Ripresa Europa: cosa è stato fatto fin'ora?
Riportiamo quanto finora fatto dall'Europa in termini di Recovery e NGEU per i Paesi dell'Unione dopo lo shock pandemico, con specifiche infografiche di dettaglio.
I ministri, nell'ultima riunione hanno fatto il punto sulla ripresa economica in Europa. Si è discusso sulle decisioni di esecuzione del Consiglio relative all'approvazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza riguardanti la Cechia e l'Irlanda e hanno accolto con favore la valutazione positiva di entrambe. Le decisioni saranno adottate mediante procedura scritta entro l'8 settembre, consentendo a entrambi i paesi di avviare a breve l'attuazione delle riforme e degli investimenti previsti. La Cechia potrà inoltre ricevere il prefinanziamento richiesto del 13 %.
"Stiamo facendo progressi nella ripresa economica europea. Oggi abbiamo discusso altri due piani nazionali che consentiranno alla Cechia e all'Irlanda di avviare a breve l'attuazione di riforme e investimenti per rafforzare le loro economie. Con il sostegno del dispositivo per la ripresa e la resilienza abbiamo l'opportunità di rilanciare la nostra economia dopo la pandemia di COVID-19 e di costruire un futuro migliore per i nostri cittadini", così ha commentato Andrej Šircelj, ministro sloveno delle Finanze.
Il Ministro dell'economia e delle Finanze Daniele Franco nel suo intervento ha sottolineato: "Quest'anno avremo risultati migliori di quelli indicati nel Def. Fra qualche settimana pubblicheremo la nota di aggiornamento al Def con nuovi obiettivi, le nuove stime di crescita per quest'anno ma anche deficit e debito, e nuovi obiettivi degli anni prossimi che sono di una riduzione di deficit e debito". Il ritorno alle vecchie regole Ue di bilancio nel 2023 "è una questione aperta, abbiamo davanti a noi 15-16 mesi per trovare una soluzione".
Il dispositivo per la ripresa e la resilienza, del valore di 672,5 miliardi di EUR, costituisce lo strumento fondamentale del pacchetto per la ripresa Next Generation EU concepito per aiutare l'Europa a uscire più forte dalla pandemia di COVID-19. Per ricevere il sostegno previsto dal dispositivo gli Stati membri devono presentare i loro piani per la ripresa e la resilienza e farli valutare e approvare.
Ad oggi sono stati adottati piani nazionali per la ripresa e la resilienza, che comprendono investimenti e riforme, per 18 paesi dell'UE, allo scopo di rilanciare le loro economie e coadiuvare la ripresa dalla COVID-19.
Infografica - Dispositivo per la ripresa e la resilienza
Uno sforzo congiunto a livello dell'UE
La pandemia di COVID-19 ha messo alla prova le nostre società e le nostre economie come mai era avvenuto prima. L'emergenza di sanità pubblica si è rapidamente trasformata nella crisi economica più grave della storia dell'UE.
Fin dai primi giorni della pandemia l'UE ha preso provvedimenti per fronteggiare la crisi e ha messo in atto misure immediate per mobilitare il bilancio dell'UE e consentire la massima flessibilità nell'applicazione delle norme in materia di bilancio e di aiuti di Stato. Il 9 aprile 2020 l'Eurogruppo ha proposto un pacchetto di sostegno di emergenza del valore di 540 miliardi di EUR a favore dell'occupazione, dei lavoratori, delle imprese e degli Stati membri.
Poiché è apparso chiaro che la ripresa avrebbe richiesto uno sforzo congiunto a livello dell'UE, i leader dell'UE hanno deciso di lavorare alla creazione di un fondo per la ripresa. La proposta, un piano per la ripresa dell'Europa, è stata presentata dalla Commissione europea il 27 maggio 2020.
"Il fondo dovrà essere di entità adeguata, mirato ai settori e alle aree geografiche dell'Europa maggiormente colpiti e destinato a far fronte a questa crisi senza precedenti".
