Frode fiscale nel settore dell’energia elettrica
Guardia di Finanza, l'attività investigativa ha fatto emergere attività illecite volte all'elusione dell'IVA tramite la produzione di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti per oltre 74 milioni di euro
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari - su delega della locale Procura della Repubblica - ha sequestrato le disponibilità finanziarie di due società a responsabilità limitata, di cui una con sede a Bari e l’altra già con sede a Modugno (BA), entrambe operanti nel settore della commercializzazione di energia elettrica, nonché il patrimonio personale dei 4 amministratori, di diritto e di fatto. Il sequestro preventivo è stato disposto, su richiesta della Procura della Repubblica, dal G.I.P. del Tribunale di Bari sino al valore limite di 15,2 milioni di euro, pari al profitto illecito derivante dall’evasione di IVA accertata dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari a seguito di una verifica tributaria, conclusasi nel 2019, nei confronti della s.r.l., già con sede a Modugno e recentemente trasferita a Roma.
I successivi approfondimenti investigativi coordinati dall’Autorità Giudiziaria hanno permesso di disvelare un complesso sistema di evasione fiscale - particolarmente insidioso in ragione dell’immaterialità del bene commercializzato - nel quale sono risultate coinvolte, oltre alle due predette s.r.l., anche una società svizzera, imprese tutte riconducibili ai medesimi indagati. In particolare, dalle indagini è emerso che la società svizzera ha ceduto l’energia elettrica solo formalmente alla s.r.l. con sede a Bari (risultata una mera “cartiera” o società “schermo”, inadempiente a tutti gli obblighi fiscali), ma - di fatto - direttamente alla s.r.l. già con sede a Modugno (BA), la quale ha successivamente commercializzato tale energia all’ingrosso e al dettaglio.
Ciò al fine di eludere il versamento dell’IVA, attraverso l’interposizione fittizia della società “cartiera”, costituita al solo scopo di emettere fatture false e su cui è stato fatto ricadere il debito di imposta verso l’Erario, in realtà mai onorato. Conclusivamente, le attività investigative hanno fatto emergere che la “cartiera” barese ha emesso, nel periodo 2014-2015, fatture per operazioni soggettivamente inesistenti per oltre 74 milioni di euro nei confronti della s.r.l. già con sede a Modugno, con una conseguente evasione di IVA pari a oltre 15 milioni di euro. Pertanto, al fine di inibire il consolidamento del vantaggio economico derivante dall’evasione, il competente G.I.P. - su richiesta della Procura della Repubblica di Bari - ha disposto il sequestro preventivo delle disponibilità liquide della società e, per equivalente, dei beni nella disponibilità degli amministratori, di diritto e di fatto, delle società coinvolte fino al valore delle imposte complessivamente evase.
Sulla base di tale provvedimento il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari ha, quindi, sottoposto a vincolo cautelare somme di denaro, fabbricati e terreni situati a Roma e in provincia di Bari. Gli esiti della presente attività d’indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante presidio economico-finanziario esercitato del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, in stretta sinergia con la Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, per la repressione del grave fenomeno dell’evasione fiscale che, oltre al connesso danno erariale, altera anche le dinamiche di mercato e la corretta e leale concorrenza tra le imprese.