Settore nautico: quali scenari per il futuro?
Presentati oggi al Salone Nautico la pubblicazione annuale delle statistiche di settore “La Nautica in Cifre”. Confronto con i maggiori esponenti e studiosi del mercato e possibili scenari futuri del Settore.
Si è tenuto oggi il consueto appuntamento con il Centro Studi di Confindustria Nautica, nel corso del quale in occasione della presentazione della principale pubblicazione annuale delle statistiche di settore “La Nautica in Cifre”, insieme ai maggiori esponenti e studiosi del mercato si è discusso lo scenario per l’anno in corso ed il futuro del settore.
Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica, ha dato il benvenuto alla 60° edizione del Salone di Genova, unico tra i principali eventi fieristici del mondo della nautica ad essere stato confermato nel 2020, proprio come sfida e segnale di ripresa nel new normal del post lockdown.
“Abbiamo inaugurato il salone in tutta sicurezza, una bella sfida, e iniziato il countdown sulle vecchie regole del leasing. Dobbiamo arrivare a scrivere le regole finali. Non vogliamo vantaggi, ma solo equità con altri Paesi” - Saverio Cecchi Presidente Confindustria Nautica
I numeri presentati da Stefano Pagani Isnardi, Responsabile del Centro Studi, fotografano infatti un settore che nel 2019 ha registrato il suo quinto anno consecutivo di crescita a due cifre rispetto all’anno precedente.
L’intero settore nautico contribuisce per più del 2% al Pil nazionale e nell’anno passato ha visto un +12% nel fatturato complessivo e nella produzione nazionale destinata all’export ed una crescita del 10% nella produzione destinata al mercato interno. Tutto ciò si è riflesso anche in un aumento dei posti di lavoro nel settore, con un +5% rispetto all’anno precedente.
Il fatturato complessivo del settore è stato pari a 4,78 miliardi e si scompone in un 64,4% prodotto nella cantieristica, un 27% nel comparto degli accessori ed un 8,6% nel comparto dei motori. Diversa è la vocazione all’export di tali comparti. Mentre il mercato di sbocco degli accessori si equi-ripartisce tra export e produzione a destinazione interna, nella cantieristica la produzione di unità da diporto è diretta per l’86% all’export.
“In Italia il leasing è soggetto a legge civilistica, fiscale e a vigilanza bancaria, è quindi un prodotto trasparente che pesa per il 15% sui finanziamenti bancari. Eppure intermedia 2/3 dei contributi Sabatini che arrivano ad artigiani e PMI!” - Carlo Mescieri Presidente Assilea
Marco Fortis, della Fondazione Edison dell’Università Cattolica, ha evidenziato come in dieci anni si sia raddoppiata l’incidenza delle esportazioni del settore della nautica da diporto rispetto al totale relativo all’intero settore dei mezzi di trasporto - dall’8% al 16% - con un peso che è passato dal 21% 29% sul saldo netto con l’estero. L’Italia si trova al secondo posto tra i Paesi esportatori di unità da diporto, con una quota sul mercato globale del 15%, seconda solo all’Olanda e superiore a quella di altri primari paesi, quali Regno Unito, USA, Francia, Germania, Polonia ed è al primo posto per saldo commerciale (export-import) nel settore.
Carlo Mescieri, nel suo primo intervento pubblico in qualità di nuovo Presidente Assilea, ha evidenziato come tale dinamica sia in linea con quella dei finanziamenti leasing diretti all’acquisizione di unità da diporto. I volumi di leasing nautico si sono più che triplicati rispetto a pochi anni fa e la crescita stimata nei primi nove mesi del 2020 è del 30% circa, con un dato di stipulato 2020 fino ad agosto che ha già superato quanto si era stipulato fino a settembre del 2019. L’85% dei finanziamenti sono diretti a finanziare unità da diporto di nuova produzione e quindi finanziano il mercato di sbocco della cantieristica. Il peso del leasing nautico ai privati cresce e supera l’80%.
Con quasi il 50% dei contratti di leasing stipulati al Centro-Sud, il leasing nautico contribuisce all’obiettivo di “inclusione territoriale” fissato dal Governo all’interno delle principali aree di intervento di cui al Recovery Fund. La quota di contratti stipulati al Sud che è passata dal 20% al 30% negli ultimi dieci anni.
“Il 90% delle imbarcazioni sono finanziate in leasing. Quest'anno tutti i comparti leasing hanno registrato un segno meno come il PIL, tranne la nautica, settore nel quale in questi primi nove mesi abbiamo fatto più del 2019.” … “La politica di rafforzamento delle politiche al sud sta ripagando, il leasing risponde agli obiettivi del recovery fund” - Carlo Mescieri Presidente Assilea
Marco Fortis ha dunque presentato i dati relativi alla produzione della cantieristica italiana. Questa si concentra per il 50% nei primi 5 poli produttivi: distretto tirrenico (Genova, La Spezia, Massa Carrara, Lucca), distretto adriatico (Ravenna, Forlì- Cesena, Rimini, Pesaro-Urbino) - per circa un 20% ciascuno - Lombardia, Torino e Napoli.
All’interno del dibattito sui trend e le prospettive future, Philipp Easthill, Segretario Generale della EBI (European Boating Industry) ha illustrato l’evoluzione dei più importanti paesi produttori (Francia, Germania, Spagna e Polonia). Francesco Tilli, Chief external relations officer di Simest, ha dato la sua visione di quali siano gli strumenti più significativi per rafforzare la presenza sui mercati internazionali delle imprese dell’industria nautica ed ha illustrato le specifiche attuative previste per nuova misura a supporto dei processi di internazionalizzazione degli enti fieristici italiani.
Rispondendo alla domanda su quali siano le risposte del leasing alle nuove sfide, Carlo Mescieri ha sottolineato come il leasing sia da sempre un motore per la ripresa economica, come dimostrano gli stessi dati del leasing nautico ancora positivi anche all’indomani del lockdown. Il leasing nautico è anche una fonte importante per il gettito fiscale del nostro Paese che pur ha continuato a generare introiti per l’erario anche nei periodi di crisi. La modifica dell’attuale calcolo dell’imponibile IVA che si prospetta a partire da novembre potrebbe creare un effetto dumping sul nostro Paese, da parte di Stati, quali Francia, Grecia e Croazia che al momento mantengono meccanismi di calcolo più vantaggiosi del nostro. La cantieristica italiana, che come abbiamo visto è ai primi posti nel mondo, va difesa da questa minaccia.