Charles Michel, presidente del Consiglio europeo
- COVID-19: la risposta dell'UE alle ricadute economiche (informazioni generali)
- Piano per la ripresa dell'Europa (Commissione europea)
Un bilancio dell'UE per sostenere la ripresa
Il 21 luglio 2020 i leader dell'UE hanno concordato un pacchetto articolato di 1 824,3 miliardi di EUR che combina i 1 074,3 miliardi di EUR del quadro finanziario pluriennale (QFP) con uno sforzo straordinario per la ripresa (Next Generation EU) pari a 750 miliardi di EUR.
Il quadro finanziario pluriennale, rafforzato da Next Generation EU, costituisce lo strumento principale per l'attuazione del pacchetto per la ripresa in risposta alle conseguenze socioeconomiche della pandemia di COVID-19. Contribuirà inoltre a trasformare l'UE attraverso le sue principali politiche, in particolare il Green Deal europeo, la rivoluzione digitale e la resilienza.
I leader hanno inoltre convenuto di destinare il 30% della spesa totale a titolo del QFP e di Next Generation EU a progetti legati al clima.
Assieme ai 540 miliardi di EUR di fondi già disponibili per le reti di sicurezza (a sostegno dei lavoratori, delle imprese e degli Stati membri), il pacchetto globale per la ripresa dell'UE ammonta a 2 364,3 miliardi di EUR.
Next Generation EU
Al fine di fornire all'UE i mezzi necessari per affrontare le sfide poste dalla pandemia di COVID-19, la Commissione europea è autorizzata a contrarre prestiti, per conto dell'Unione, sui mercati dei capitali fino a un importo di 750 miliardi di EUR (a prezzi 2018). Tutti gli Stati membri hanno ratificato la decisione sulle risorse proprie entro il 31 maggio 2021, conferendo così alla Commissione il potere di contrarre i prestiti.
L'UE utilizzerà i prestiti al solo scopo di far fronte alle conseguenze della crisi COVID-19 attraverso lo sforzo per la ripresa Next Generation EU. Il termine per il rimborso dei prestiti sarà fissato al 31 dicembre 2058.
Gli importi a titolo di Next Generation EU saranno erogati tramite sette programmi, sotto forma di prestiti (360 miliardi di EUR) e sovvenzioni (390 miliardi di EUR):
- dispositivo per la ripresa e la resilienza: 672,5 miliardi di EUR
- REACT-EU: 47,5 miliardi di EUR
- Orizzonte Europa: 5 miliardi di EUR
- InvestEU: 5,6 miliardi di EUR
- sviluppo rurale: 7,5 miliardi di EUR
- Fondo per una transizione giusta: 10 miliardi di EUR
- rescEU: 1,9 miliardi di EUR
Gli impegni giuridici saranno contratti entro il 31 dicembre 2023 e i relativi pagamenti saranno effettuati entro il 31 dicembre 2026.
Il dispositivo per la ripresa e la resilienza e REACT-EU sono interamente finanziati da Next Generation EU, mentre gli altri importi saranno complementari a programmi finanziati nell'ambito del quadro finanziario pluriennale.
Lo sforzo per la ripresa (...) è notevole, mirato e limitato nel tempo: notevole perché gli effetti della crisi sono di ampia portata; mirato perché deve essere destinato alle regioni e ai settori maggiormente colpiti dalla crisi; limitato nel tempo perché il QFP e le norme che lo disciplinano rimangono il quadro di base per la pianificazione e l'esecuzione del bilancio dell'Unione.
Conclusioni della riunione straordinaria del Consiglio europeo del 17-21 luglio 2020
Dispositivo per la ripresa e la resilienza
Il nuovo dispositivo per la ripresa e la resilienza comprende la maggior parte delle risorse a titolo di Next Generation EU, vale a dire quasi il 90% della dotazione totale. L'11 febbraio 2021 il Consiglio ha adottato il regolamento che istituisce il dispositivo.
L'importo di 672,5 miliardi di EUR sarà erogato come segue:
- prestiti: 360 miliardi di EUR
- sovvenzioni: 312,5 miliardi di EUR
Per le sovvenzioni, il 70% sarà impegnato negli anni 2021 e 2022 in base ai seguenti criteri:
- disoccupazione 2015-2019
- inverso del PIL pro capite
- quota di popolazione
Il restante 30% sarà interamente impegnato entro la fine del 2023, in base ad altri criteri:
- calo del PIL reale nel 2020
- calo complessivo del PIL reale nel periodo 2020-2021
- inverso del PIL pro capite
- quota di popolazione
Tale dispositivo per la ripresa e la resilienza aiuterà gli Stati membri ad affrontare l'impatto economico e sociale della pandemia di COVID-19, garantendo nel contempo che le loro economie intraprendano la transizione verde e la trasformazione digitale, e diventino più sostenibili e resilienti.
