Decreto Sostegni-bis: Audizione Ministro Franco

Audizione del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, sull’esame del decreto "Sostegni-bis", recante misure urgenti per imprese, lavoro, giovani, la salute e i servizi territoriali.

Decreto Sostegni-bis: Audizione Ministro Franco

Di seguito, per punti i temi trattati dal Ministro delle Finanze presso la Commissione Bilancio:

  • Contesto del Decreto Sostegni-bis – È la terza misura introdotta dal Governo negli ultimi mesi che coinvolge politiche di natura economica e che si inserisce nel percorso tracciato dal Decreto Sostegni e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Esso prevede interventi aggiuntivi per quasi 40 miliardi, usando i margini di bilancio con lo scostamento autorizzato in aprile in coerenza con le previsioni del DEF. Il decreto prevede un intervento ampio alla luce delle difficoltà riscontrate in relazione al PIL, alla disoccupazione incalzante e alle difficoltà del tessuto produttivo. Tuttavia, la flessione dell’attività economica è gradualmente arrestata, elemento confermato dalle stime e dalle previsioni dell’ISTAT. In questo senso, Il Governo si attende un secondo trimestre in crescita. Restano tuttavia numerose incertezze dal punto di vista economico, in relazione alle difficoltà di riportare il PIL ai livelli del 2019.
  • Finalità del Decreto – Il decreto ha due specifiche finalità: in primo luogo accompagnare il paese fuori dalla crisi, ma anche scongiurare danni permanenti al tessuto produttivo. La seconda finalità verte sul consolidamento della ripresa, al fine di recuperare nel 2022 i dati economici del 2019.
  • Struttura del Decreto – Il decreto si concentra principalmente sul 2021, includendo tuttavia anche misure di lungo respiro, connesse allo sforzo di politica economica avviata con il PNRR, per portare il paese all’uscita della pandemia. Nello specifico, gli interventi previsti si articolano su 7 principali linee di azione:
    • sostegno alle imprese, all’economia e abbattimento dei costi fissi (17 miliardi);
    • accesso al credito e liquidità delle imprese (9 miliardi);
    • tutela della salute (3 miliardi);
    • lavoro e politiche sociali (5 miliardi);
    • sostegno agli enti territoriali (1.5 miliardi);
    • giovani, scuola e ricerca (1.5 miliardi);
    • misure di carattere settoriale (2.5 miliardi).
  • Sostegno alle imprese, all’economia e abbattimento dei costi fissi – Gli interventi ricompresi in questa linea di intervento, annoverano specifici contributi a fondo perduto, con interventi articolati secondo diverse linee di azione. Nello specifico:
    • Un primo intervento riguarda la riproposizione dei contributi a fondo perduto per le partite IVA con un fatturato pari a 10 milioni di euro. In questo senso, il 16 giugno verranno corrisposti i sostegni previsti per i beneficiari dei primi sussidi. Un punto fondamentale da sottolineare è che il numero delle domande finalizzate all’accesso a tali aiuti, è stato di gran lunga inferiore alle attese, elemento che pone l’accento sulla necessità di trovare collocazione ai fondi in disavanzo rispetto alle previsioni dell’esecutivo, risorse che senza dubbio dovranno rafforzare i contributi a fondo perduto attualmente previsti. In questo senso, questo disavanzo (tra i 3 ed i 4 miliardi di euro) potrebbe, in primo luogo, essere impiegato per elevare a 10/15 le soglie di fatturato richieste alle aziende per potere accedere alle misure di sostegno. 
    • Una novità rispetto ai precedenti decreti è il fatto che, con le nuove previsioni, le partite IVA possano richiedere un’integrazione de sostegno a loro dedicato in relazione al calo medio mensile dal 30 marzo 2020 al 30 marzo 2021. Secondo le valutazioni dell’Agenzia delle Entrate, circa 280.000 partite IVA dovranno ricevere un contributo maggiore rispetto a quello originariamente previsto, mentre circa 370.000 partite IVA potrebbero ottenere un contributo per la prima volta tramite uno spostamento del periodo temporale di riferimento. In questo senso, il Decreto ha rivisto i coefficienti di calcolo dei contributi, in modo da renderli più elevati al fine di compensare un tardivo accesso alle misure previste. Tali interventi, comporteranno un onere di circa 3.4 miliardi. Inoltre, il Decreto prevede che coloro che hanno peggiorato sensibilmente il proprio risultato economico di esercizio possano accedere a specifici contributi già a partire da questa estate, elargiti secondo meccanismi di perequazione.
    • Un’ulteriore novità introdotta dal Decreto è la modalità di accesso ai sostegni ed ai ristori basata sui risultati di esercizio.
    • Inoltre, il decreto interviene sugli operatori economici che hanno riscontrato un calo del fatturato del 30 per cento, estendendo in questo caso i crediti di imposta per canoni di locazione ad uso non abitativo (stanziamento che supera 1 miliardo di euro).
