UNRAE, veicoli industriali: +26,7% del trasporto pesante
Secondo i dati diffusi dall' Unione Nazionale Rappresentanti Veicoli Esteri, rispetto allo scorso anno, continua la crescita a doppia cifra dei veicoli immatricolati. Crolla invece il comparto dei mezzi leggeri.
Anche a dicembre il mercato dei veicoli industriali conferma la crescita a doppia cifra rispetto allo scorso anno, con 2.596 unità immatricolate contro 2.262 (+14,8%). L’aumento delle immatricolazioni è trainato dalla fascia di veicoli pesanti di massa uguale o superiore alle 16 t, che cresce di quasi 500 veicoli rispetto allo scorso anno (+26,7%). Crolla, invece, il comparto dei mezzi leggeri sotto le 6 t, a -46,3% sul 2021, e chiude in negativo anche la fascia di peso medio-leggera sotto le 16 t (-18,7%). I dodici mesi del 2022 restituiscono così un dato consolidato del +1,4% (+17,6% per la fascia leggera, -17,8% del comparto medio-pesante, +4,1% per i veicoli pesanti), con circa 350 unità immatricolate in più rispetto al 2021 (25.600 immatricolazioni contro 25.246).
“I dati di fine anno confermano un andamento di mercato sostanzialmente in linea con il 2021, merito soprattutto del comparto dei veicoli pesanti che di fatto, grazie alle immatricolazioni dell’ultimo trimestre, ha consentito di archiviare l’anno con un segno positivo”, commenta Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE.
“Il 2022 è stato contraddistinto da una marcata volatilità causata, come noto, non solo dalla carenza di componentistica e dal suo costo di acquisto, ma anche dal contesto geopolitico che ha determinato una discontinuità di forniture al mercato, così come un allungamento dei tempi di consegna”, sottolinea Starace.
“Accogliamo positivamente l’intervento emergenziale del Governo in Legge di Bilancio per fronteggiare l’aumento del costo del carburante per l’autotrasporto. Riteniamo, però, che questa misura vada accompagnata da un Fondo ad hoc al fine di sostenere in maniera strutturale il rinnovo del parco circolante – che ricordiamo essere uno dei più vetusti d’Europa, con un’età media di oltre 14 anni – così da contribuire sia al percorso di decarbonizzazione, che tutti i Costruttori hanno già intrapreso, sia al miglioramento della sicurezza stradale”, conclude il Presidente Starace.