Il Dl Ristori Ter, approvato dal Consiglio dei Ministri il 21 novembre scorso, potenzia lo stanziamento di risorse, mettendo in campo 1,95 miliardi di euro per l’anno 2020, destinato al ristoro delle attività economiche interessate, direttamente o indirettamente, dalle misure disposte a tutela della salute, al sostegno dei lavoratori in esse impiegati, nonché con ulteriori misure connesse all’emergenza in corso. Il provvedimento, composto da 6 articoli, prevede tra l'altro:
- l’incremento di 1,45 miliardi, per il 2020, della dotazione del fondo previsto dal decreto “Ristori bis” (decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149) per compensare le attività economiche che operano nelle Regioni che passano a una fascia di rischio più alta;
- l’inclusione delle attività di commercio al dettaglio di calzature tra quelle che, nelle cosiddette “zone rosse”, sono destinatarie del contributo a fondo perduto;
- l’istituzione di un fondo con una dotazione di 400 milioni di euro, da erogare ai Comuni, per l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare;
- l’aumento di 100 milioni per il 2020 della dotazione finanziaria del Fondo per le emergenze nazionali, allo scopo di provvedere all’acquisto e alla distribuzione di farmaci per la cura dei pazienti affetti da COVID-19.
Per quanto riguarda l’iter di conversione in legge, le disposizioni contenute nel DL Ristori-ter confluiranno nel DL Ristori (S.1994) attualmente all’esame del Senato. Il provvedimento, in questo modo, razionalizzerà l’iter di conversione dei tre decreti-legge in materia di ristori varati del Governo.