Intesa Sanpaolo e Confindustria: 40mld per imprese lombarde

Arriva a Bergamo il Roadshow di Intesa Sanpaolo e Confindustria “Competitività, Innovazione, Sostenibilità” pensato per supportare le imprese in coerenza con il PNRR.

Intesa Sanpaolo e Confindustria: 40mld per imprese lombarde

Plafond nazionale di 150 miliardi di euro dedicato a innovazione e transizione digitale, sostenibilità, rafforzamento patrimoniale e sostegno alle filiere in coerenza con il PNRR

·     La provincia di Bergamo si caratterizza per forte vocazione industriale, elevata presenza sui mercati internazionali, filiere ramificate a livello locale

·     Il conflitto ha reso ancora più urgente la transizione green. Necessari ulteriori investimenti in innovazione, digitalizzazione e capitale umano.  PNRR opportunità per rilanciare gli investimenti privati

Si è svolta a Bergamo la quinta tappa lombarda del roadshow degli incontri territoriali di presentazione del nuovo Accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese. Un accordo basato sul percorso congiunto “Competitività, Innovazione, Sostenibilità” che mette a disposizione oltre 40 miliardi di euro per le imprese lombarde, nell’ambito dei 150 miliardi di euro del plafond nazionale, per promuovere l’evoluzione del sistema produttivo su questi tre driver fondamentali per la crescita e in coerenza con il PNRR.

Ad aprire i lavori i saluti della Presidente di Confindustria Bergamo, Giovanna Ricuperati e del Direttore Regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo, Gianluigi Venturini che ha illustrato i contenuti dell’Accordo nonché le prime iniziative congiunte. E’ seguita l’analisi dello scenario economico locale da parte di Giovanni Foresti della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, introducendo così le tematiche di maggiore interesse per il sistema produttivo locale approfondite nella tavola rotonda, moderata da Luigi Tornari, Amministratore delegato di VatiVision, a cui hanno preso parte: Franco Acerbis, Presidente CdA Acerbis Italia Spa, Oscar Panseri, Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Bergamo, Eligio Piantoni, Chief Executive Officer G.A.P. Spa nonché, per Intesa Sanpaolo, il Direttore Regionale Lombardia Nord Gianluigi Venturini.

L’Accordo presentato oggi alle imprese bergamasche – di durata triennale e firmato lo scorso ottobre da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, e Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo - pone al centro iniziative a supporto delle aziende in ambito di digitalizzazione e innovazionerafforzamento della struttura finanziaria e patrimonialepotenziamento delle filiere e sostenibilità.

“Il nostro Gruppo conferma e rafforza l’attenzione nei confronti del tessuto produttivo della provincia di Bergamo mettendo in campo oltre 40 miliardi per le imprese lombarde, rinnovando l’azione congiunta con Confindustria - ha sottolineato Gianluigi Venturini, Direttore Regionale Lombardia Nord di Intesa Sanpaolo Una crescita diffusa e sostenibile e una trasformazione strutturale sono passaggi fondamentali per dare vita ad un’economia più robusta. Le imprese bergamasche, che hanno dato prova di resilienza durante la pandemia, oggi devono fronteggiare nuove incertezze; come Banca, siamo al loro fianco per sostenerle e per incentivare gli investimenti in transizione ambientale e digitale, valorizzando i rapporti di filiera. Gli elementi alla base di questo accordo rientrano nell’ambito del nostro impegno complessivo ad attivare, nell’arco del PNRR, erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI”.

“Innovazione, transizione digitale, sostenibilità, rafforzamento patrimoniale sono alcuni dei temi chiave che le imprese stanno affrontando per incrementare la propria competitività sui mercati internazionali sfruttando al meglio le opportunità offerte dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza pur in un difficile contesto di mercato - dichiara Giovanna Ricuperati, Presidente di Confindustria Bergamo - In questo quadro si inserisce l’accordo con Intesa Sanpaolo grazie al quale puntiamo a favorire l’arrivo di risorse finanziarie mirate sul territorio e a consolidare una partnership più stretta ed efficace con il settore bancario”.

