La BCE taglia i tassi al 2%, ma i dazi USA minacciano il PIL

La BCE taglia i tassi al 2%, ma l'ombra dei dazi USA minaccia il PIL dell'Eurozona. Possibili ripercussioni su export e crescita, con stime riviste al ribasso per il 2025 e 2026.

La BCE taglia i tassi al 2%, ma i dazi USA minacciano il PIL

La Banca Centrale Europea ha deciso di ridurre i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,15% e il tasso sui prestiti marginali al 2,40%.

Un taglio atteso, ma con incognite

La presidente Christine Lagarde ha sottolineato che la politica monetaria è ora "ben posizionata per affrontare le incertezze", tra cui le tensioni commerciali globali. L'inflazione, che si è stabilizzata al 2%, ha permesso alla BCE di procedere con il taglio, ma ulteriori riduzioni non sono garantite.

L'impatto sul PIL e il rischio dazi

Le previsioni di crescita per l'Eurozona rimangono 0,9% nel 2025 e 1,1% nel 2026, ma potrebbero essere riviste al ribasso se le tensioni commerciali con gli Stati Uniti dovessero intensificarsi. L'ipotesi di dazi del 20% sulle merci europee e del 120% su quelle cinesi, con eventuali ritorsioni dell'UE, potrebbe ridurre il PIL dell'Eurozona di 0,4 punti percentuali nel 2025 e 0,5 nel 2026.

Effetti sui mutui e sul credito

Il taglio dei tassi potrebbe favorire una riduzione del costo dei mutui, ma l'accesso al credito per le PMI italiane resta difficile, con tassi superiori al 5,5% per prestiti inferiori ai 250.000 euro. Le banche continuano a mostrare cautela, mantenendo condizioni rigide e richiedendo garanzie più onerose.  La BCE ha aperto una nuova fase espansiva, ma l'incertezza legata ai dazi e alle politiche commerciali globali potrebbe frenare la crescita economica nei prossimi anni.

Comunicato della BCE