UPB: nota parlamentare sulla congiuntura di aprile 2024
L’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) ha pubblicato la Nota che analizza l’andamento del ciclo economico italiano e internazionale sulla base dei più recenti indicatori e delle tendenze di breve termine.
- Rimane alta l’incertezza geopolitica, da non sottovalutare le incognite su prezzi e tassi
- PIL Italia cresce più della media dell’area dell’euro per il terzo anno (0,9 per cento nel 2023)
- Crescita primo trimestre 2024 stimata allo 0,2 per cento congiunturale con ampia “forchetta”
- Inflazione resta più bassa della media europea, nonostante il rialzo in marzo
- Manifattura ancora debole, incognite sull’economia da interventi sul Superbonus
- Aumenta la fiducia di famiglie e imprese, resta incerta la spesa per consumi
- Bene l’occupazione in Italia, non ci sono tensioni salariali ed è basso il labour hoarding
- Nel medio termine rimangono elevati i rischi al ribasso per instabilità del contesto internazionale
L’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) pubblica oggi la Nota sulla congiuntura di aprile, che analizza l’andamento del ciclo economico italiano e internazionale sulla base dei più recenti indicatori disponibili e delle tendenze di breve termine.
Il contesto internazionale: fattori di incertezza da non sottovalutare
Lo scenario internazionale rimane instabile e incerto per le diverse situazioni di conflitto su più fronti geopolitici. Frenano i trasporti intercontinentali e quindi gli scambi di beni; ne risentono anche le quotazioni di alcune materie prime, in particolare il greggio. Sul rialzo dei prezzi sembrano per ora esercitare un impatto limitato le tensioni nei trasporti marittimi nel Mar Rosso. Nonostante tali ostacoli, le previsioni sul commercio mondiale prefigurano un rafforzamento nei prossimi trimestri anche se la domanda rimane debole (fig. 1). L’inflazione in prospettiva dovrebbe ulteriormente attenuarsi assumendo il recedere delle tensioni sui prezzi dei beni energetici e agricoli; la flessione dell’inflazione nei mesi recenti si è caratterizzata per ritmi differenti tra gli Stati Uniti e l’area dell’euro, dove la decelerazione dei prezzi è stata più rapida...continua a leggere la Nota