ENI accelera la TRASFORMAZIONE
L'Eni con il Piano strategico 2021-2024 p orientata verso l’obiettivo zero emissioni.
“Eni rimane fortemente impegnata a ricoprire un ruolo chiave nella sostenibilità e nell’innovazione, promuovendo lo sviluppo sociale ed economico in tutte le sue attività. Oggi compiamo un ulteriore passo avanti nella nostra trasformazione e ci impegniamo a raggiungere la totale decarbonizzazione di tutti i nostri prodotti e processi entro il 2050. Il nostro piano è concreto, dettagliato, economicamente sostenibile e tecnologicamente realizzabile. Inoltre, oggi, annunciamo la fusione dei nostri business delle energie rinnovabili e del retail. Con questa nuova realtà, la nostra già ampia base clienti retail crescerà ulteriormente con l’aumento dell’offerta di energia rinnovabile. La combinazione dei nostri business di bio-raffinazione e marketing, inoltre, darà una forte spinta alla mobilità sostenibile. Queste iniziative contribuiranno sensibilmente alla decarbonizzazione dei nostri prodotti e avranno un impatto positivo per i nostri clienti. Infine, grazie a una forte disciplina finanziaria e una generazione di cassa resiliente, siamo in grado di incrementare la nostra politica di remunerazione, in linea con lo sviluppo strategico del nostro piano”. Claudio Descalzi, AD di Eni
L' Amministratore Delegato di Eni, ha presentato alla comunità finanziaria il Piano Strategico dell’azienda per il 2021-2024.
PUNTI PRINCIPALI DELLA STRATEGIA
Leader nella transizione energetica. Decarbonizzazione delle attività per offrire una varietà di prodotti interamente decarbonizzati. o Zero emissioni nette al 2050, cui si aggiungono i nuovi obiettivi di riduzione di emissioni assolute del 25% entro il 2030 vs. 2018, e del 65% entro il 2040; o Net zero Carbon Intensity al 2050: aggiunti nuovi obiettivi intermedi, -15% al 2030, precedentemente previsto al 2035. Entro il 2040 sarà raggiunto l’obiettivo del -40%.
Integrazione, diversificazione ed espansione dei business retail e rinnovabili, dei prodotti bio e dell’economia circolare.
Fusione dei business retail e rinnovabili: o Crescita accelerata della base retail a 15 milioni clienti; o Crescita della capacità installata da rinnovabili a 15 GW al 2030; o EBITDA raddoppiato a quasi €1 miliardo nel 2024.
Solidità finanziaria per minimizzare l’impatto della volatilità dei prezzi. Crescita selettiva, aumento dell’efficienza e continuo bilanciamento del portafoglio per assicurare valore e rendimenti elevati in tutte le attività. o Riduzione della cash neutrality del gruppo a copertura del capex e dividend floor (€0,36 per azione) sotto i $40/bbl nel corso del prossimo quadriennio.
Creazione di valore per gli stakeholder. Migliorata la politica retributiva: o dividend floor di €0,36 per azione con Brent a $43/bbl rispetto al precedente livello di $45/bbl; o buyback di €300 milioni/anno con Brent a $56/bbl. Confermato il buyback a €400 milioni/anno da $61/bbl e €800 milioni/anno da $66/bbl.
