Il mercato auto EU in crisi nera: a maggio segna -56,8%

ANFIA: Un'altra brusca flessione per il mercato auto europeo a maggio, seppur inferiore a quella di aprile: -56,8%. In allegato il rapporto mensile sull’andamento del mercato europeo delle autovetture.

Il mercato auto EU in crisi nera: a maggio segna -56,8%

Nonostante il progressivo allentamento delle misure di contenimento del Covid-19 e la riapertura dei concessionari in molti Paesi, il mese di maggio mostra una situazione grave per il comparto, con tutti e 5 i major market ancora in calo a doppia cifra.
Ma mentre Germania, Francia e Spagna sono già intervenute a rilanciare l’automotive, in Italia si paga un ritardo che pesa sul vantaggio competitivo del Paese

Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito (1) a maggio le immatricolazioni di auto ammontano a 623.812 unità, con un calo del 56,8% rispetto a maggio 2019.
Nei primi cinque mesi del 2020 i volumi immatricolati si attestano a 3.969.714 unità, con una flessione del 42,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A maggio 2020, nonostante il progressivo allentamento delle misure emergenziali di contenimento del Covid-19 e la riapertura dei concessionari in molti Paesi, il mercato auto europeo subisce un'altra brusca flessione (-56,8%), seppur inferiore rispetto a quella di aprile (-78,3%) – afferma Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA.
Ciascuno dei 27 Paesi europei (incluso UK) ha chiuso nuovamente il mese in calo a doppia cifra. Tra i major market, registrano la contrazione peggiore Regno Unito (-89%) e Spagna (-72,7%), mentre le vendite sono diminuite di circa la metà, a livello tendenziale, in Francia (-50,3%), Italia (-49,6%) e Germania (-49,5%). Nel mese, i cinque major market pesano per il 67% del mercato auto complessivo, mentre la loro quota a maggio 2019 era del 72%, e registrano una diminuzione delle immatricolazioni del 59,5%. Nei primi cinque mesi dell’anno, il mercato ha subìto una perdita complessiva di quasi 3 milioni di auto.
Di fronte a una situazione tanto grave, mentre la Germania ha varato misure di sostegno al mercato, la Francia un vero e proprio piano di rilancio del settore automotive da 8 miliardi di Euro - per garantire al Paese una posizione di punta nell’industria della mobilità di domani – e la Spagna ne ha recentemente annunciato a sua volta uno, gli altri Paesi citati, tra cui l’Italia, tardano a intervenire in maniera simile. E questo ritardo si paga anche in termini di perdita di vantaggio competitivo, a maggior ragione visto che gli interventi non stanno seguendo un’unica regia a livello UE, come sarebbe stato auspicabile”.

In Italia, le immatricolazioni totalizzate a maggio si attestano a 99.711 unità (-49,6%). Nei primi cinque mesi del 2020, le immatricolazioni complessive ammontano a 451.366 unità, con un decremento del 50,4% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2019.
Alla riapertura, lo scorso 4 maggio, la rete dei concessionari si è trovata a dover fare i conti con le difficoltà economiche di famiglie e imprese, in un clima di forte incertezza e di scarsa propensione all’acquisto di beni durevoli. E’ necessario intervenire rapidamente sia con misure di breve-medio termine, per stimolare la domanda, sia con misure di medio-lungo periodo, per rilanciare e gestire il comparto nella transizione verso le nuove tecnologie, dalle motorizzazioni alternative, alla guida autonoma e all'auto connessa.

Secondo i dati ISTAT, a maggio l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra una diminuzione dello 0,2% sia su base mensile sia su base annua (la variazione tendenziale era nulla nel mese precedente). La flessione tendenziale dell’indice generale dei prezzi al consumo è imputabile prevalentemente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati, che accentuano il loro calo (da -7,6% a -12,2%). In quest’ultimo comparto, guardando all’andamento dei carburanti, i prezzi del Gasolio passano da -10,7% a -16,2% in termini tendenziali (-5,1% il congiunturale), quelli della Benzina da -9% a -15,2% (-4,7% su base mensile), e i prezzi degli Altri carburanti da -5,3% a -6,7% (-1,9% rispetto ad aprile).

L’analisi del mercato per alimentazione mostra che la quota di auto nuove diesel è del 35,7% a maggio e del 34,5% nel cumulato, mentre la quota di auto a benzina si attesta al 41,5% nel mese e al 44,2% nel cumulato. Le alimentazioni alternative conquistano il 22,7% del mercato nel mese e il 21,3% nel cumulato. Le vendite di auto ad alimentazione alternativa attenuano la caduta con flessioni del 21% a maggio e del 23% nei primi 5 mesi; il calo dei volumi è imputabile alle auto alimentate a gas, -50% nel mese e -48% nel cumulato. In controtendenza, invece, le vendite di auto elettriche e ibride, che registrano, nel mese, i seguenti rialzi: BEV +51%, PHEV +145%, Ibride BE +2% e Ibride GE +76%. Solo le ibride BE mantengono il segno negativo nel cumulato (-9%).

