezia Giulia, con percentuali rispettivamente pari all’88,8% e all’87%. Tuttavia, i numeri sono ancora contenuti e sarà sempre più necessario colmare il mismatch tra domanda e offerta di figure professionali anche attraverso una più intensa collaborazione tra i sistemi formativi e il mondo imprenditoriale.

In tema di solidità patrimoniale, negli ultimi anni si è assistito a un processo di accrescimento della resilienza del sistema produttivo a condizioni economiche avverse, per effetto di processi di rafforzamento economico-patrimoniale e di selezione operata dal mercato; le imprese del Triveneto stanno affrontando la crisi attuale con una struttura finanziaria nel complesso più equilibrata e meno vulnerabili rispetto alla vigilia della doppia recessione del 2008-2013: le statistiche di Banca d’Italia evidenziano una diminuzione del leverage tra 2011 e 2018 per il Veneto (da 52,9% a 41%), il Friuli Venezia Giulia (da 53,3% a 44,5%) e il Trentino Alto Adige (da 49,5% a 48,6%) e contemporaneamente un miglioramento dell’incidenza della liquidità su attivo salita al 10,3% in Veneto (dal 6%), al 9,8% in Friuli Venezia Giulia (dal 7,2%) e all’8,9% in Trentino Alto Adige (dal 5,7%).

Il quadro complessivo rimane ancora estremamente incerto e condizionato da una serie di incognite: in questo contesto è imperativo fare in modo che gli effetti di questa grande emergenza siano solo temporanei, evitando chiusure di imprese in salute e perdite di occupazione che sarebbero di difficile ricostituzione. Il territorio triveneto ha in sé le risorse per tornare a crescere. Sarà fondamentale riuscire a trasformare le criticità dell’attuale scenario competitivo in opportunità, anche puntando con più decisione sui temi della sostenibilità, della digitalizzazione e del capitale umano. È questa la principale sfida che attende il tessuto produttivo del Triveneto. I numeri da primato in termini di ricchezza delle filiere locali, know-how, competenze, vocazione industriale e internazionale sono certamente un’ottima base di partenza per vincere questa sfida.

Veneto e Friuli Venezia Giulia primeggiano, infatti, per propensione all’export, pari al 44% circa (l’Italia si ferma al 29,7%) e saldo commerciale pari rispettivamente a 16 miliardi di euro e a 7,2 miliardi in Friuli Venezia Giulia. La capacità di creare valore sul territorio è sostenuta dal forte radicamento a livello locale di filiere produttive ramificate, spesso localizzate nei distretti industriali. Complessivamente, i distretti industriali mappati da Intesa Sanpaolo nel Triveneto sono 41 (su un totale di 157), mostrano una specializzazione piuttosto diversificata (dall’agro-alimentare al sistema moda, dal sistema casa alla meccanica) e nel 2019 hanno esportato beni per un valore pari a 34 miliardi di euro (il 27% del totale italiano). Tuttavia, la vocazione industriale di questo territorio non si esaurisce nelle produzioni distrettuali, ma evidenzia una buona presenza anche nei settori a medio-alta e alta tecnologia, come la farmaceutica e l’ICT.

Un sostegno alla competitività del Triveneto potrà essere offerto anche dalla sua buona intensità brevettuale, che vede al primo posto in Italia il Friuli Venezia Giulia: nella regione sono infatti pari a 168,2 i brevetti registrati all’EPO per milione di abitanti, più del doppio della media italiana (74,6); si posizionano abbondantemente sopra la media italiana anche Veneto (115,3) e Trentino Alto Adige (100,6). Questi numeri si spiegano con la presenza nel Triveneto di centri di ricerca in campo 4.0, life science e parchi industriali. Tra questi SMACT il Competence Centre che riunisce le 8 Università del Triveneto a supporto delle aziende per favorire la diffusione delle tecnologie e delle competenze 4.0.

Le “Imprese Vincenti” di Veneto. Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige

Sistema persona, arredamento e design:

-   FRASSON è un'azienda che si distingue nella produzione di suole per calzature da oltre 100 anni, in particolare negli ultimi 30 anni nella produzione di fondi per scarpe da trekking, alpinismo e di sicurezza. La collaborazione con i migliori produttori di scarpe, sinonimo di alta qualità e professionalità, ha permesso all'azienda di acquisire prodotti, tecnologie e know-how all'avanguardia nel mercato mondiale http://www.frasson.com

-   GAERNE - Fondata nel 1962 da Ernesto Gazzola, Gaerne è un'azienda manifatturiera tra le leader a livello mondiale per la produzione di stivali da moto e scarpe da ciclismo made in Italy. http://www.gaerne.com

-     GABER progetta, sviluppa e produce arredi per il mondo contract rispondendo a esigenze di design, flessibilità e qualità grazie all'altissima expertise raggiunta nello stampaggio di materie plastiche e nella lavorazione del metallo. Gaber ha vinto diversi premi di design, testimonianza del continuo impegno di Gaber per la progettazione, l’originalità e l’innovazione dei propri prodotti. http://www.gaber.it