DECARBONIZZAZIONE
Lo scorso anno, Eni ha annunciato l’obiettivo sulle emissioni scope 1, 2 e 3 basato su una rigorosa metodologia per la misurazione omnicomprensiva delle emissioni di gas serra, che include tutte le attività e i prodotti commercializzati da Eni, e finalizzato al raggiungimento della riduzione dell’80% di emissioni assolute al 2050. Quest’anno Eni ha migliorato questo obiettivo, impegnandosi a raggiungere la completa neutralità carbonica al 2050. La totale decarbonizzazione dei prodotti e delle operazioni di Eni sarà conseguita attraverso le tecnologie esistenti:
Bio-raffinerie: raddoppio della capacità produttiva a circa 2 milioni di tonnellate entro il 2024, e aumento di 5 volte entro il 2050;
Economia circolare: incremento dell’uso di biogas, scarti e riciclo di prodotti finali;
Efficienza e digitalizzazione nelle operazioni e nei servizi ai clienti;
Rinnovabili: aumento della capacità a 4GW nel 2024, 15GW al 2030 e 60GW al 2050, pienamente integrata con i clienti Eni;
Idrogeno blu e verde per alimentare le bio-raffinerie Eni e altre attività industriali altamente energivore;
Carbon capture naturale o artificiale per assorbire le emissioni residue;
Iniziative REDD+: compensazione di oltre 6 milioni di tonnellate/anno di CO2 entro il 2024 e oltre 40 milioni al 2050;
Progetti di CCS: capacità totale di stoccaggio di CO2 di circa 7 milioni di tonnellate/anno al 2030 e 50 milioni al 2050. Il gas, che a lungo termine rappresenterà oltre il 90% della produzione di Eni, costituirà un importante sostegno alle fonti intermittenti nell’ambito della transizione energetica. NATURAL RESOURCES
Produzione: CAGR 4%;
Esplorazione: 2 miliardi di barili di olio equivalente (boe) di nuove risorse nel piano quadriennale (UEC <2$/boe);
Capex: €4 miliardi nel 2021, circa €18 miliardi nell’arco del piano (copertura capex Upstream a $28/bbl entro il 2024); Free cash flow: €2 miliardi nel 2021, €19 miliardi nell’arco del piano;
Sinergie tra Upstream e Global Gas & LNG: contratti LNG per un totale di 14 milioni di tonnellate/anno entro il 2024 (50% di crescita vs. 2020);
Potenziamento della decarbonizzazione delle operazioni Upstream e del mercato gas: o capacità di stoccaggio della CO2 a 7 milioni di tonnellate/anno entro il 2030; 4 o progetti REDD+ per l’assorbimento di oltre 6 milioni di tonnellate/anno di CO2 entro il 2024 e oltre 20 milioni di tonnellate/anno entro il 2030.
La produzione crescerà a una media di circa 4% all’anno nell’arco del piano, principalmente in maniera organica. Per il 2021, un anno di transizione prima della piena ripresa dal Covid19, la produzione si conferma a circa 1,7 milioni di barili di olio equivalente/giorno (boed). Durante il quadriennio, saranno completati 14 grandi progetti, che rappresenteranno oltre il 70% della nuova produzione. Questi progetti sono localizzati in Angola, Indonesia, Messico, Mozambico, Norvegia ed Emirati Arabi Uniti. In termini di futuro portafoglio produttivo, nel 2024 il 55% circa delle riserve P1 saranno a gas, rispetto al 50% attuale. Il free cash flow nell’Upstream supererà €18 miliardi, e ipotizzando uno scenario costante a $50/bbl, ammonterà a circa €14 miliardi, superando di due volte il fabbisogno dell’azienda legato alla politica di remunerazione. Nell’arco del piano quadriennale, le attività di Esplorazione rappresenteranno un fattore distintivo, l’elemento principale nella diversificazione di Eni verso un maggior contributo del gas, una maggiore velocità nel time to market e un portafoglio a basso breakeven con un costo medio di esplorazione inferiore ai $2/bbl. L’esplorazione sarà focalizzata per il 90% su opportunità near field in bacini accertati, la maggior parte dei quali con un alto potenziale di gas, puntando a un target di 2 miliardi di boe di risorse. Il capex Upstream ammonterà a circa €4,5 miliardi/anno come media, dei quali il 50% circa per contrastare l’esaurimento dei giacimenti attualmente operativi, e