Le marche italiane hanno registrato, in Europa, 44.099 immatricolazioni nel mese di maggio (-56,6%), con una quota di mercato del 7,1%. Nel periodo gennaio-maggio 2020, le immatricolazioni delle marche italiane ammontano a 225.592 unità (-49,9%), con una quota di penetrazione del 5,7%.

La Spagna totalizza 34.337 immatricolazioni nel mese di maggio 2020, il 72,7% in meno rispetto a maggio 2019. Nei primi cinque mesi dell’anno, il mercato risulta in flessione del 54,2%, con 257.202 unità immatricolate.

Secondo i canali di vendita, il mercato di maggio risulta così ripartito: 18.528 vendite ai privati (-66% e una quota del 54%), 13.477 vendite alle società (-64% e una quota del 39%) e 2.332 vendite per noleggio (-93% e una quota del 7%), mentre nel periodo gennaio-maggio risultano 117.960 vendite ai privati (il 46% del totale, in calo del 52%), 91.968 vendite a società (36% del totale, -48%) e 47.274 vendite per noleggio (18% del totale, -66,5%).
L’Associazione spagnola dell’automotive ANFAC sottolinea che i dati di maggio sono il risultato della progressiva riapertura dei concessionari nel corso del mese e dello sblocco di registrazioni che erano rimaste in sospeso fino ad ora, risalenti ad ancora prima del periodo di lockdown e della domanda accumulata che questo ha portato con sé.

Ciononostante, si tratta di dati ancora storicamente bassi e che rappresentano il secondo peggior risultato della serie storica dopo quello registrato lo scorso mese di aprile (4.163 unità vendute). Di fatto, sono le vendite ai privati e alle società a smuovere il mercato auto, perché il canale del noleggio, in assenza di turismo, è ancora paralizzato. Può darsi che a partire da giugno anche questo segmento ricominci a crescere, ma è chiaro che il settore automotive nel suo insieme ha bisogno di stimoli il prima possibile, per riguadagnare il dinamismo precedente alla situazione di crisi. Oltre alle misure di breve termine, l'industria e l’intero settore automotive hanno bisogno di un piano nazionale e di una strategia di lungo periodo, che, nell’immediato, inneschi la ripresa e, nel medio periodo, potenzi la competitività della filiera produttiva nel processo di trasformazione che sta alla base dell’evoluzione futura della mobilità.

ANFAC e le altre associazioni della filiera automotive spagnola hanno quindi accolto con favore il piano di rilancio annunciato dal governo spagnolo pochi giorni fa – con una dotazione complessiva di 3,75 miliardi di euro per il rinnovo del parco e l’incentivazione della mobilità elettrica – che riconosce l’importanza del comparto come traino dell’intera economia ed è finalizzato, in primo luogo, a far fronte all’impatto negativo dell’attuale crisi, ma con una strategia a medio termine che mette le basi per la transizione verso la mobilità del futuro e rispecchia, in buona parte, quanto suggerito da ANFAC con la presentazione del Plan AUTO 2020-40 lo scorso 2 marzo . Per questo chiedono con forza che le misure previste vengano attuate il prima possibile.
A maggio, crescono solo le vendite di vetture ibride plug-in (+12%), mentre calano le auto diesel (-70%, con una quota del 31% del totale immatricolato), quelle a benzina (-77%, 50,5% di quota), le elettriche (-59%, 1% di quota), quelle a gas (-83%, 1,5% di quota) e le ibride tradizionali (-55%, 14% di quota). Nel complesso, le autovetture ad alimentazione alternativa cedono, nel mese, il 58% delle immatricolazioni e rappresentano il 18% del mercato. Nel cumulato, risultano in calo tutti i tipi di alimentazione, tranne le vetture elettriche (+3%) e le ibride plug-in (+34%).

In Francia, a maggio, si registrano 96.310 nuove immatricolazioni, con una flessione del 50,3% rispetto a maggio 2019. Nei primi cinque mesi del 2020, la flessione si attesta al 48,5%, per un totale di 481.986 immatricolazioni.
Il mercato dell’usato, secondo le stime di CCFA, registra nel mese 320.989 unità, il 33,6% in meno rispetto a maggio 2019, mentre, nei primi cinque mesi del 2020 si totalizzano 1.769.038 unità (-26,2%).

A maggio, le immatricolazioni di auto diesel si riducono del 59% e la quota si attesta al 29%, sei punti in meno rispetto a maggio 2019. Le auto a benzina, con il 53% del mercato, perdono 4,5 punti di quota rispetto a maggio 2019, anche in questo caso con volumi in flessione del 54%. Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano il 17% del mercato di maggio, con 16.716 unità (+27%), di cui 4.112 auto elettriche (+50% e 4,3% di quota), 3.064 ibride plug-in (+134% e 3,2% di quota) e 8.956 ibride tradizionali (+0,6% e 9,3% di quota). Nei primi cinque mesi dell’anno, le immatricolazioni per alimentazione risultano così ripartite: 50% auto a benzina, 32% auto diesel, 11% auto ibride (di cui 2,7% ricaricabili), 6,5% auto elettriche.

