Legge di Bilancio 2023: la conferenza stampa del Premier

Spiccano misure contro il caro energia, la riduzione del cuneo fiscale e l'estensione della flat tax. L’ammontare complessivo della manovra è pari a €35 miliardi.

Legge di Bilancio 2023: la conferenza stampa del Premier

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha illustrato in conferenza stampa (QUI il link) la manovra di bilancio. Con lei sono intervenuti il Vice Premier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il Ministro e il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti e Maurizio Leo, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone.

La legge di bilancio non si limita a un lavoro ragionieristico e compie precise scelte di stampo politico” – ha spiegato Meloni – “le risorse sono state incentrate sulle priorità del nostro esecutivo, in particolare mettere in sicurezza il tessuto produttivo, incentivare il lavoro, premiare i lavoratori e una maggiore attenzione alle famiglie, alle categorie più fragili e ai redditi più bassi”.

Le misure contro il caro-energia rappresentano la voce di spesa maggiore, circa 21 miliardi di euro. I crediti d’imposta per le aziende passano dal 40% al 45% per le aziende energivore e dal 35% al 40% per le non-energivore. Per le famiglie si interviene sul bonus bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro.

Viene introdotta, per i lavoratori autonomi, una flat tax sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente, con soglia massima 40 mila euro. Vi è poi l'aumento della flat tax a 85mila euro per le partite Iva e l'introduzione della tassa piatta al 5% sui premi di produttività fino a 3mila euro contro il 10% previsto attualmente.

Circa il cuneo fiscale, viene confermato il taglio (vigente) del 2% per i redditi fino a 35.000 euro lato lavoratore e aggiunto un ulteriore 1% per i redditi fino a 20.000 euro.

L’incentivo assunzione prevede che, per chi assume donne, giovani fino a 36 anni o percettori di Reddito di cittadinanza, venga azzerata la contribuzione. Questo vale per i nuovi contratti o per i contratti che vengono stabilizzati. Si introducono, inoltre, buoni-lavoro per i lavoratori domestici fino a 10.000 euro.

La Sugar tax e la plastic tax sono rinviate di un altro anno.

Prorogata l’Ape sociale e opzione donna. Si è intervenuti nello scalone pensionistico, prorogando l’attuale regime con dei correttivi e cioè introducendo quota 103 (andando in pensione a 62 anni con 41 di contributi). Per chi decide di utilizzare questa opzione, fino alla maturazione dei requisiti pensionistici “a regime” (ovvero i 67 anni di età), non potrà prendere una pensione superiore di 5 volte la minima. Le pensioni verranno rivalutate sulla base dell’indicizzazione, che per le pensioni minime verrà considerata sul 120, per i trattamenti fino a 2000 euro del 100% e man mano che la pensione aumenta, la rivalutazione diminuisce. Per le pensioni superior a 5000 euro, l’indicizzazione verrà fermata al 35%.  

Reddito di cittadinanza - Si continua a tutelare chi non può lavorare: disabili, famiglie prive di reddito, anziani e, in più, le donne in gravidanza. Alla fine del 2023, invece, il RdC verrà abolito e nel frattempo subirà modifiche: nel corso del 2023 il RdC non potrà essere percepito per più di 8 mesi complessivi, decadendo al rifiuto della prima offerta di lavoro. Questo periodo transitorio servirà per accompagnare la fine del reddito di cittadinanza. Altra modifica riguarda la necessaria presenza sul territorio italiano per recepire il reddito.

Vengono annullate le cartelle esattoriali inferiori a 1000 euro e antecedenti al 2015, ovvero quelle per le quali la riscossione è più costosa della cancellazione. Per le altre è previsto il pagamento dell’imposta con una maggiorazione unica del 3% e la rateizzazione.

Confermato l’innalzamento del tetto al contante a 5.000 euro a partire dal 1° gennaio 2023.

Sono state stanziate nuove risorse pari a 450 milioni di euro per il Trasporto pubblico locale, 400 milioni per l'alluvione nelle Marche e il terremoto del centro Italia, 800 milioni per i Comuni, 2 miliardi per la sanità.