ANFIA: positivo rimbalzo per mercato aftermarket nel 2021
Tutte e cinque le famiglie prodotto risultano in rialzo a due cifre e sono i componenti motore a segnare la crescita più marcata (+31,6%)
Secondo i dati del Barometro Aftermarket – rilevazione statistica interna al Gruppo Componenti ANFIA che fornisce un trend indicativo dell'andamento del mercato dei ricambi automotive su base mensile, sia a livello consolidato, sia a livello di singole famiglie prodotto – il fatturato aftermarket, inteso come fatturato della filiera IAM, ovvero dei produttori di componenti verso il mondo della distribuzione IAM, registra una crescita del 22,4% nel 2021 rispetto all’anno precedente, che aveva chiuso a -14,4%. Se confrontiamo il 2021 con il 2019, pre-pandemia, l’aumento si riduce a +4,8%.
Agli incrementi a doppia cifra del primo (+16,6%) e del secondo trimestre (+83,6%), che ha registrato il rialzo più significativo, hanno fatto seguito le variazioni positive più contenute del terzo e del quarto trimestre (entrambi a +8,2%).
Guardando all’andamento delle singole famiglie prodotto, tutte e cinque presentano un trend positivo. L’incremento più marcato riguarda i componenti motore (+31,6%), che nel 2020 avevano riportato un calo del 13,5%, seguiti dai componenti undercar (+26,1%) e dai componenti elettrici ed elettronici (+19,3%), che avevano chiuso il 2020, rispettivamente, a -18,5%, e a -27,6%. Crescita a doppia cifra anche per i materiali di consumo (+18,3%), che nel 2020 avevano riportato un ribasso del 7,2%, e per i componenti di carrozzeria e abitacolo (+15,6%), che recuperano notevolmente dopo il risultato negativo del 2020 (-45,1%).
Nel confronto con le performance del 2019, tuttavia, nel 2021 solo tre su cinque famiglie prodotto mantengono un trend positivo, con incrementi del fatturato più contenuti: i componenti motore a +13,9%, i materiali di consumo a +9,8% e i componenti undercar a +2,9% – mentre i componenti di carrozzeria e abitacolo e i componenti elettrici ed elettronici risultano in flessione, rispettivamente, del 36,5% e del 13,6%.
Il 2021 è stato un anno difficile per il mercato auto italiano, che ha chiuso con poco meno di 1,5 milioni di unità immatricolate, in recupero rispetto all’annus horribilis 2020 (+5,5%), ma ancora molto lontano dai livelli pre-covid del 2019, a confronto con il quale le immatricolazioni sono calate del-23,9%). Sul mercato 2021 hanno impattato positivamente le misure di incentivazione attivate durante l’anno: sono infatti state prodotte negli stabilimenti italiani il 21% delle auto incentivate della fascia 61-135 g/km di CO2, il 23% delle auto BEV e PHEV e poco meno del 20% dei veicoli commerciali leggeri, con un fatturato generato dalla componentistica italiana di 280 milioni di euro.
Nel 2021 è anche proseguito il declino delle vendite di autovetture diesel e benzina, la cui quota di mercato si è progressivamente ridotta a favore delle autovetture ibride ed elettriche: le immatricolazioni di auto nuove diesel sono diminuite del 28,6%, rappresentando il 22,2% del mercato, mentre la quota di mercato delle auto a benzina si è attestata al 30%, con volumi in flessione del 16,4%. Le vetture elettrificate rappresentano il 38,4% del totale immatricolato nel 2021; tra queste, le ibride non ricaricabili crescono del 90,3%, con una quota del 29%, mentre le ricaricabili sono a quota 9,4% (nello specifico le ibride plug-in costituiscono il 4,8%, e le elettriche il 4,6%). Le auto a gas rappresentano il 9,5% del mercato dell’anno; tra queste, le vetture Gpl hanno una quota di mercato del 7,3% (+14,3%) e quelle a metano del 2,2% (-0,6)%.