il restante 50% destinati alla crescita. Più del 55% del capex negli ultimi due anni del piano sono non vincolati, e questa flessibilità permette di assorbire la volatilità dei prezzi in caso di necessità. La copertura del capex Upstream scenderà di quasi $10 fino a raggiungere i $28/bbl entro il 2024. I volumi dei contratti stipulati di LNG supereranno i 14 milioni di tonnellate/anno entro il 2024, una crescita del 45% rispetto ai livelli del 2020. Questa crescita sarà guidata da nuovi progetti in Indonesia, Nigeria, Angola, Mozambico ed Egitto, dove è stato completato l’avvio dell’impianto LNG di Damietta in cui si sta ultimando il carico del primo cargo. La riduzione dell’impronta carbonica verso l’azzeramento delle emissioni si otterrà con il contributo delle iniziative di Forestry e CCS:
progetti REDD+ per preservare foreste primarie e secondarie in Africa, Asia meridionale e America Latina, allo scopo di compensare oltre 6 milioni di tonnellate/anno di CO2 entro il 2024 e oltre 40 milioni di tonnellate/anno entro il 2050;
Sinergie tra CCS e Upstream con l’obiettivo di creare poli di stoccaggio per la decarbonizzazione delle attività industriali di Eni, quali centrali elettriche e raffinerie, e impianti di società terze. Grazie allo sviluppo del portafoglio di progetti CCS, entro il 2030 Eni prevede di raggiungere 7 milioni di tonnellate/anno di stoccaggio totale di CO2. ENERGY EVOLUTION
Refining & Marketing: o EBIT proforma adj più che raddoppiato a €1,4 miliardi nell’arco del piano; o Bio-raffinerie palm oil free entro il 2023 e capacità quasi raddoppiata a 2milioni di tonnellate/anno entro il 2024.
Fusione G&P retail e rinnovabili: o Capex complessivo a €1 miliardo/anno; o EBITDA proforma adj in crescita a €1 miliardo al 2024 da €0,6 miliardi nel 2021; o Rinnovabili: 4GW entro il 2024, 15GW entro il 2030.
G&P retail: aumento dei clienti a 11 milioni nel 2024. Energy Evolution sosterrà autonomamente la propria trasformazione e crescita durante l’arco del piano. Nel settore Refining & Marketing, a uno scenario costante, l’EBIT proforma adj raddoppierà nel corso del quadriennio. La crescita deriverà da:
aumento della capacità di bio-raffinazione che raddoppierà al 2024;
graduale ripresa della domanda dopo la crisi causata da Covid-19;
focus su segmenti a elevato margine nel Marketing, consentendo l’ampliamento della rete in Europa;
contributo a pieno regime delle attività di raffinazione ADNOC. 6 Le bio-raffinerie saranno palm oil free entro il 2023, con un apporto crescente di materia prima proveniente da rifiuti e scarti che copriranno circa l’80% del totale nel 2024 rispetto al 20% attuale. Il business delle rinnovabili si fonderà con il retail del Gas & Power per rafforzare ulteriormente integrazione e sinergie, e allo stesso tempo massimizzare la generazione di valore lungo l’intera catena di energia verde. Questa fusione farà leva sulla già ampia base clienti Eni, in crescita da 11 a 15 milioni, e su un aumento della fornitura di energia da rinnovabili da 4GW a 15GW rispettivamente al 2024 e al 2030. L’investimento complessivo sarà di €4 miliardi nel corso del piano quadriennale, principalmente legato alle rinnovabili. I business G&P retail e rinnovabili incrementeranno l’EBITDA proforma a circa €1 miliardo al 2024 rispetto ai €0,6 miliardi nel 2021. Nel settore retail l’EBITDA salirà a €0,7 miliardi entro la fine del piano, anche grazie a un aumento della quota di servizi quali la vendita di distributed solar PV e soluzioni per l’efficienza energetica, che rappresentano il 20% circa dell’EBITDA proforma. Le rinnovabili raggiungeranno un EBITDA proforma di €0,2 miliardi nel 2024. STRATEGIA FINANZIARIA
Capex medio annuo a €7 miliardi, dei quali oltre il 20% è destinato a progetti green e G&P retail quali: o aumento della capacità delle rinnovabili e crescita della base clienti Eni; o sviluppo di progetti di economia circolare; o aumento della capacità delle bio-raffinerie.