In che modo i paesi dell'UE avranno accesso ai fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza?
Nel corso del 2021 gli Stati membri hanno presentato piani nazionali per la ripresa e la resilienza in cui è definito il loro programma di riforme e investimenti fino al 2026.
Sono invitati a definire un pacchetto coerente di progetti in sei settori:
- transizione verde
- trasformazione digitale
- occupazione e crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
- coesione sociale e territoriale
- salute e resilienza
- politiche per la prossima generazione, comprese istruzione e competenze
I piani saranno riesaminati e adattati, ove necessario, nel 2022 per tenere conto della ripartizione definitiva dei fondi per il 2023.
I piani per la ripresa e la resilienza sono valutati dalla Commissione in base a una serie di criteri, tra cui:
- la coerenza con le raccomandazioni specifiche per paese del semestre europeo
- il rafforzamento del potenziale di crescita, della creazione di posti di lavoro e della resilienza sociale ed economica dello Stato membro
- il contributo effettivo alla transizione verde e a quella digitale (i piani nazionali dovrebbero destinare almeno il 37% del bilancio al clima e alla biodiversità e almeno un ulteriore 20% alle misure digitali)
La valutazione dei piani per la ripresa e la resilienza deve quindi essere approvata dal Consiglio entro un mese, a maggioranza qualificata su proposta della Commissione.
La valutazione positiva delle richieste di pagamento sarà subordinata al soddisfacente conseguimento dei pertinenti target intermedi e finali.
Dopo la ratifica della decisione sulle risorse proprie da parte di tutti gli Stati membri, l'UE può iniziare a mettere a disposizione finanziamenti nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Quali piani per la ripresa sono già stati adottati?
Il 13 luglio 2021 il Consiglio ha dato il via libera ai primi 12 paesi dell'UE: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna. Tali paesi sono stati ufficialmente informati della decisione del Consiglio il 14 luglio 2021.
Il 28 luglio 2021 anche altri 4 paesi dell'UE – Cipro, Croazia, Lituania e Slovenia – hanno ottenuto il via libera. La notifica ufficiale è stata trasmessa il 29 luglio 2021.
L'8 settembre 2021 il Consiglio ha adottato le decisioni di esecuzione sull'approvazione dei piani per la ripresa e la resilienza riguardanti Cechia e Irlanda. I due paesi sono stati informati il 9 settembre 2021.
Dopo la notifica ufficiale delle decisioni del Consiglio che approvano la valutazione dei piani da parte della Commissione, gli Stati membri possono firmare convenzioni bilaterali di sovvenzione e di prestito con la Commissione che consentono loro di ricevere un prefinanziamento fino al 13% dell'importo totale stanziato per rilanciare la ripresa. Tali convenzioni stabiliranno inoltre le condizioni e il calendario per ulteriori esborsi una volta raggiunti i target intermedi e finali.
Documenti di dettaglio:
- Via libera del Consiglio: ai primi esborsi per la ripresa
- Fondo per la ripresa: i ministri esprimono soddisfazione per la valutazione di quattro ulteriori piani nazionali
- Fondo per la ripresa: i ministri esprimono soddisfazione per la valutazione dei piani di Cechia e Irlanda
Cos'è il quadro finanziario pluriennale (QFP) dell'UE?
Il bilancio a lungo termine dell'UE per il periodo 2021-2027
Il bilancio a lungo termine dell'UE è al centro del piano per la ripresa dell'Europa ed è la base di tutti i programmi e gli investimenti che consentiranno all'UE di superare la crisi, creare posti di lavoro e costruire un'economia sostenibile per le generazioni future. Il bilancio a lungo termine consente all'UE di allineare le sue spese alle priorità politiche, quali la transizione verde e quella digitale.
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