Legge di Bilancio 2020: taglio al cuneo fiscale

Nella Legge di Bilancio 2020 c’è anche il taglio del cuneo fiscale ovvero la riduzione delle tasse che interesserà 15 milioni di lavoratori. L’investimento nella manovra è stimato per € 16 Mld in tre anni.

Legge di Bilancio 2020: taglio al cuneo fiscale

CHE COS’È? COME FUNZIONA?

Tra i temi al centro del dibattito sulla Legge di Bilancio 2020 c’è anche il taglio del cuneo fiscale o, più semplicemente, la riduzione delle tasse, da sempre uno degli argomenti più sentiti da lavoratori e imprese.

Ne avrai sicuramente sentito parlare, questa parola circola ormai quotidianamente sui media nazionali, ma sai di che cosa si tratta e quali sono le sue implicazioni?

Vediamolo insieme.

Che cos’è?

Da che cosa è composto?

Che cosa prevede per il 2020?

 

Che cos’è?

Il cuneo fiscale, secondo la definizione fornita dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), è “il rapporto tra l’ammontare delle tasse pagate da un singolo lavoratore medio e il corrispondente costo totale del lavoro per il datore”. In parole più semplici, si tratta della differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro per il dipendente e la busta paga netta incassata da questi.

In Italia, purtroppo, questa differenza risulta essere ancora molto alta per via dell’eccessivo peso della tassazione sul lavoro. Dai dati di un recente rapporto dell’OCSE (Taxing Wages 2019), il peso delle tasse su un lavoratore con una retribuzione di circa € 30.000 lordi è pari a, 47,9%. Questo significa che da € 100 lordi, una volta applicata la tassazione, al lavoratore ne restano € 52,10 netti. Più della metà.

In tempi come questi, la differenza tra il costo del lavoro sostenuto dalle imprese e quanto rimane in tasca ai lavoratori è davvero notevole e ha un peso importante, che si divide in:

  • imposte sul reddito (17,5%)
  • contributi a carico del dipendente (7,2%)
  • contributi a carico del datore del lavoro (24,3%).

Come si vede, un elemento importante che alimenta il cuneo fiscale riguarda i costi che gravano sull’azienda, ed è per questo motivo che il governo sta studiando un intervento per abbassarli e aumentare così i benefici per i lavoratori, che avendo più soldi in tasca avrebbero anche maggiori capacità di spesa.

Si darebbe quindi il via a un circolo che dovrebbe far ripartire l’economia reale, ossia quella direttamente collegata alla produzione e alla distribuzione di beni e servizi, in contrapposizione all’economia finanziaria.: meno tasse, più soldi disponibili, più consumi, più produzione, più distribuzione di beni e servizi, più lavoro, ecc..

 

Da che cosa è composto?

Il cuneo fiscale, che riguarda tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, i liberi professionisti e i datori di lavoro, è composto:

  • nel caso del lavoratore dipendente, da Irpef + addizionali comunali e regionali + contributi previdenziali
  • nel caso del lavoratore autonomo e libero professionista, da Irpef + addizionali comunali e regionali + contributi previdenziali e IVA
  • nel caso del datore di lavoro, da Irpef + addizionali comunali e regionali + contributi previdenziali + IVA.

Il taglio del cuneo fiscale interesserà 15 milioni di lavoratori, che dovrebbero vedere una riduzione delle tasse in busta paga già dal prossimo aprile, mentre le aziende saranno coinvolte in un secondo momento. L’investimento nella manovra è stimato per € 16 Mld in tre anni.

 

Che cosa prevede per il 2020?

In vista della prossima manovra finanziaria, il Governo sta studiando diversi possibili interventi. Al momento si parla di uno stanziamento di € 2,7 Mld per il 2020 con la possibilità di aumentarlo a € 5,4 Mld nel 2021; vi è però ancora molta indecisione sui possibili strumenti da utilizzare per procedere al taglio.

Nello specifico, il taglio del cuneo fiscale prevede:

  • l’aumento in busta paga dei lavoratori già a partire da aprile 2020
  • un aumento in busta paga di:
  1. € 15 al mese per chi prende già il bonus Renzi pieno di € 80 e percepisce un reddito tra gli € 8.000 e i € 24.000 lordi
  2. € 33 al mese per chi prende il bonus parziale di € 33 e ha un reddito tra i € 24.000 e i € 26.600 lordi
  3. € 95 al mese per chi non prende nessun bonus e percepisce un reddito tra i € 26.600 e i € 35.000 lordi.