Unlevered IRR per progetti nelle rinnovabili compreso tra il 6-9%;
IRR Upstream al 18% per i progetti in esecuzione;
Piano di dismissioni del portafoglio per un valore lordo complessivo di oltre €2 miliardi;
Valutazione di ulteriori iniziative di business in vari Paesi sul modello della norvegese Vår;
CFFO a circa €44 miliardi nel periodo di piano a scenario Eni (o €39 miliardi a scenario costante con $50/bbl);
Cash neutrality per la copertura del capex e dividend floor sotto i $40/bbl a fine piano.
Nel corso del piano quadriennale Eni porterà avanti la trasformazione del suo modello industriale con l’aumento di investimenti nei nuovi settori di business. Il capitale impiegato in queste attività raggiungerà il 10% del totale, raddoppiando il livello attuale. Il focus su iniziative a breve termine permetterà all’azienda di mantenere un elevato livello di flessibilità, limitando il capitale improduttivo, principalmente legato a progetti complessi e a lungo termine, al 20% degli investimenti totali. Il tasso di rendimento interno dei progetti Upstream in esecuzione ammonta al 18% e, anche in caso di calo del prezzo del petrolio del 20%, si attesterà al 16%. Per quanto riguarda i progetti nelle rinnovabili, l’IRR unlevered è compreso tra il 6 e il 9% e, attraverso operazioni di finanziamento, potrà raggiungere un livello a doppia cifra. La gestione del portafoglio consentirà di valorizzare al massimo gli asset e di dismettere business non strategici. Il piano di dismissioni raggiungerà un valore complessivo lordo superiore ai €2 miliardi, e la maggior parte del ricavato verrà reinvestito in acquisizioni per ridefinire il portafoglio. Il cash flow operativo lordo sarà di circa €8 miliardi nel 2021 e crescerà di €5 miliardi entro il 2024. Questo, insieme con la flessibilità del capex del portafoglio Eni, garantirà la solidità del piano e un free cash flow cumulato di €12 miliardi con Brent a $50/bbl, che sale a €17 miliardi allo scenario Eni. Remunerazione degli azionisti La politica di remunerazione, approvata a luglio scorso dal Consiglio di Amministrazione, è strutturata in:
Dividendo composto da un dividend floor di €0,36 per azione con un livello di prezzo annuale del Brent di almeno $45/bbl e una componente variabile crescente con un prezzo del Brent compreso tra i $45/bbl e i $60/bbl;
Piano di buyback di €400 milioni, con un prezzo del Brent superiore a $61/bbl, e di €800 milioni, con un prezzo del Brent superiore ai $65/bbl. La politica di remunerazione migliorata e appena approvata dal CDA di Eni sarà invece strutturata nelle seguenti modalità:
il dividend floor €0,36 per azione con un prezzo del Brent di $43/bbl, inferiore di $2 rispetto al precedente, per poi aumentare con una percentuale crescente tra 30 e 45% del Free Cash Flow incrementale generato da uno scenario compreso tra i $43 e i $65. Complessivamente, il dividendo cresce di circa l’8% rispetto alla precedente politica di remunerazione. Il dividendo verrà suddiviso in due tranche di pagamento di pari importo a settembre e maggio;
Inoltre, un programma di buyback di €300 milioni/anno sarà riattivato con un prezzo del Brent pari a $56/bbl, un livello inferiore rispetto alla soglia di attivazione precedente. Il buyback salirà a €400 milioni/anno a partire da $61/bbl e a €800 milioni/anno a partire da $66/bbl, come già previsto. Lo scenario descritto sarà definito a luglio in occasione della presentazione dei risultati finanziari del primo semestre.