Infine, il mercato delle auto usate, al netto delle minivolture ai concessionari, ha chiuso il 2021 in crescita del 14,4% rispetto al 2020 (-17,5% rispetto al 2019)
Analizzando l’andamento del fatturato aftermarket nel periodo 2017-2021 e fatto 100 il valore del fatturato nell’anno 2017, si rileva, per il 2021, un incremento dell’8,5% rispetto al 2017. Ragionando sulle singole famiglie di prodotto, sono in rialzo a doppia cifra i materiali di consumo, (+26,8%), mentre i componenti undercar si mantengono sugli stessi livelli (-0,4%) e le altre famiglie registrano una variazione negativa: -1,2% i componenti motore, -7,8% i componenti elettrici ed elettronici e, infine, -31,1% i componenti di carrozzeria e abitacolo.
“Grazie al rimbalzo positivo registrato nel primo semestre 2021 (+42,2%) e alla crescita più moderata riportata nel secondo, il fatturato dei ricambi automotive chiude l’anno da poco trascorso con una crescita a doppia cifra (+22,4%), che deriva, in parte, dal confronto con le performance negative del 2020, inficiato dalla pandemia e dalla conseguente crisi economica - commenta Paolo Vasone, Coordinatore della Sezione Aftermarket del Gruppo Componenti ANFIA.
Nel confronto con il 2019, pre-pandemia, il fatturato aftermarket 2021 registra comunque una variazione positiva (+4,8%), che conferma il carattere anticiclico di questo specifico comparto rispetto sia all’andamento dell’economia in generale che al mercato auto italiano. Questo sebbene anche il mercato dei ricambi abbia risentito dei ritardi e dei blocchi nella catena di approvvigionamento a causa della crisi e dei rincari delle materie prime, tra cui i semiconduttori.
La filiera continua ad essere in costante e rapido riassetto di quote di business e di presidio dei territori: meno attori protagonisti, più robusti, ma anche più articolati e complessi a livello di conto economico e di sostenibilità nel breve e medio termine; nuove alleanze strategiche collegate anche a business complementari a quello tradizionale sono ormai mature. La fase di transizione è tutt’altro che terminata.
Per proseguire l’avviato trend di ripresa, il settore aftermarket deve continuare ad affrontare le trasformazioni e gli investimenti – anche in formazione di nuove competenze – richiesti dalle grandi sfide del momento, aprendosi alle partnership con altri soggetti e cogliendo le opportunità connesse alla duplice transizione, digitale e green, che stiamo vivendo, con particolare attenzione alle implicazioni del processo di elettrificazione della mobilità sul mondo della manutenzione e autoriparazione. Indispensabile lavorare sulla propria offerta in termini di ampliamento della gamma dei prodotti e dei servizi e di focus su competitività, flessibilità e valore aggiunto”.
“I risultati globalmente positivi registrati nel 2021 - precisa Massimo Pellegrino, Responsabile Area Rapporti con le reti di distribuzione indipendenti di ANFIA- Aftermarket - grazie ad un eccellente primo semestre - dovuto sia alla domanda del mercato della riparazione e manutenzione che alla necessità di rigenerare gli stock in linea con i reali fabbisogni nei magazzini dei distributori e dei ricambisti - e al successivo consolidamento nel secondo semestre, dovuto perlopiù ad una domanda crescente di prodotti da parte dell’intera filiera della riparazione, hanno permesso al mercato dei componentisti di recuperare e di superare, a livello di fatturato, l’ultimo anno pre-covid, il 2019. Questi risultati sono certamente un buon viatico affinché il trend positivo prosegua anche nel 2022, pur continuando a prestare attenzione agli impatti, a livello di aumenti dei prezzi e di disponibilità di componenti, dei rincari delle materie prime, dell’energia e dei trasporti, che ci accompagneranno per buona parte dell’anno. Necessario, infine, monitorare le tensioni internazionali che potrebbero influire ulteriormente sui costi dell’energia”.
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