Ddl Bilancio 2022: Audizione di Banca d'Italia

Oggi l'Audizione di Fabrizio Balassone, Direttore del Servizio Struttura Economica di Banca d’Italia nell’ambito dell’esame del Disegno di Legge di Bilancio 2022 presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato.

Ddl Bilancio 2022: Audizione di Banca d'Italia

Di seguito, per punti, i temi di maggior rilievo affrontati nel nell’audizione.

  • Contesto generale – Nel triennio 2022-24 la manovra destina quasi il 30% delle risorse alla riduzione di imposte e di altre entrate e oltre il 50% a programmi di spesa corrente. Le minori entrate ammontano a poco meno di 10 miliardi in media all’anno. Per circa due terzi derivano dalle misure che, come indicato nella NADEF, dovranno costituire la prima fase della riforma fiscale.
  • Le coperture – Gli interventi in riduzione del disavanzo ammontano a poco meno di 8mld in media all’anno nel prossimo triennio e derivano in gran parte da misure sulle entrate. Il provvedimento di maggiore rilevanza finanziaria riguarda l’estensione del periodo di deducibilità fiscale della rivalutazione delle attività immateriali effettuata sulla base delle norme approvate nel 2020, con, in media, un incremento del gettito di oltre 3 miliardi nel triennio. I risparmi di spesa riguardano essenzialmente la conclusione del programma cashback (3 miliardi nel 20223 ) e l’utilizzo, tra le coperture, delle risorse residue del Fondo per la revisione del sistema pensionistico istituito con la legge di bilancio per il 2024, che viene contestualmente soppresso (1,8 miliardi nel 2024; i risparmi crescono successivamente).
  • Riduzione della pressione fiscale – La manovra di bilancio destina 6 miliardi per il 2022 e 7 dal 2023 con una diminuzione permanente della pressione fiscale i cui dettagli attuativi saranno definiti successivamente; tenendo conto dei fondi già previsti a legislazione vigente, le risorse disponibili a questo scopo ammontano complessivamente a 8 miliardi all’anno. Nello specifico:
    • Con riferimento all’Irpef la manovra stabilisce che i provvedimenti attuativi potranno includere la riduzione di una o più aliquote e la revisione organica delle detrazioni per i redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo (ex bonus Irpef);
    • Per quanto riguarda l’IRAP il Governo indica invece l’intenzione di ridurne l’aliquota. Questo intervento segue una serie di misure già adottate in passato che hanno modificato significativamente le caratteristiche dell’imposta e ne hanno ridotto il gettito.
  • Ammortizzatori sociali – Il disegno di legge prevede un insieme di modifiche rilevanti del sistema degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro e in caso di disoccupazione involontaria. L’impatto sul disavanzo è stimato in 2,8mldi nel 2022 e in circa 1,5mld  in media all’anno nel biennio successivo. Secondo la relazione tecnica dal 2025 l’impatto sarebbe di circa un miliardo, principalmente per effetto delle modifiche alla NASpI. Nello specifico:
    • Ammortizzatori in costanza di rapporto di lavoro. – La riforma estende l’accesso ai regimi di integrazione salariale a tutte le imprese con almeno un dipendente, modificando la disciplina dei Fondi di solidarietà e del Fondo di integrazione salariale. Le imprese saranno chiamate a contribuire ai nuovi strumenti, in misura ridotta nel 2022 e più incisivamente dal 2023. Le integrazioni salariali saranno  rese mediamente più generose. La riforma interviene inoltre sulla Cassa integrazione straordinaria, ampliandone la copertura, allentando i vincoli esistenti per l’applicazione di alcune causali e introducendone di nuove,oltre a prolungarne i termini di fruizione.
    • Ammortizzatori in caso di disoccupazione involontaria – Gli interventi riguardano sia i lavoratori dipendenti, che beneficiano della NASpI, sia i collaboratori, che accedono alla cosiddetta DIS-COLL. Il principale intervento sulla NASpI prevede la rimodulazione della decurtazione mensile del 3 per cento del sussidio, il cui avvio viene posticipato dal quarto al sesto mese di percepimento del sostegno, all’ottavo per i lavoratori con almeno 55 anni. Gli interventi sulla DIS-COLL raddoppiano le durate massime di erogazione del sussidio, introducendo al tempo stesso un’aliquota di finanziamento pari a quella gravante sui lavoratori dipendenti per il finanziamento dell’indennità di disoccupazione.
  • Reddito di cittadinanza – La manovra incrementa le risorse destinate al Reddito di cittadinanza di 1,1mld a partire dal 2022 portando il limite di spesa annuo a 8,8mld.  Un valore in linea con le risorse stanziate per il 2021. Rispetto alla sua efficacia, come misura di politica attiva del lavoro, si evidenzia invece un’efficacia molto limitata e andrà quindi monitorata. Fondamentale la capacità di intermediazione da parte dei centri per l’impiego ad esempio nella definizione di “congruità” di una proposta lavorativa da sottoporre al fruitore di reddito.
  • Pensioni – Al termine del triennio di applicazione della cosiddetta “quota 100” è prevista, per il solo 2022, l’introduzione di una misura analoga (“quota 102”) che consente di andare in pensione con almeno 38 anni di anzianità contributiva e 64 di età. Vengono inoltre prorogate di un anno la cosiddetta “Opzione Donna” e l’anticipo pensionistico (APE) sociale, estendendolo a ulteriori categorie di lavori.
  • Investimenti e liquidità delle imprese – Il disegno di legge di bilancio prevede misure volte al sostegno degli investimenti privati, principalmente prorogando strumenti di incentivo già in essere, e fondi dedicati agli investimenti pubblici.