L’accordo consolida e rinnova la collaborazione ultradecennale tra Intesa Sanpaolo e Confindustria che, grazie a un’interpretazione sinergica e condivisa del rapporto tra banca e impresa, si è rafforzata nel corso degli ultimi anni. A partire dal 2009 sono stati sottoscritti diversi accordi improntati a una visione di politica industriale di ampio respiro, finalizzati a rendere la finanza e il credito componenti strategiche al servizio della competitività del mondo imprenditoriale. Iniziative congiunte hanno consentito di supportare decine di migliaia di imprese con credito per oltre 200 miliardi di euro, affiancandole nelle fasi più critiche di uno scenario economico in continua evoluzione.

 

 

L’ECONOMIA BERGAMASCA NELL’ATTUALE SCENARIO MACROECONOMICO

A cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo

 

La provincia di Bergamo si caratterizza per una forte vocazione industriale e per un’elevata presenza sui mercati internazionali. L’industria genera il 38,5% del valore aggiunto provinciale ed è altamente competitiva sui mercati esteri, con una propensione all’export di diciassette punti percentuali più alta della media italiana: le esportazioni incidono oltre il 46% sul valore aggiunto della provincia.

Il territorio bergamasco ha mostrato una buona competitività sui mercati esteri: le esportazioni nel 2021 sono state pari a circa 4,5 miliardi di euro, con una crescita del 35,5% rispetto al 2008, grazie ai risultati di alcuni settori come meccanica (+936 milioni di euro), chimica (+770), agro-alimentare (+721), gomma e plastica (+688), automotive e cosmetica (+430 milioni ciascuno), prodotti in metallo (+407) e elettrotecnica (+156). Più in difficoltà il sistema moda, penalizzato dalle limitazioni alla vita sociale e dalla diffusione dello smart working.

Il conflitto in Ucraina è arrivato in un momento di ripresa per l’economia bergamasca, con l’export cresciuto del 19,2% nel 2021. Il buon andamento delle esportazioni bergamasche è proseguito nel primo trimestre dell’anno, con un progresso tendenziale del 19,4%, grazie a una crescita quasi generalizzata spiegata solo in parte dall’aumento dei prezzi all’export.

Nel complesso la provincia presenta una bassa esposizione commerciale verso la Russia e l’Ucraina: in questi mercati nel 2021 ha registrato valori di export pari a 271 milioni di euro, ossia l’1,6% del totale, una percentuale che si è ridotta rispetto al 2013 quando era pari al 2,3%. Si tratta comunque di un dato medio: per alcuni comparti bergamaschi, infatti, il peso di questi mercati è più elevato. È questo il caso ad esempio della metalmeccanica (2,2%).

Il maggiore canale di trasmissione della guerra è rappresentato dai rincari dei prezzi delle materie prime. La revisione al rialzo dei prezzi del petrolio e, soprattutto, del gas naturale, penalizzerà in modo significativo il reddito disponibile dei consumatori e i margini delle imprese, con effetti sia sui consumi che sugli investimenti.

Il conflitto in Ucraina rende ancora più urgenti i temi dell’ambiente e della tecnologia che possono favorire il risparmio di materie prime, l’efficientamento dei processi e la diversificazione dei mercati di sbocco. Al contempo, se i problemi di approvvigionamento causati dalla pandemia e poi amplificati dall’invasione russa porteranno a una regionalizzazione su base continentale delle catene globali del valore, si potranno aprire opportunità per i territori italiani che come la provincia di Bergamo sono caratterizzati dalla presenza di filiere ben ramificate a livello locale. Nel distretto della Meccanica strumentale di Bergamo, ad esempio, la distanza media delle forniture è pari a poco più di 70 chilometri, la metà circa di quanto osservato mediamente a livello italiano.

I prossimi anni saranno dunque decisivi per l’Italia, la Lombardia, ma anche per l’economia della provincia di Bergamo. Il PNRR potrà favorire un intenso processo di riforme e rilanciare investimenti in digitale, transizione green, infrastrutture, formazione e ricerca, con un’attenzione particolare a giovani, donne e precari.