    • Vi sono in aggiunta specifiche misure a sostegno dei costi di impresa, tra cui: 600 milioni per permettere ai comuni di esentare specifici esercizi commerciali dal pagamento della TARI, 200 milioni per prorogare il contributo per bollette elettriche per usi diversi da quelli domestici, ed inoltre è stata deferita al 30 giugno l’attività dell’Agenzia della Riscossione e prorgata al 2022 l’avvio della plastic tax.
    • Infine, sono previsti specifici aiuti settoriali: 150 milioni per le agenzie di viaggio, 50 milioni per incentivare il turismo nei centri storici, 100 milioni per ampliare il fondo per il turismo invernale, 400 milioni per associazioni e società sportive, 120 milioni per il settore eventi, 100 milioni per avviare il fondo presso il MiSE per le attività chiuse, ed 1.2 miliardi per sostenere le aziende nel percorso di export.
  • Accesso al credito e liquidità imprese – Per questa linea di intervento sono stati stanziati 9 miliardi, al fine di normalizzare le relazioni tra istituzioni di credito ed imprese. Nello specifico:
    • Misure per accrescere la liquidità delle imprese – in questo senso è stata prorogata al 31 dicembre la moratoria sulla sola quota capitale, e sono state previste ulteriori misure nel breve periodo. Nello specifico, si è previsto per le imprese fornitrici di aziende sottoposte a procedura concorsuale la possibilità di recuperare anticipatamente l’iva, sono stati prorogati gli incentivi per la cessione dei crediti deteriorati, ed è stata accelerata la facoltà di usare i crediti di imposta sui maxi-ammortamenti. Infine, è stato rifinanziato lo stock dei debiti commerciali degli enti locali, portando a 2 milioni il limite annuo dei crediti di imposta automaticamente compensabili.
    • Accesso al credito bancario e finanziamenti – è stata prorogata sino a fine 2021 l’operatività del fondo di garanzia PMI e l’operatività della garanzia SACE. Ad ogni modo, è stata abbassata la quota di garanzie ottenibili dal 100 al 90 percento, ma è stato esteso il lasso temporale a 10 anni della garanzia sui prestiti. Questa estensione si applicherà anche sulle operazioni già garantite, anche per le imprese del terzo settore. Un nuovo strumento previsto è quello atto a premiare ed incentivare progetti di sviluppo e ricerca delle PMI, tramite specifici crediti di imposta nel medio lungo termine (fino a 15 anni) per le imprese che intraprenderanno investimenti in R&S. è stato inoltre istituito un fondo di garanzia sui cosiddetti basket bond, al fine di agevolare apporti di capitale da parte di privati in PMI innovative e start-up. Infine, al fine di favorire la patrimonializzazione delle imprese, si è ampliato l’intervento sull’ACE, che prevede un regime transitorio per aumenti di capitale fino a 5 milioni di euro, ed è stata prorogata l’operatività di Patrimonio Rilancio.
  • Sanità – In primo luogo, sono state aumentate le risorse a disposizione della struttura commissariale con ulteriori 1.6 miliardi, al fine di agevolare la compagna vaccinale e ridurre le liste di attesa. Inoltre, sono stati stanziati 300 milioni per sostenere i paesi del terzo mondo nelle rispettive campagne vaccinali. Dal punto di vista delle imprese, è stato introdotto un credito di imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro, acquisto di DPI e tamponi. Infine, sono stati adottati interventi per annullare il ticket sanitario per i soggetti che hanno contratto il virus. 
  • Lavoro e fasce indigenti – Un primo intervento si concretizza nell’ estensione del reddito di emergenza con 4 ulteriori mensilità, contributi una tantum per lavoratori stagionali nonché specifiche misure legate all’assegno di ricollocamento. Inoltre, alla NASPI non si applica più il c.d decalage, e si estendono al 2021 le disposizioni relative al contratto di espansione. È stato inoltre previsto un rifinanziamento delle coperture per i contratti di solidarietà. Per ciò che concerne le famiglie indigenti, il Decreto ha destinato 500 milioni di euro per interventi di solidarietà alimentare, per sostenere inoltre le famiglie nei pagamenti di fitti e bollette.
  • Enti territoriali – Si è intervenuto con 500 milioni sul TPL, ed è stato costituito un apposito fondo per il risanamento dei comuni in deficit finanziario (500 milioni).
  • Scuola giovani e ricerca – Il Governo ha studiato apposite misure per sostenere i giovani sino a 36 anni di età, con specifiche agevolazioni per l’acquisto della prima casa, tramite riduzioni delle imposte e garanzia dello Stato sino all’80 percento sui mutui dedicati all’acquisto di tale bene. Per ciò che concerne la ricerca, è stato istituito il fondo italiano della scienza, con dotazione di 50 milioni per il 2021 e 150 per gli anni a venire.
  • Interventi settoriali – Sono inoltre stati previsti appositi interventi per i seguenti settori: ferroviario, aeroportuale, marittimo, cultura, spettacolo e agricoltura.
  • Considerazioni finali – Il Decreto Sostegni ed il Decreto Sostegni-bis complessivamente hanno mosso circa 70 miliardi di euro con l’obbiettivo di porre rimedio alle problematiche derivate dalla pandemia. I primi effetti si avranno con i flussi di cassa entro il mese di giugno/luglio. L’obbiettivo di tali misure è quello di consentire una ripresa economica nel medio e lungo periodo.