A fine maggio, il Governo francese ha varato un piano da 8 miliardi di euro per il rilancio del settore automotive, con l’intento di rendere la Francia uno dei maggiori produttori di veicoli a basse emissioni (l’obiettivo è arrivare a produrne 1 milione di unità entro 5 anni). Il piano prevede anche incentivi all’acquisto delle auto elettriche e ibride plug-in sia per i privati che per le imprese, a cui si aggiunge un contributo alla rottamazione di veicoli benzina immatricolati prima del 2006 e diesel prima del 2011.

Nel mercato tedesco sono state immatricolate a maggio 168.148 unità (-49,5%). Nei primi cinque mesi del 2020, le immatricolazioni si attestano a 990.350 unità, in ribasso del 35%, il valore più basso a gennaio-maggio dalla riunificazione della Germania.
Gli ordini dal mercato interno sono scesi notevolmente a maggio rispetto ad un anno fa (-46%), mentre da inizio anno la flessione è del 34%. Gli ordini dai mercati esteri sono stati inferiori del 32% a maggio 2020 rispetto a maggio 2019 e del 26% nel cumulato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Nel mese, le vendite ai privati calano del 48%, rappresentando il 38% del mercato; quelle alle società sono in diminuzione del 50% e rappresentano il 62% del totale. Le vendite di autovetture a benzina sono state 85.904, con una quota di mercato del 51%; le vetture diesel 53.218 (-52%) con una quota del 32% e quelle ad alimentazione alternativa valgono il 17%. Tra queste, le ibride sono il 13,6%, (22.844 unità, +18%), di cui il 4% ricaricabili
(6.755 unità, +107%). Le vetture elettriche rappresentano il 3,3% del mercato, pari a 5.578 immatricolazioni, in crescita del 20,5%, mentre le vendite di vetture a metano sono state 378 e le Gpl 200.
La media delle emissioni di CO2 delle nuove autovetture immatricolate a maggio 2020 è pari a 154,8 g/km.

Anche il governo tedesco ha varato una serie di misure a sostegno del settore. Per stimolare il mercato auto è prevista, fino a fine 2020, una riduzione dell'IVA sugli acquisti dal 19% al 16% (la tariffa agevolata dell’IVA è invece ridotta dal 7% al 5%), nonché incentivi all’acquisto dei veicoli elettrici e ibridi plug-in sia per i privati che per le imprese.

Il mercato inglese, infine, a maggio totalizza 20.247 nuove registrazioni (-89%). Nel cumulato gennaio-maggio 2020, le immatricolazioni si attestano a 508.125, il 51,4% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.

L’associazione inglese dell’automotive SMMT rileva che la riapertura dei concessionari a inizio giugno - dopo un secondo mese di chiusura e l’inevitabile, ma devastante, impatto sul mercato – ha rappresentato un momento importante per l'intero settore automotive e per il lavoro delle migliaia di persone in esso occupate. I primi dati suggeriscono che la ripartenza delle vendite è buona in rapporto alle attuali circostanze, pur essendo troppo presto per capire come evolverà la domanda nelle prossime settimane e mesi. Il riavvio del mercato è un primo passo cruciale per guidare la ripresa delle principali case automobilistiche e della catena di fornitura britannica, e per supportare l'economia in generale. Garantire alle persone la fiducia necessaria per investire nei veicoli di ultima generazione non solo promuoverà gli spostamenti in sicurezza, ma aiuterà anche a sostenere alcune delle sfide ambientali che il Regno Unito dovrà affrontare nel lungo termine.

Le ultime stime SMMT prevedono, per quest’anno, 1,68 milioni di nuove immatricolazioni di automobili, il livello più basso dal 1992.
Secondo il tipo di alimentazione, si registra una flessione del 93% per le auto diesel nel mese e del 66% nel periodo gennaio-maggio, mentre la auto a benzina calano del 90,5% nel mese e del 55% nel cumulato, con il 60% di quota. Le auto ad alimentazione alternativa valgono il 28% del mercato di maggio 2020 (era il 10% nel 2019) e il 21% del mercato dei primi 5 mesi (era l’8% nel 2019).

A maggio le auto BEV sono il 12% del mercato e crescono in volumi del 21,5%, mentre nel cumulato la quota è del 4% con un aumento dei volumi del 132%.

La quota di mercato dei privati, nel mese, si attesta al 64%, in calo dell’84%, mentre le vetture aziendali si riducono del 93% e rappresentano il 33% del mercato.

(1) EU 27 + EFTA + Regno Unito (ricordiamo che dal 1° febbraio 2020 il Regno Unito non fa più parte dell’Unione Europea). I dati per Malta non sono al momento disponibili

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