Welfare europeo, CNEL: 'serve tutela contro disoccupazione'
L'UE post pandemica ha bisogno di un welfare tutelante che tiene conto dell'incremento della disoccupazione. Ecco allora che un'assicurazione comune per la disoccupazione e un salario minimo diventano cruciali.
“Tra le proposte di interventi diretti della UE per un welfare europeo, una delle priorità è quella di un’assicurazione europea contro la disoccupazione. Duplice la valenza: misura sociale e stabilizzatore economico automatico contro shock esogeni. L'altra grande proposta è quella di una direttiva per un salario minimo europeo per sostenere i bassi salari e promuovere la convergenza tra gli standard nazionali”.
Lo ha detto il presidente CNEL Tiziano Treu, durante i lavori del seminario su “Il modello sociale europeo”, organizzato dal CNEL con il Dipartimento per le Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri e in collaborazione con Rai per il Sociale, in occasione della chiusura del Semestre di presidenza portoghese del Consiglio dell’Unione Europea (1° gennaio - 30 giugno 2021).
“SURE, le risorse del NGEU per una ripresa ambientalmente e socialmente sostenibile, il sostegno alla formazione per le nuove competenze e alla parità di genere, il contrasto alle diseguaglianze e alla povertà sono i punti imprescindibili per costruire un modello sociale europeo”, ha aggiunto Treu.
“La nostra sfida è lavorare insieme sapendo c’è una resistenza all’armonizzazione delle politiche sociali. Ma l’equilibrio si può e si deve trovare. Credo sia fondamentale il contributo che l’Italia può dare, essendo un Paese molto avanzato sia per contrattazione collettiva che per i diritti del lavoro ma anche un Paese con molte arretratezze se pensiamo al tasso di occupazione femminile”, ha dichiarato il Commissario Ue Paolo Gentiloni.
Per il viceministro all’Economia Laura Castelli, “Quello che vorrei provare a lasciarvi oggi è la necessità di pensare al sociale come quel punto di congiunzione tra la rivoluzione che l'Europa sta facendo su temi grandi e importanti come l'energia verde o la transizione digitale e il mondo che oggi c'è. Quel punto che li congiunge è il modello sociale che vogliamo costruire ed è un modello sociale che oggi parla ad una platea che è quella che deciderà il futuro dell'Europa, una componente grandissima di giovani che racconta che cosa vuole vedere domani. E non è banale, perché nessuno può costruire un modello sociale futuro se non con chi lo dovrà vivere, e fa parte di una generazione digitale. Io sono fiduciosa e sono sicura che i modelli migliori europei ci possono far migliorare, recuperando su quei gap che ancora esistono”.
“L’Europa è legata da un destino sociale comune come abbiamo visto durante la pandemia, abbiamo toccato con mano i limiti della sola coesione economica. La dimensione sociale non è l’intendenza che segue le decisioni che si vengono a determinare negli accordi tra i ministri dell'economia ma una priorità, come è emerso durante la presidenza portoghese. E’ importante che a livello europeo ci sia una forma di ammortizzatore sociale comune”, ha concluso il ministro del Lavoro Andrea Orlando.
Ai lavori, moderati da Gian Paolo Gualaccini, coordinatore Commissione CNEL “Politiche UE e Cooperazione internazionale”, sono intervenuti anche Floriano Botta,vicepresidente del CNEL, i rappresentanti dei Semestri di presidenza tedesca, portoghese e slovena; Luca Jahier, past President CESE e vicepresidente gruppo Semestre Europeo;Dario Stefano, presidente Commissione “Politiche dell’Unione Europea” del Senato; Vincenzo Amendola, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei, con un videomessaggio.