Confindustria e CEOE: fondo Ue per la competitività
Semplificazione, housing, energia e politiche di coesione al centro del 2° bilaterale tra l’industria italiana e spagnola.
Definire un ambizioso quadro finanziario pluriennale che, insieme ad una politica di coesione più snella e flessibile, valorizzi gli investimenti nell’edilizia abitativa e nella ricerca e innovazione; stanziare nuovi fondi comuni europei per grandi progetti congiunti di investimento tra gli Stati membri; ridurre la complessità normativa per le imprese europee, con particolare attenzione agli appalti pubblici; intervenire con misure più decise per ridurre il prezzo dell’energia, favorendo l'integrazione del mercato europeo. Sono questi gli assi portanti della prima Dichiarazione congiunta siglata oggi da Confindustria e CEOE, la Confindustria spagnola, in occasione del secondo Bilaterale tra gli industriali italiani e iberici.
Una due giorni di lavori che per le Confindustrie italiana e spagnola è stata l’occasione per riaffermare la visione comune sul futuro economico e sociale dell’Unione europea, sottolineando l’urgente necessità di adottare rapidamente il nuovo piano per il rilancio della competitività europea annunciato dalla Presidente eletta Ursula von der Leyen, insieme al “Clean Industrial Deal”, che dovrà essere coerente con gli investimenti necessari allo sviluppo ed al progresso dell’Europa.
A tal fine, occorre mettere in campo misure più incisive per mitigare i costi dell'energia, promuovere l'integrazione e le interconnessioni del mercato energetico e accelerare le procedure di autorizzazione. Il divario di competitività tra l’Europa e il resto del mondo va colmato anche in relazione al costo della CO2, garantendo regole di concorrenza eque anche sui mercati internazionali.
Ma una nuova strategia industriale così ambiziosa non può che passare attraverso il rafforzamento del Mercato Unico, con un piano efficace di “Better Regulation” che riduca la complessità del fare impresa in Europa, eliminando le barriere attuali e implementando l'applicazione delle norme esistenti. Gli appalti pubblici, in questo contesto, dovrebbero diventare uno strumento efficace per promuovere l'innovazione, la sostenibilità e la competitività europea, evitando le corse al ribasso e le procedure di assegnazione degli appalti in-house.
Tutto ciò richiede un bilancio europeo che promuova gli investimenti pubblici e privati. L'Unione europea deve adottare un ambizioso Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) che rafforzi gli investimenti, includendo risorse adeguate per Ricerca e l'Innovazione e per una politica di coesione che attualmente necessita di un quadro normativo più snello e flessibile per raggiungere i suoi obiettivi a lungo termine. Il nuovo Piano europeo per l'edilizia abitativa dovrà essere integrato in questi obiettivi, sostenendo i settori coinvolti nei loro processi di transizione e colmando al tempo stesso il fabbisogno abitativo di famiglie e lavoratori in tutta Europa.
Come evidenziato da Mario Draghi nel suo Rapporto, l'Unione europea ha bisogno di 800 miliardi di euro all'anno di finanziamenti per affrontare le sfide della competitività. Sono necessarie risorse europee comuni, come un nuovo asset di debito comune europeo, per consentire grandi progetti di investimento congiunti tra gli Stati membri. In questo contesto, sosteniamo la richiesta di un Fondo per la Competitività che supporti gli sforzi del settore privato nelle transizioni, garantendo al contempo condizioni di parità all'interno del Mercato Unico.
Gli obiettivi di investimento saranno raggiunti solo rafforzando l'Unione Bancaria e approfondendo l'Unione dei Mercati dei Capitali, costruendo la cd. “Savings and Investments Union” proposta da Enrico Letta nel suo Rapporto. Inoltre, serve garantire l’utilizzo efficiente dei fondi del “NextGenerationEU” nell'ultima fase della sua implementazione e considerare l’estensione della scadenza di agosto 2026.
La nuova strategia per rilanciare la competitività europea deve includere una politica commerciale ambiziosa, che trovi il giusto equilibrio tra apertura e garantire un level playing field per le aziende europee. Sosteniamo fermamente la finalizzazione dell'Accordo di Libero Scambio con il Mercosur e degli altri negoziati bilaterali in corso.
La cooperazione pubblico-privata sarà fondamentale per guidare questo percorso strategico e le imprese italiane e spagnole sono pronte a svolgere il loro ruolo come partner sociali, impegnandosi ad essere parte della soluzione alle attuali sfide. Un dialogo più approfondito con il settore privato è imprescindibile sia per la progettazione che per l'attuazione di queste politiche e il rafforzamento di questo quadro collaborativo contribuirà a garantire il successo dell'integrazione europea.
“ La sfida più grande che abbiamo davanti è quella di colmare il gap di competitività dell'Unione europea. Serve recuperare attrattività e fiducia che è precondizione necessaria per gli investimenti” - ha affermato il Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini. “Con la firma di oggi, pur consapevoli che l’Italia è più avanti di tutti nell’attuazione del piano – ha aggiunto Orsini - chiediamo insieme alle imprese spagnole un utilizzo più efficace dei fondi e l’allungamento della scadenza del PNRR, attualmente prevista ad agosto 2026. La politica ha bisogno di un messaggio chiaro. Non possiamo aspettare troppo tempo. Bisogna mettere l'industria nelle condizioni di potersi strutturare”.
Durante l'incontro , il presidente del CEOE, Antonio Garamendi, ha sottolineato: “ Entrambe le organizzazioni hanno la necessità e l'opportunità di andare di pari passo nella costruzione della futura UE, per renderla un ambiente economico competitivo, con una leadership in questioni come l'innovazione o la sostenibilità. Rimaniamo fortemente impegnati nell’agenda green, motivo per cui è giunto il momento di farla funzionare. È essenziale un dialogo permanente con le imprese per sostenere una transizione che non riduca la loro competitività e per approfondire la collaborazione pubblico-privato. Questo incontro – ha spiegato Garamendi - è servito a CEOE e a Confindustria per compiere un ulteriore passo avanti nel lavoro di cooperazione e promozione degli interessi imprenditoriali in entrambi i paesi che già stavamo sviluppando. Auspico di continuare a rafforzare queste relazioni nel terzo incontro bilaterale che si terrà a Madrid nel 2025”.
CEOE e Confindustria continueranno a lavorare insieme, e con BusinessEurope, sulle questioni discusse nella Dichiarazione Congiunta.