Credem riconosciuta tra le banche più solide in Europa
Il Gruppo, con un impatto sul capitale inferiore a 300 bps su Cet1 in caso di andamento negativo dell'economia, è tra le migliori 5 banche europee dell’esercizio condotto dalla Banca Centrale Europea.
Credem, tra i principali gruppi bancari nazionali, è stato nuovamente confermato dalla Banca Centrale Europea tra gli istituti più solidi a livello continentale. In particolare, nell'ambito degli stress test, con l'obiettivo di verificare la resistenza del sistema bancario europeo agli scenari avversi, Credem ha registrato valori che la pongono in una posizione di vertice sia in Italia che in Europa. Questo risultato colloca il Gruppo tra i migliori istituti creditizi europei, sia tra quelli rientranti nel campione della Banca Centrale Europea (BCE) che tra quelli coinvolti dall’Autorità Bancaria Europea (EBA). Nel dettaglio, Credem presenta un impatto sui coefficienti patrimoniali di solidità, derivante da un potenziale scenario economico prospettico fortemente negativo, inferiore ai -300 bps, che si confronta con i circa -660 bps delle 41 banche del campione di appartenenza (BCE) e con i -460 bps delle 57 banche dell’area Euro del perimetro EBA (-480 bps la media complessiva). "È un risultato molto importante frutto di continue scelte lungimiranti che prendiamo quotidianamente", ha dichiarato Angelo Campani Direttore Generale Credem. "La solidità, da un lato, è un elemento fondamentale per la clientela che ci affida i risparmi e dall'altro rappresenta un obiettivo importante da perseguire poiché garantisce uno sviluppo sostenibile nel tempo. Vorrei fare i complimenti a tutte le colleghe ed i colleghi per questa importante conferma della nostra eccellenza. Solo una grande squadra, nelle reti, negli uffici centrali, nelle società del nostro Gruppo, può raggiungere traguardi ambiziosi con continuità nel tempo", conclude Campani. Tale risultato si aggiunge alla decisione della stessa BCE di dicembre 2022 di mantenere per il 2023 il requisito di Pillar 2 (P2R) di Credito Emiliano all’1%, il più basso in Italia e tra le banche commerciali in Europa, con il conseguente requisito SREP complessivo (che indica il livello minimo di capitale da rispettare a fronte delle attività svolte dal Gruppo), per il 2023 a 7,56%, a riprova della solidità del Gruppo ai vertici del sistema.