Banca d'Italia: valutazione rischi stabilità finanziaria

La Banca d’Italia svolge regolarmente analisi e valutazioni sui rischi per la stabilità finanziaria che possono derivare dagli strumenti finanziari in circolazione in Italia.

Banca d'Italia: valutazione rischi stabilità finanziaria

L’art. 7-bis del Testo unico della finanza (TUF), recependo quanto previsto dal regolamento UE/2014/600 (MiFIR), attribuisce alla Banca d’Italia il potere di vietare o limitare la commercializzazione, la distribuzione o la vendita di strumenti finanziari (cosiddetto “potere di intervento sui prodotti”, o product intervention power) per preservare la stabilità del sistema finanziario nazionale. Al fine dell’eventuale esercizio del potere di intervento, la Banca d’Italia svolge regolarmente analisi e valutazioni sui rischi per la stabilità finanziaria che possono derivare dagli strumenti finanziari in circolazione in Italia sulla base di uno specifico quadro giuridico, analitico e metodologico, che viene costantemente aggiornato e affinato. Con questo comunicato si forniscono al pubblico alcune informazioni di sintesi sulle suddette analisi e valutazioni. Per informazioni più dettagliate sul potere di intervento e sulle attività svolte dalla Banca d’Italia in tale ambito, cfr. sul sito dell’Istituto: Il “potere di intervento” della Banca d’Italia su strumenti finanziari, depositi strutturati e attività/pratiche finanziarie collegate. Valutazioni di sintesi Sulla base delle analisi e delle valutazioni più recenti, elaborate con dati fino al 31 dicembre 2022, alcune tipologie di titoli complessi – in particolare le cartolarizzazioni, le obbligazioni subordinate additional tier 1 (AT1, note anche come contingent convertibles o CoCos) e i certificates – sono, come lo scorso anno, maggiormente all’attenzione della Banca d’Italia ai fini del potere di intervento1 , sia a seguito della crescita dei volumi sia per le ampie variazioni dei prezzi cui i titoli possono essere soggetti. Sebbene i rischi per la stabilità finanziaria che possono derivare da queste categorie di titoli appaiano al momento contenuti, occorre ricordare che i detentori di certificates e di titoli AT1 possono subire rilevanti perdite al verificarsi di scenari avversi...leggi l'analisi completa