Il trasporto aereo ai tempi del Covid-19

Il trasporto aereo rappresenta il 2,4% del PIL mondiale, circa 1.800 miliardi di dollari, con oltre 10 milioni di occupati diretti. In Italia rappresenta l’1,8% della produzione e dell’occupazione nazionale.

Il trasporto aereo ai tempi del Covid-19

Il trasporto aereo rappresenta il 2,4% del PIL mondiale, circa 1.800 miliardi di dollari, con oltre 10 milioni di occupati diretti.

In Italia rappresenta l’1,8% della produzione e dell’occupazione nazionale. L’intera filiera del trasporto aereo, dai produttori di aeromobili, alle compagnie aeree, alle società di gestione aeroportuale, si caratterizza per una rigidità dei costi, che la rende particolarmente esposta all’attuale crisi di liquidità causata dal blocco del comparto.

Nel corso degli ultimi cinque mesi, a causa del propagarsi dell’epidemia di Covid-19 e dei successivi lockdown nelle differenti aree geografiche, il traffico aereo ha registrato una contrazione senza precedenti. Nel solo mese di marzo gli aeroporti europei hanno registrato una perdita di 106 milioni di passeggeri. Durante la crisi globale del 2008 si erano persi 100 milioni di passeggeri in 12 mesi.

Una prima stima degli effetti della crisi dovuta alla pandemia di Covid 19 calcola una perdita complessiva pari a più della metà del valore prodotto nel 2019. Una volta passata la fase acuta, gli operatori del settore dovranno affrontare una complessa fase di transizione.

La necessità di mettere a regime misure operative, sanitarie e di sicurezza idonee a rispettare nuovi standard di distanziamento sociale, richiederanno ingenti investimenti per una diversa configurazione degli aeromobili e degli spazi aeroportuali. Dopo gli intensi processi di privatizzazione che hanno interessato il comparto, sembra profilarsi un cambiamento di rotta che vede un nuovo impegno diretto degli Stati nelle compagnie di bandiera e un’accelerazione del processo di consolidamento delle aziende.

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