BCE: quadro armonizzato per statistiche e altre decisioni
Le decisioni assunte dal Consiglio direttivo.
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Il 19 dicembre il Consiglio direttivo ha approvato nuovi accordi in merito alla traduzione dei riquadri del Bollettino economico nelle lingue dei paesi dell’area dell’euro, in base ai quali le rispettive banche centrali nazionali decideranno, su base volontaria, se effettuare o meno la traduzione. La decisione tiene conto dell’evolvere dei contenuti di tali riquadri e allinea il relativo regime di traduzione a quello applicabile agli articoli. I nuovi accordi, che restano conformi agli obblighi statutari di rendiconto della BCE, avranno effetto a partire dal numero 1/2025 del Bollettino economico.
Operazioni di mercato
Il 19 dicembre il Consiglio direttivo ha approvato un quadro di riferimento armonizzato per i sistemi statistici di valutazione della qualità creditizia sviluppati internamente dalle banche centrali nazionali (statistical in-house credit assessment system, S-ICAS). La maggior parte degli S-ICAS è stata introdotta in risposta alla pandemia di COVID-19, per valutare il merito di credito delle società non finanziarie (in particolare delle PMI) mediante un approccio quantitativo. Dal 1o gennaio 2026 gli S- ICAS saranno accettati come fonte aggiuntiva per la valutazione della qualità creditizia nell’ambito del
quadro di riferimento generale, fatto salvo il rispetto del quadro armonizzato. Le necessarie modifiche legislative entreranno in vigore con il prossimo aggiornamento del documento “L’attuazione della politica monetaria nell’area dell’euro – Caratteristiche generali degli strumenti e delle procedure di politica monetaria dell’Eurosistema”. Si rimanda anche al comunicato stampa del 29 novembre sullemodifiche apportate al sistema delle garanzie dell’Eurosistema per promuovere una maggiore armonizzazione.
Approccio armonizzato per la determinazione degli importi delle sanzioni a seguito di errori di segnalazione o calcolo in relazione ai requisiti di riserva obbligatoria
Il 7 gennaio il Consiglio direttivo ha approvato una metodologia di calcolo delle sanzioni per violazioni relative ai requisiti di riserva obbligatoria di cui all’articolo 7, paragrafo 3, del Regolamento (CE) n. 2531/98 del Consiglio. Fatto salvo il Regolamento (CE) n. 2532/98 del Consiglio, del 23 novembre 1998, sul potere della Banca centrale europea di irrogare sanzioni, la metodologia armonizza la determinazione di potenziali sanzioni, in particolare in seguito a violazioni degli obblighi di segnalazione delle passività ai fini del calcolo dell’aggregato soggetto a riserva per le riserve obbligatorie minime o a violazioni relative al calcolo dell’aggregato soggetto a riserva e/o delle riserve obbligatorie minime di cui agli articoli 3, 5 e/o 6 del Regolamento (UE) 2021/378. La metodologia approvata assicurerà un’applicazione coerente e uniforme delle sanzioni, e quindi parità di trattamento tra gli enti creditizi dell’area dell’euro, rispetto del principio di proporzionalità nella determinazione delle sanzioni appropriate, nonché trasparenza e imparzialità delle decisioni della BCE nell’irrogazione di sanzioni agli enti creditizi. Lo stesso giorno il Consiglio direttivo ha anche approvato un approccio armonizzato per il trattamento delle remunerazioni inesatte in conseguenza all’applicazione di riserve obbligatorie minime basate su segnalazioni o calcoli errati a causa di tali violazioni.
Politica macroprudenziale e stabilità finanziaria
Dichiarazione del Consiglio direttivo in merito alle politiche macroprudenziali
Il 19 dicembre il Consiglio direttivo ha preso atto di un quadro di riferimento rafforzato della BCE per la valutazione delle riserve di capitale degli altri enti a rilevanza sistemica (other systemically important institutions, O-SII), che tiene conto dell’importanza sistemica degli O-SII non soltanto a livello di singolo Stato membro, ma anche per l’insieme dell’unione bancaria. Il Consiglio direttivo ha approvato una dichiarazione in merito alle politiche macroprudenziali, pubblicata nel sito Internet della BCE.
Infrastrutture di mercato e pagamenti
Pareri della BCE sull’autorizzazione dei token collegati ad attività ai sensi del regolamento sui mercati delle cripto-attività
Il 30 dicembre il Consiglio direttivo ha approvato un processo inteso ad assicurare la tempestiva emissione dei pareri della BCE sull’autorizzazione degli emittenti di token collegati ad attività (asset- referenced tokens, ART) ai sensi del Regolamento (UE) 2023/1114 relativo ai mercati delle cripto- attività (Markets in Crypto-Assets, MiCAR). Il MiCAR stabilisce un quadro di riferimento armonizzato per i mercati delle cripto-attività a livello dell’Unione, prevedendo norme specifiche per le cripto-attività e i servizi e le attività correlati non ancora disciplinati da atti legislativi dell’UE sui servizi finanziari, ivi inclusi gli ART e i token di moneta elettronica (EMT). Ai sensi del MiCAR, la BCE deve emettere un parere in merito all’autorizzazione di un emittente di ART e trasmetterlo alla rispettiva autorità competente entro 20 giorni lavorativi dal ricevimento del progetto di decisione e della domanda di tale autorità competente.
Aggiornamento del quadro di riferimento TIBER-EU
Il 23 gennaio il Consiglio direttivo ha approvato un aggiornamento del quadro di riferimento TIBER-EU e dei relativi documenti di indirizzo ai fini del loro pieno allineamento alle norme tecniche di regolamentazione contenute nel regolamento sulla resilienza operativa digitale (Digital Operational Resilience Act, DORA) per quanto concerne i test di penetrazione basati sulle informazioni relative alle minacce, in vista dell’entrata in vigore del DORA il 17 gennaio 2025. La versione aggiornata del quadro di riferimento TIBER-EU e dei relativi documenti di indirizzo è reperibile sul sito Internet della BCE.
Pareri su proposte di disposizioni legislative
Parere della BCE sull’erogazione di liquidità di emergenza
Il 16 dicembre il Consiglio direttivo ha adottato il Parere CON/2024/40, richiesto dalla Българска народна банка (Banca nazionale di Bulgaria).
Parere della BCE relativo a un’imposta sul reddito netto da interessi e commissioni di alcune istituzioni finanziarie