Assemblea dell'ANIA: intervento di Patuanelli

Il Ministro Stefano Patuanelli è intervenuto all'assemblea annuale dell'ANIA sottolineando l'importanza del ruolo svolto e del supporto dato dalle Assicurazioni nella gestione della pandemia.

Assemblea dell'ANIA: intervento di Patuanelli

Intervento del Ministro

Cara Presidente Farina,
Caro Direttore Focarelli,
illustri Autorità,
imprenditrici e imprenditori del settore,
Sono lieto di prendere parte ai lavori di questa assemblea perché siamo consapevoli che le compagnie di assicurazione rappresentano sempre più un pilastro su cui poter contare a livello individuale e sociale.


Ruolo delle assicurazioni durante l'emergenza

Oggi, anche alla luce degli ultimi avvenimenti, abbiamo l’occasione di poter fare il punto insieme e avviare un percorso condiviso su tanti temi.
L’emergenza sanitaria ed economica è stato un fenomeno inaspettato di portata mondiale che ha investito anche il nostro Paese: in questo frangente l’Italia ha dato prova di grande capacità di resilienza in molti ambiti, incluso quello assicurativo.
Il settore ha reagito immediatamente allo shock cominciando dalla grande attenzione riservata alla tutela della salute dei dipendenti che sono stati messi subito in condizione di poter garantire, attraverso lo smart working, continuità di servizio a famiglie, imprese e lavoratori. Tutto questo grazie anche all’adozione di nuove piattaforme e APP dedicate su cui, come pochi, avete investito risorse negli ultimi anni.
Contestualmente sono state date risposte concrete al sistema sanitario, alla Protezione Civile e alle diverse comunità in generale. In particolare, l’emergenza sanitaria ha indotto le compagnie assicurative a creare ulteriori prodotti ad hoc ovvero a integrare le polizze sanitarie con prestazioni specifiche inerenti al COVID-19: l’estensione della garanzia a prestazioni accessorie rispetto alle cure già offerte dal Servizio Sanitario Nazionale; le polizze a sostegno degli esercizi commerciali costretti alla chiusura obbligatoria; nel settore viaggi, l’ampliamento delle garanzie per il rimborso di costi e penali per la perdita del viaggio.
Vorrei soffermarmi in particolare sul comparto RCA: iniziative specifiche, studiate dalle compagnie in piena autonomia, hanno restituito alla collettività il beneficio derivante dal calo della frequenza dei sinistri.
Quest’ulteriore occasione di sollievo nei pagamenti alle famiglie si è affiancata al pacchetto di sospensioni e proroghe già introdotto dal Governo che da subito ha cercato di tutelare al massimo gli interessi dei consumatori.

Struttura del settore

A fine 2019 il settore - per i premi complessivi del portafoglio italiano ed estero, diretto e indiretto, al lordo della riassicurazione - segnava un aumento del 4%, grazie al comparto vita e al comparto danni, che dopo la diminuzione del biennio 2016-2017 quando i premi si erano ridotti di oltre il 10%, hanno registrato il secondo aumento consecutivo.
Purtroppo, nel bel mezzo di un momento di ripresa, la pandemia si è fatta sentire: gli effetti diretti di segno negativo si registrano per le passività, come i rami malattia, interruzione dell’attività produttiva, assistenza e responsabilità civile. La contrazione dell’attività economica viene a generare un ulteriore effetto contrastante poiché da un lato provoca un calo della domanda di coperture e dall’altro una diminuzione degli oneri per sinistri.
Sul fronte delle attività, per contro, si prevedono a breve effetti conseguenti a un’ulteriore diminuzione dei tassi di interesse, nonché a cali significativi nei mercati azionari e obbligazionari in generale, ricordando il vostro ruolo di grandi investitori impegnati nei soli titoli sovrani per circa 790 miliardi di euro, pari a circa il 44% del PIL.
Insomma, la situazione non è semplice.
Secondo le elaborazioni riportate da un autorevole studio , nel 2020 il comparto assicurativo danni globale dovrebbe risarcire sinistri collegati alla crisi Covid-19 per circa 107 miliardi di dollari. Si tratta di un importo molto rilevante, che supera di molte volte i costi sostenuti in seguito a eventi catastrofici di grande portata del passato.