        Nello specifico:

    • Investimenti privati – Per il periodo 2022-24 il disegno di legge destina in media circa 3 miliardi all’anno al sostegno agli investimenti privati. Con riferimento alle imprese la manovra prevede la proroga fino al 2025 (in alcuni casi fino al 2031) dei crediti d’imposta per gli investimenti materiali e immateriali “Transizione 4.0” e quelli per l’attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e transizione ecologica e digitale che, a legislazione vigente, scadrebbero alla fine del prossimo anno. Viene inoltre disposto il rifinanziamento del contributo agli investimenti in beni strumentali delle piccole e medie imprese (“nuova Sabatini”).
    • Comparto immobiliare – Con riferimento al comparto immobiliare, le agevolazioni rivolte agli interventi di ristrutturazione e riqualificazione degli edifici attualmente in vigore sono prorogate con tempistiche ed aliquote differenziate in relazione alle diverse fattispecie (in ogni caso non oltre la fine del 2025). L’impatto sui conti pubblici è limitato nel prossimo biennio, ma più elevato negli anni successivi (considerando sia le detrazioni, sia i crediti di imposta l’effetto passa da 3,6 miliardi nel 2024 a un massimo di oltre 6 nel 2026 per poi diminuire). Gli interventi di riqualificazione edilizia possono risultare utili nella transizione ecologica e sono in grado di esercitare un significativo impulso sulla domanda nel breve periodo. Tuttavia, essi hanno un costo rilevante per i conti pubblici che va valutato anche alla luce del minore impatto di questa tipologia di investimenti sulla produttività e sulla crescita economica nel lungo periodo.
    • Investimenti pubblici – ll disegno di legge prevede un limitato aumento delle risorse destinate agli investimenti pubblici nel prossimo triennio, prevalentemente per infrastrutture (inclusa la manutenzione della rete viaria e la messa in sicurezza del territorio) e per la realizzazione degli interventi funzionali allo svolgimento del Giubileo 2025 (nel complesso poco meno di 2 miliardi in media nel triennio 2022-24;
    • Liquidità delle imprese – ll disegno di legge di bilancio estende fino alla fine del prossimo giugno il regime agevolato – introdotto ad aprile dello scorso anno con il decreto “liquidità” (DL n. 23 del 2020) e più volte prorogato – per la concessione di garanzie pubbliche sui prestiti alle imprese da parte del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese. Le condizioni per la concessione delle garanzie vengono rese più stringenti, proseguendo il percorso già avviato con il decreto “sostegni bis” dello scorso giugno (DL n. 73 del 2021), con l’obiettivo di un ritorno graduale al regime ordinario, che dovrebbe essere completamente ripristinato nel 2023. Il disegno di legge proroga fino alla fine di giugno del prossimo anno anche l’operatività di “Garanzia Italia”, il programma gestito da SACE e destinato alla concessione di garanzie principalmente sui prestiti alle imprese di dimensioni più grandi. Il rafforzamento dei sistemi di garanzia pubblica, assieme alla moratoria sui prestiti, è stato cruciale per assicurare liquidità alle imprese nella fase più acuta della crisi pandemica.
  • Considerazioni finali – La manovra, insieme ad alcuni provvedimenti ed interventi con un impatto più strutturale volti a gestire l’uscita dalla fase di emergenza, sono in grado di produrre effetti sia sulla domanda sull'offerta. Nel disegno delle misure per la riduzione della pressione fiscale andranno individuate le soluzioni adatte a incentivare lavoro e investimenti; nell’attuazione degli interventi in materia di ammortizzatori sociali andranno presi gli accorgimenti necessari per facilitare e rendere meno costoso socialmente lo spostamento di risorse e persone tra settori e imprese. Serviranno strumenti di sostegno al reddito pienamente in grado di tutelare i soggetti più vulnerabili, contrastando l’esclusione sociale e la povertà. Cautela andrà usata anche nel dare attuazione al disegno di legge delega per la riforma fiscale, individuando le coperture adeguate agli interventi che verranno definiti.