-   GIBUS opera nel settore Outdoor Design di alta gamma con prodotti 100% Made in Italy. L’azienda, fin dal 1982 investe costantemente in R&D con l'obiettivo di definire nuovi standard di qualità nel settore attraverso la continua innovazione tecnologica e di prodotto: lo testimoniano oltre 45 brevetti registrati e 26 modelli di design. Le linee LUSSO HIGH TECH (Pergole Bioclimatiche) e SOSTENIBILITÀ (ZIP Screen), che si contraddistinguono per un elevato livello di design e di innovazione tecnologica, costituiscono il principale driver di crescita della Società. L’azienda esporta anche in nord Europa e in paesi Extra UE. https://www.gibus.com/it

Elettronica e meccanica di precisione:

-   Industrialtechnics Srl  sin dal 1978  si è distinta come azienda Leader nel settore tecnologico per le lavorazioni meccaniche di alta precisione. Complesso operativo disposto su 20.000 mq. in grado di soddisfare tutte le esigenze più complesse e delicate provenienti da committenti Italiani ed Internazionali. Dal design di prodotto allo sviluppo dei prototipi di collaudo, dalla realizzazione finale all’inserimento del pezzo lavorato all’interno dei processi industriali di assemblaggio e distribuzione, Industrialtechnics assicura ai suoi clienti forniture a “zero difetti“, perfettamente rintracciabili in ogni fase di lavorazione. http://industrialtechnics.it

-   F.B. Pompe: Progettazione e produzione di motori ed elettropompe sommerse ed accessori ad essi correlati in Italia e all’estero. Applicazioni: agricoltura, industria, civile, desalinizzazione, approvvigionamento idrico e miniera. Professionisti del settore nella produzione 100% made in Italy. http://fbpompe.com

-   LIDIO POIAN - Impresa attiva nella meccanica di alta precisione per il settore medicale, aereonautico e racing. Oggi l’Impresa occupa una trentina di collaboratori e stringe rapporti di lavoro con numerose ditte che operano nei settori aeronautico, motoristico, meccanico navale, delle materie plastiche, medicale, energetico e della ricerca. http://www.lidiopoian.com

-   OFFICINA STELLARE - PMI innovativa attiva nella progettazione e produzione di telescopi e strumentazione ottica ed aerospaziale per applicazioni a Terra e nello spazio, per applicazioni commerciali, di ricerca e difesa. http://www.officinastellare.com

Altra Industria e servizi:

- NONNONANNI - Latteria Montello è una delle one brand company più importanti in Italia con il marchio Nonno Nanni, leader assoluto con una quota[1] a valore del 27,9% nel mercato italiano delle crescenze e stracchini. http://www.nonnonanni.it

-     M-CUBE Digital Engagement - M-Cube è l’azienda italiana leader in Europa nel retail digital engagement: attraverso un portfolio di soluzioni che vanno dalla radio in-store al digital signage, dall’interattività e applicazioni mobile fino ad innovative piattaforme di applicazioni e servizi per arricchire il negozio fisico con tutte le potenzialità del digitale, M-Cube sviluppa soluzioni digitali innovative per migliorare la capacità del Retail di servire, coinvolgere, fidelizzare e comunicare con i propri clienti. Con sedi in Italia, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Spagna, Cina e Hong Kong, una succursale operativa a New York e una consolidata rete di partner globali, M-Cube gestisce oggi oltre 400 clienti per oltre 45mila punti vendita in tutto il mondo nei settori Fashion & Luxury, Retail, Finance & Insurance, Ristorazione, GDO e Automotive. http://www.mcube.it

-   NICOLIS PROJECT si impegna nella progettazione di sistemi per la comunicazione visiva e la gestione dell’informazione all’interno del punto vendita. Dal 2002 sviluppa prodotti ed offre servizi per assistere i punti vendita nell’evoluzione dalla carta al digitale, ottimizzando i processi e migliorando l’esperienza d’acquisto del consumatore. Ha Sviluppato un nuovo concetto di etichetta elettronica: non più un semplice prezzo digitale ma un dispositivo interattivo di comunicazione con il cliente, che sfrutta tutte le potenzialità dell’”Internet of Things” riducendo così i costi per la gestione dei punti vendita. http://www.nicolisproject.com

-   ALPENITE è una società di consulenza innovativa che permette alle aziende di raggiungere risultati d’eccellenza in ogni fase della customer experience. Realizza insieme ad Alpenite il futuro del tuo business: sviluppando una strategia digitale che collega le aspettative del business e la promessa del brand; disegnando, costruendo ed evolvendo soluzioni digitali per fornire esperienze eccezionali; gestendo processi digitali che amplificano il valore e incrementano i risultati di business. http://www.alpenite.com.