Nuove misure per stimolare la domanda 

Il momento ci spinge a pensare all’adozione di ulteriori strumenti di stimolo per la stipula di nuove polizze visto che, grazie alle misure introdotte nel recente passato, c’è stato un allargamento della domanda anche verso categorie di sinistro fino a pochi anni fa quasi escluse dalla copertura assicurativa. Penso ad esempio alle calamità naturali che rappresentano oltre il 60% dell’1,2 milioni di polizze attive sottoscritte dal 2018 a marzo 2020 grazie alle detrazione del 19%.

Detrazioni Sismabonus 

In questa direzione già vanno le recenti detrazioni pari al 90% del costo della copertura assicurativa previste nel decreto Rilancio che prevede il Sismabonus del 110% per i lavori di efficientamento energetico e di messa in sicurezza degli edifici. Ricordo che lo stesso articolo del decreto stabilisce anche che il credito fiscale del 110% può essere ceduto ad un’impresa assicurativa. E in questo caso, si potrà godere a cascata della detrazione del 90% anche del premio della polizza contro gli eventi calamitosi stipulata contestualmente.
Un beneficio che potrebbe far lievitare la distribuzione di queste polizze in Italia.
Il rischio per il patrimonio abitativo italiano è enorme: 14,2 milioni di abitazioni sono in aree a rischio sismico elevato o molto elevato, 7,4 milioni in aree a rischio medio, su un totale di 34,7 milioni di abitazioni del valore di 5.400 miliardi di euro. Il rischio per le famiglie italiane è amplificato dalla concentrazione della loro ricchezza nel possesso di abitazioni e dal fatto che il 70% delle famiglie sono proprietarie della casa in cui vivono.  

Rischio catastrofi naturali

A fronte di questi dati, dobbiamo ammettere che l’utilizzo dello strumento assicurativo è ancora troppo scarso, dato che le polizze per i danni da calamità naturali tutelano oggi quasi solamente il 3% delle abitazioni. La diffusione dell’assicurazione contro le calamità naturali è superiore per gli edifici industriali e commerciali, ma il suo livello è ancora insoddisfacente. Faccio presente che il terremoto dell’Emilia del 2012 ha causato molti danni al fitto tessuto industriale, ma il contributo dei risarcimenti assicurativi ai costi per la ricostruzione è stato assai modesto, pari a circa il 10%.
Considerando tali premesse, che da ingegnere civile conosco da tempo, ho apprezzato che nell’ambito dei lavori sulle Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (“PNRR”) , abbiate richiamato l’attenzione sull’importanza di investire le risorse messe a disposizione dall’Europa anche per questo tipo di rischio.

Condivido la vostra proposta circa l’introduzione di una partnership pubblico-privata in tema di catastrofi naturali, che preveda – tra le altre iniziative – uno strumento di assicurazione dei privati contro gli eventi naturali, evidenziando i temi della manutenzione pianificata di strutture obsolete e della messa in sicurezza del patrimonio immobiliare.
Occorre prendere consapevolezza della situazione e cercare di provvedere al meglio, sia per affrontare problemi strutturali che transitori.

Strumenti a sostegno della Sanità

So che appena si è aperto il nuovo scenario da Covid, siete stati in grado di elaborare un quadro esaustivo per captare tutte quelle voci esposte a un aumento della sinistrosità: la Responsabilità professionale sanitaria, la Responsabilità del datore di lavoro, i Rami infortuni e malattia, il Ramo credito e la Coperture Business Interruption, in Italia finora quasi sconosciuta.
I consueti modelli di business sono stati rimodellati, rafforzando molto i servizi di welfare anche all’interno delle aziende dove sono stati introdotti protocolli e procedure in tempo record al fine di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, anche in ambito screening per il Covid.
Anche su questo tema il settore ha posto più volte l’attenzione della necessità di impiegare parte delle risorse del New generation UE: potenziare la sanità integrativa è un obiettivo prioritario per far fronte alle rinnovate esigenze di protezione e prevenzione di una popolazione che invecchia ed è bisognosa di servizi innovativi, specialmente a domicilio. 

