La Commissione europea ha pubblicato il 6 maggio le previsioni di primavera modifi-cando radicalmente le stime invernali a causa della pandemia globale del COVID-19.
La pandemia da COVID-19 e le misure di contenimento implementate da tutti gli Stati europei hanno profondamente colpito la vita delle persone e il contesto economico. Tutti gli aspetti dell’economia sono stati toccati: domanda globale, offerta di lavoro, produzione industriale, commercio, prezzi dei beni, flussi dei capitali. In particolare, l’economia eu-ropea è stata colpita mentre si trovava su un sentiero di crescita moderato, quindi in con-dizioni di vulnerabilità. Data la portata di uno shock mondiale senza precedenti come que-sto, possiamo, fin da ora affermare che la UE è entrata nella più profonda recessione eco-nomica della sua storia.
Basandoci sui dati in tempo reale, l’attività economica in tutta Europa è crollata repen-tinamente nelle ultime settimane, in corrispondenza delle misure di contenimento attuate nel mese di marzo dalla maggior parte degli stati membri. Tutto questo provocherà un calo del PIL molto considerevole nella prima metà del 2020. Nel secondo semestre del 2020 ci sono aspettative di una leggera ripresa, assumendo che: 1) le misure di contenimento ver-ranno allentate gradualmente, 2) il contagio rimanga sotto controllo, 3) lo stimolo fiscale e monetario da parte della UE sia sufficiente ad attenuare l’impatto della crisi.
A proposito del suddetto stimolo monetario, la BCE ha risposto prontamente e con un massiccio dispiegamento di strumenti alla crisi in atto: il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) e varie misure per facilitare l’erogazione di credito alle imprese non finanziarie. Si stima che il complesso di queste misure di liquidità ammonti a circa il 22% del PIL della UE.
Nella Tabella 1, assumendo che le tre ipotesi precedenti saranno verificate, si prevede che il PIL dell’area euro subirà una contrazione di circa il 7,7% nel 2020, un calo peggiore del 2009, anno in cui esplose la crisi finanziaria globale. Sempre secondo le previsioni della commissione, nel 2021 il PIL dovrebbe rimbalzare di circa il 6,3%. I paesi che subi-ranno una caduta del PIL nel 2020 superiore al 9% saranno: Italia, Spagna, Croazia e Gre-cia. Il paese che subirà il calo più contenuto sarà la Polonia con un -4,3%. Sebbene nel 2020 gli effetti negativi della pandemia su tutti gli indicatori economici, si manifesteranno in tutti i paesi europei, data la loro forte interdipendenza, gli effetti positivi della ripresa prevista nel 2021 interesseranno analogamente tutti gli Stati.
Dal punto di vista globale, escludendo l’Unione europea, si prevede che il PIL mondiale decresca di circa il 3% quest’anno, per poi rimbalzare del 5% nel 2021. Tuttavia, queste dinamiche potrebbero es-sere molto differenziate nelle diverse aree del mondo in cui la pandemia ha e avrà impatti diversi.
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