Cambio culturale 

Però adesso è giunto il momento di lavorare anche da punto di vista culturale: deve passare il messaggio che avere un’assicurazione non è un costo, ma un investimento molto redditizio per l’assicurato che ha la possibilità di mettersi al riparo da eventi gravosi da ogni punto di vista.
Su questo ambito il Ministero dello sviluppo economico sta lavorando negli ultimi anni finanziando una pluralità di iniziative, anche in collaborazione con il Comitato nazionale per la programmazione ed il coordinamento delle iniziative in materia di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale. In particolare, stiamo puntando con IVASS a progetti di avvicinamento di giovani e adulti ai concetti assicurativi e all’importanza di individuare adeguate misure di copertura dei rischi con iniziative multimediali di cui si è parlato anche in occasione della recente giornata sull’educazione assicurativa, uno degli appuntamenti nell’ambito di questo mese visto che da anni ottobre è dedicato proprio ai temi dell’educazione finanziaria.
 

Assicurazioni e tecnologia 

In un mutato contesto tecnologico, assume un’importanza cruciale ripensare e ridisegnare non solo i prodotti, ma anche il rapporto con le persone.
Deve essere valorizzato il ruolo sociale delle assicurazioni necessariamente sempre più vicine ai clienti, anche grazie alle nuove tecnologie che incidono tanto nei processi interni quanto sugli strumenti e sulle modalità con cui compagnie e agenti interagiscono con gli utenti.
Un recente studio riporta che la pandemia ha costretto molte imprese a fare un balzo tecnologico in avanti che in tempi passati avrebbe richiesto 3, 5 e perfino 7 anni.
Da questo dato arriva un messaggio forte e chiaro: l’unica via per affrontare scenari imprevedibili è essere all’avanguardia il più possibile così da accorciare i tempi di aggiustamento alla novità.
È inutile negare che a livello globale pagheranno meno la crisi i Paesi più avanzati e in ogni Paese i settori che nel tempo si sono maggiormente innovati e, all’interno di questi, le imprese più competitive.
Lo avete sperimentato anche voi, sulla vostra pelle: gli assicuratori che avevano investito maggiori risorse nell’innovazione digitale sono stati avvantaggiati riuscendo a mantenere con maggiore facilità il coordinamento con la propria rete distributiva così da garantire l’efficienza dei servizi alla clientela che è rimasta fedele, se non è addirittura aumentata.
L’avanzamento tecnologico ci aiuta ad affrontare le nuove competizioni su cui voi dovete essere in prima linea per rispondere alle differenti fattispecie di rischio cui avremo a che fare in futuro. 

Problemi per l'avanzamento tecnologico 

L’automazione spingerà necessariamente a rifrasare i consueti paradigmi legati alla responsabilità diretta e oggettiva: magari sarà necessario anche riformulare il quadro normativo di riferimento che, per certi versi, potrebbe rivelarsi inadeguato.
Penso a scenari non lontani, come quelli che si verranno a creare per le auto a guida autonoma o per i droni dove le stesse tecnologie potranno giocare un ruolo fondamentale per risalire la catena delle responsabilità.
In questi ambiti dovremo davvero lavorare assieme per definire al meglio regole e strumenti in grado di saper leggere gli accadimenti.
Per questo è essenziale investire ulteriori risorse, anche del New Generation UE, in cibersecurity, blockchain e big data, tutti strumenti che porteranno benefici applicativi al cliente orientato sempre più al servizio su misura.
Numerosi sono i temi che ci vedono alleati, ricordando che è indispensabile mettere sempre in primo piano il rispetto della tutela del consumatore e la trasparenza.

Conclusioni

Nel prossimo periodo ci aspetta la battaglia più impegnativa: il rilancio del Paese per il quale anche le Compagnie assicurative, che gestiscono gran parte del risparmio delle famiglie italiane, potranno mettere impegno e risorse a beneficio dell’economia reale e della crescita.
Questa è la sfida che coinvolge tutti trasversalmente.
Mi avvio a concludere ringraziandovi per l’opportunità di riuscire a portare avanti il confronto in modo franco: ci attendono mesi di scelte dirimenti che condizioneranno i prossimi anni e le prossime generazioni.
Sono certo di poter contare su di voi, sulla vostra capacità di saper valutare il rischio e soprattutto sull’attitudine a essere presenti con chi si trova in difficoltà.
Questo è il tempo di lavorare insieme tracciando in maniera condivisa un percorso per il futuro che, anche grazie ai vostri prodotti, può fare di certo meno paura.


Buon lavoro!